Nei giardini dell’arcobaleno

Nei giardini dell'arcobaleno
Nei giardini dell'arcobaleno

1995

Nonostante il titolo radioso e la coloratissima copertina c’è una sottile sofferenza che traspare da questa quarta raccolta:  stanchezza e nostalgie di una vita difficile, lunghe notti insonni e il peso di una dolorosa infermità alla quale, anche se lunga come una vita intera, è difficile abituarsi.
Le immagini sempre vivide e i continui accenni di speranza, mitigano la tristezza di queste liriche, tra le più profonde e sentite di Urbana.
Prefazione di Antonio Marin


198 pagine – 160 poesie


NEI GIARDINI DELL’ARCOBALENO

Nei giardini dell’arcobaleno,
cancelli eternamente dischiusi
su sentieri di vivida luce;
meraviglia di armonie vitali,
fluire intenso di fresca rugiada;
attimi variopinti di vita,
palpitanti su raggi di sole;
canto d’uccelli tra verdi foglie,
gaudio di musiche senza fine.

Nei giardini dell’arcobaleno,
le radici, immobili nel tempo,
conservano il sacro dei ricordi;
gli steli, soavemente ondeggianti,
narrano di fremiti gioiosi;
su corolle dipinte d’amore,
si adagiano frammenti divini;
poi… infinita pace ove ogni essere,
per vivere, s’annulla, felice.

NEI SOGNI DELLA LUNA

Nei sogni della luna,
abbaiare di cani.
Tumulto d’ombre in fuga
derise dall’assiolo.

Notte in preda ai brividi
dell’estrema sua agonia;
e di nuovo, ecco i primi
palpiti mattutini:

un mormorio di fronde,
canti d’ugole d’oro,
amoroso tubare
di tortore in attesa.

Poi, su un tenue chiarore
di madreperla, appare,
avvolta in veli rosa,
la più splendida aurora.

NEL COLMO DELLA NOTTE

Nel colmo della notte mi svegliai
sorpresa dal ritmo trafelato
della pioggia, in ritardo arrivata.
Freschezza odorosa di campagna
entrò dalla finestra socchiusa
portandomi fantasie d’aprile;
e nel mattino di madreperla,
corse un brivido verde di luce,
sulle cose vogliose di vita,
e d’improvviso, fu primavera.