Viaggio in Togo: incontro con i ragazzi ciechi dei licei

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Mercoledì 28 aprile 2010–  Al pomeriggio ci aspettano tutti i ragazzi delle superiori alla sede di ACATO. Dopo i saluti, i responsabili dell’associazione se ne vanno per lasciarci soli con i ragazzi, affinché possano parlare liberamente.
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Anche a loro leggiamo innanzitutto la lettera che parla di Urbana. Poi Gentille, a nome di tutti, ci legge un messaggio di saluto.
I ragazzi ci raccontano i loro problemi, ma avvertiamo un atteggiamento molto determinato e positivo. Alla domanda: “Quanti di voi vogliono andare all’università”, in silenzio alzano la mano tutti (attenzione: sono ciechi, non si copiano, ciascuno alza la mano per conto proprio).
Tutti sono alloggiati fuori dell’istituto e si devono gestire in autonomia. Ci sono dei piccoli che confessano di essere in difficoltà a far tutto da soli, ma per i grandi questo è un validissimo  strumento di emancipazione: vivere con i vedenti, confrontarsi con loro, poterli accogliere nelle loro case per studiare assieme, è molto, molto importante. 

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