Per i ciechi del
Togo
Bollettino
informativo del Gruppo San Francesco d'Assisi di Barbarano Mossano
www.grupposanfrancesco.org
Settembre 2024
Sommario
1 Affranti, ma
sempre ottimisti: attendiamo il suo ritorno continuando ad accogliere e curare
tutti - di Flavio Fogarolo
2 Le nostre carte
geografiche per i ciechi e gli ipovedenti servono anche ai loro compagni
3 Con una gamba
sola si può fare il sarto? Certamente sì: l'importante è avere la macchina da
cucire!
4 Cosa serve in
Togo? Cosa è davvero conveniente spedire?
5 Che festa la
distribuzione dei vestitini nuovi!
6 Curare gli
occhi a tutti, non solo a chi può pagare
7 Pannelli solari
per l'ambulatorio oculistico
8 Un refettorio,
ma non solo, per la scuola dove i bambini ciechi mangiano per terra
9 Creme solari
per gli albini
Articolo numero 1
Moïse, il nostro
coordinatore in Togo, è stato gravemente ferito in un incidente
Affranti, ma
sempre ottimisti: attendiamo il suo ritorno continuando ad accogliere e curare
tutti
Mentre lavoravamo
alla redazione di questo giornalino è giunta una notizia che ci ha lasciati
sconvolti: il nostro rappresentante in Togo, Moïse Tchapo, è stato ferito in un
grave incidente stradale ed è ricoverato in ospedale, purtroppo ancora privo di
conoscenza. Viaggiava per i nostri progetti per i ciechi, in particolare per
definire alcuni aspetti degli interventi previsti nell'istituto di Dapaong di
cui parliamo a pagina 4.
Moïse ha
purtroppo una lunga esperienza di ospedali. Me l'aveva presentato sedici anni
fa il missionario non vedente P. Fabio Gilli: era cieco, pieno di dolori e semi
paralizzato per una infezione al nervo ottico da cui, anche con il nostro
aiuto, è poi totalmente guarito.
Da allora ha
deciso di impegnarsi per aiutare i ciechi del suo Paese che erano stati meno
fortunati di lui e l'ha fatto realmente, instancabilmente, viaggiando per tutto
il Togo e attivando iniziative sia nel campo dell'istruzione dei non vedenti
che in quello sanitario per prevenire la cecità. Sempre sapendo ascoltare i
bisogni della gente per dare a tutti risposte adeguate.
Queste pagine
erano state scritte e progettate assieme a lui, riflettendo, come facevamo ad
ogni nuovo numero, su quelle che potevano essere le notizie più significative e
interessanti che potevamo dare a chi ci legge in Italia per trasmettere il
messaggio di ottimismo che ci sta a cuore e che da anni sostiene il nostro
impegno: siamo una piccola associazione, i problemi sono tanti, non riusciamo a
fare tutto quello che vorremmo, ma i risultati si vedono, sia nel campo
dell'istruzione che della salute, e a tante persone stiamo veramente cambiando
la vita.
Nella pagine
interne parliamo del-l'ambulatorio oculistico di Bassar che riesce ad
accogliere e curare tutti, anche chi non può pagare, citando i numeri che Moïse
mi ha fornito per spiegare come, pur con le povere risorse disponibili, questo
sia possibile. Ora che Moïse è in ospedale, e non sappiamo quando potrà
riprendere a fare quello che faceva prima, quei numeri acquistano per noi un
significato nuovo: il suo ottimismo e la sua determinazione devono continuare a
dare frutti. Con l'aiuto di Dio, sempre presente nei suoi pensieri, e con il
nostro impegno ce la dobbiamo fare!
Flavio Fogarolo
Articolo numero 2
Le nostre carte
geografiche per i ciechi e gli ipovedenti servono anche ai loro compagni
Entrando nelle
scuole comuni emergono però tanti problemi: i bambini che vedono poco, o hanno
male agli occhi, sono davvero tanti ma sono pochissimi quelli che possono
accedere a un servizio oculistico.
Eravamo partiti,
su richiesta dei ragazzi albini che hanno tutti problemi più o meno gravi di
vista, con un progetto abbastanza semplice da realizzare: stampare delle carte
geografiche ingrandite e ad alta leggibilità per gli ipovedenti che frequentano
le scuole comuni, adattando i file realizzati per costruire quelle a rilievo,
con i testi in braille, già consegnate ai ragazzi ciechi.
Con una spesa non
eccessiva all'inizio del 2024 ne abbiamo stampate 1.000 copie in formato A3 e
cominciato a distribuirle nelle scuole. È emerso subito un problema: i compagni
non avevano nessuna carta geografica del loro paese, né piccola né grande, ma solo
dei disegni che l'insegnante tracciava con il gesso alla lavagna. Bisognava
quindi dare le carte a tutti ma in questo modo le 1.000 copie stampate per gli
ipovedenti sarebbero finite in un paio di settimane!
Abbiamo quindi
sospeso tutto e cambiato strategia: dobbiamo dare le carte anche ai compagni ma
non possiamo pagarle noi. Abbiamo cercato degli sponsor locali che hanno
inserito una loro pubblicità per sostenere le spese di tipografia. Per i
compagni non servono carte ingrandite e basta un volantino, mentre sono molto
utili dei poster da parete.
Stiamo poi
allestendo un ambulatorio oculistico itinerante per effettuare visite
oculistiche di primo livello direttamente nelle scuole.
Nelle foto:
L'evoluzione
delle nostre carte geografiche:
1: A rilievo, con
testi in braille, per i ragazzi ciechi;
2: Ingrandite per
gli ipovedenti che vengono richieste però anche dai compagni che hanno solo il
disegno alla lavagna;
3 e 4: Poster per
le aule e piccolo pieghevole per i compagni, con spese di stampa pagate da
alcune ditte togolesi.
Articolo numero 3
Con una gamba
sola si può fare il sarto? Certamente sì: l'importante è avere la macchina da
cucire!
Questo ragazzo si
chiama Azizou Dermane, ha 25 anni e vive in un villaggio del Togo
settentrionale.
Suo padre è cieco
e lui ha perso una gamba per un incidente stradale quando aveva 12 anni. Da
quel momento ha smesso di andare a scuola, anche perché era lontana e nessuno
lo poteva portare. Ha scelto di imparare a fare il sarto, ha frequentato un
corso e ha fatto l'apprendista per parecchi anni. Il suo sogno era lavorare in
proprio ma senza macchina da cucire poteva fare ben poco.
Ora la macchina è
arrivata. Una famiglia ce l'ha donata, l'abbiamo spedita e Moïse, il nostro
rappresentante in Togo, ha scelto lui come destinatario. Azizou è
contentissimo, sogna di aprire un suo laboratorio ma per adesso cuce nella sua
piccola camera da letto. Ma, in ogni caso, adesso la sua vita può davvero
cambiare!
Nella foto:
Azizou che lavora con la macchina da cucire
Articolo numero 4
Cosa serve in
Togo? Cosa è davvero conveniente spedire?
Grazie a un
servizio di spedizione organizzato da immigrati togolesi, è facile spedire
delle merci in Togo. Un container viene caricato a Vicenza ogni due mesi e
arriva a destinazione dopo circa 40 giorni. La spedizione ovviamente ha un
costo, calcolato in base al volume, non al peso, ma se il materiale è scelto
con cura ne vale di sicuro la pena.
Come si è capito,
le macchine da cucire sono richiestissime e sempre utili anche se non
funzionano perfettamente: in Togo sanno riparare tutto! A pedali è meglio, ma
vanno bene anche quelle elettriche.
Sappiamo che non
è facile trovarli, ma per noi anche gli apparecchi sanitari per oculisti
sarebbero davvero preziosi.
Cerchiamo inoltre
occhiali, da vista e da sole, con montature in buono stato e telefoni cellulari
usati, molto richiesti dai non vedenti per l'autonomia personale.
In caso di dubbi
sull'effettiva utilità e sulla convenienza della spedizione, scrivete a
info@grupposanfrancesco.org o telefonate al n. 0444 1270194. Grazie.
Articolo numero 5
Che festa la
distribuzione dei vestitini nuovi!
Sembrava quasi
una sfilata di moda per bambini quella che si è tenuta a Bassar, presso
l'ambulatorio oculistico, il 17 luglio scorso per distribuire decine di
vestitini per le bambine e pantaloncini per i maschietti: tutti capi nuovi,
realizzati a mano con stoffa nuova, da una signora di Vicenza e spediti in Togo
da noi. Sono stati donati ai bambini più bisognosi del villaggio vicino ma
anche a tanti che hanno frequentato l'ambulatorio in questi anni o ai loro
congiunti.
Nella foto: una
trentina di bambini con i vestiti nuovi
Articolo numero 6
Se si vuole
davvero prevenire la cecità non si può respingere nessuno
Curare gli occhi
a tutti, non solo a chi può pagare
Dopo quattro anni
dall'inaugurazione, l'ambulatorio Difiidi di Bassar è diventato il centro
oculistico più importante in una vastissima regione del Togo per un semplice
motivo: accoglie tutti e cura anche chi non può pagare.
Può sembrare una
condizione ovvia per un servizio sanitario che opera in una zona poverissima,
ma non è così: anche in Togo ci sono servizi sanitari che curano gli occhi ma
all'ingresso c'è sempre lo sportello della cassa e chi non paga non ha diritto
a nulla. E non riceve nulla, a meno che non trovi qualcuno che paghi per lui.
Questo
ambulatorio non riceve nessun contributo pubblico ed è gestito da una piccola
associazione togolese con il supporto di un'altra piccola associazione
italiana, ovvero il nostro Gruppo San Francesco d'Assisi. Bisogna pagare il
personale, le medicine, gli occhiali, rinnovare le attrezzature... Non si può
erogare tutto gratuitamente a tutti ma molte cose si possono fare, prima di
tutto tenendo molto bassi i prezzi: la parcella richiesta per una visita
oculistica è di 500 franchi CFA che corrispondono a 80 centesimi di euro! Un
costo così lo possono sostenere quasi tutti (sottolineo quasi!) ma ci può
essere bisogno anche di accertamenti più specifici, ad esempio la misura
accurata della pressione oculare: il costo sale ma siamo comunque sotto i due
euro. Spesso servono medicinali che vengono forniti direttamente dal nostro
centro a prezzi speciali, sull'ordine di 1-2 euro a ricetta.
Molti pazienti
hanno bisogno di occhiali. I casi più semplici, in particolare quando entrambe
le lenti hanno la stessa gradazione, vengono risolti senza spese fornendo
quelli che raccogliamo e inviamo dall'Italia, anche grazie al servizio
"Occhiali per" del Movimento Apostolico Ciechi, ma alcuni hanno
bisogno di lenti specifiche, a volte anche assai costose.
Infine ci sono le
operazioni, soprattutto di cataratta. I costi che si chiedono ai pazienti sono
davvero esigui (sui 60 euro di media) ma non tutti ovviamente possono pagare.
Quelle fatte gratuitamente sono solo 4 al mese di media ma per farle servono 240
euro. Molte operazioni (quasi un centinaio) vengono eseguite ogni anno grazie a
un progetto di solidarietà, chiamato "Natale di Luce", finanziato
ogni dicembre grazie alla generosità di alcune ditte.
In tutto, come si
vede dalla tabella qui a fianco, per sostenere i costi degli interventi
sanitari gratuiti, escluse le operazioni di Natale, servono circa 720 euro al
mese. È una cifra impegnativa, ma non impossibile.
Potete aiutarci
anche con donazioni specifiche, indirizzate sempre alla nostra associazione,
scrivendo nella causale "Per l'ambulatorio oculistico".
Nella foto: una
visita oculistica al centro Difiidi di Bassar
Tabella
Quanto spende al
mese il centro Difiidi per consentire l'accesso alle cure a tutti i pazienti
Tabella in 4
colonne:
1 - Tipo di
intervento
2 - Costo
dell'intervento (prezzo medio chiesto ai pazienti)
3 - Numero di
pazienti che non pagano (di media ogni mese)
4 - Quanto si
spende ogni mese per curare anche chi non paga
Visita oculistica
di base 0,8 € 70 53 €
Accertamenti
ulteriori 1,8 € 70 128
€
Medicinali
1,5 € 60 91 €
Occhiali 7 € 30 210 €
Operazioni 60 € 4 240
€
Totale 722 €
Note:
Accertamenti
ulteriori: Dato medio, dipende ovviamente dai bisogni
Occhiali: Il
costo è basso perché molti vengono forniti gratuitamente ma in alcuni casi
possono costare molto di più
Operazioni:
Esclusa la campagna "Natale di Luce"
Articolo numero 7
Pannelli solari
per l'ambulatorio oculistico
L'impianto,
donato dalla fondazione italiana "SEVA for AFRICA", fornisce corrente
gratuita e senza le continue interruzioni di prima.
Grande
soddisfazione a Bassar per l'installazione del nuovo impianto solare che dona
corrente a tutto il centro oculistico. Il beneficio è enorme dal punto di vista
economico anche perché la corrente è indispensabile per le visite agli occhi e
le frequenti interruzioni della rete costringevano ad avviare spesso il
generatore che consuma molto gasolio.
Alla fine di
giugno, facendo un bilancio del primo mese di gestione con il nuovo impianto,
si è registrato un risparmio di quasi 285 euro (132 sulla fattura della
corrente, 153 per il mancato acquisto di gasolio) che sono stati subito
utilizzati per sostenere le cure gratuite dei pazienti bisognosi che non
possono pagare, come spiegato nell'altro articolo di questa pagina.
Nelle foto: a
sinistra l'installazione dei pannelli, qui sopra la squadra di tecnici togolesi
con l'ingegnere Giovanni Molinari, di SEVA for AFRICA, venuto dall'Italia per
sovrintendere i lavori e, l'unico senza casco, il nostro rappresentante in Togo
Moïse Tchapo. A destra la targa che ricorda la generosa donazione.
Articolo numero 8
Grazie al MAC,
Movimento Apostolico Ciechi, un progetto per potenziare e sistemare gli edifici
del centro per ciechi più povero del Togo
Un refettorio, ma
non solo, per la scuola dove i bambini ciechi mangiano per terra
La scuola per
ciechi di Dapaong, la più lontanta dalla capitale, quasi al confine con il
Burkina Faso, ci ha sempre colpito per la povertà della sua struttura: i
bambini sono ospitati in edifici costruiti decenni fa per altri scopi, piccoli
e inadeguati, ma anche con scarsa, o inesistente, manutenzione.
Le camere da
letto sono stanze quadrate di circa 3 metri di lato dove dormono anche in otto,
alcuni su letti a castello altri su stuoie posate sul pavimento. Non esiste un
refettorio e i bambini mangiano abitualmente per terra. La cucina è una baracca
di lamiera. I servizi igienici sono pochi e fatiscenti. Non ci sono docce e i
ragazzi si lavano in cortile, usando dei secchi, quando è buio. Ci sarebbero
due wc ma da anni uno è rotto; quindi ce n'è uno solo per 25 bambini.
Sono stato
diverse volte a Dapaong, ma sempre di fretta, purtroppo, perché la strada è
lunga e il tempo è sempre poco. L'anno scorso sono andato in Togo con Viola
Defilippo, non vedente e coordinatrice della commissione cooperazione del
Movimento Apostolico Ciechi, e siamo riusciti a rimanere a Dapaong almeno due
giorni e ne è valsa davvero la pena perché abbiamo potuto capire tante cose
sulla difficile situazione dei bambini e dei ragazzi ciechi di questa zona ma
anche sul loro grande impegno e su come si sforzano per superare le enormi
difficoltà che incontrano nella loro vita sociale e che dipendono solo in parte
dalla loro cecità.
Viola ha proposto
al MAC di dedicare a questa scuola la raccolta fondi che organizzano
abitualmente in autunno (ne fanno un'altra anche in quaresima) e il presidente
Michelangelo Patané è stato pienamente d'accordo. Assieme al nostro
rappresentante in Togo Moïse , abbiamo preparato un progetto del costo di circa
15.000 euro che prevede la costruzione di un piccolo edificio da adibire a
refettorio e cucina, di un locale con docce e servizi igienici e lavori di
manutenzione vari nella camere.
L'impegno e la
generosità dei soci del MAC sono da anni una garanzia e contiamo di svolgere i
lavori nel 2025. Bambini ciechi che mangiano per terra, ne siamo certi, non ce
ne saranno più neppure a Dapaong.
F.F.
Foto dei bambini
che mangiano per terra.
Disegni in pianta
dei due edifici previsti: in alto, pianta dell'edificio con i servizi igienici
e le docce, inserito tra due costruzioni esistenti: le aule scolastiche a
sinistra e i dormitori a destra.
Sotto: il
refettorio, a destra, e la cucina, a sinistra.
Articolo numero 9
Creme solari per
gli albini
Grazie alla
generosa donazione della ditta Zeta Farmaceutici di Sandrigo (VI) anche
quest'anno abbiamo potuto donare a molti ragazzi albini le creme solari
protettive, indispensabili per la loro pelle chiara.
Un grosso
quantitativo è stato dato all'associazione PAA, Papà des Albinos, di Atakpamé,
nel Togo centrale, molto attiva nel tutelare questi ragazzi dalle tante forme
di discriminazione purtroppo ancora presenti.
Nella foto il
presidente dell'associazione degli albini, Mawussi Tohouegno, e uno dei ragazzi
con le creme solari ricevute
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Come aiutarci:
Potete inviare le
vostre donazioni:
- Presso gli
uffici postali con bollettino di C.C.P. n. 18 88 33 55 intestato a “Gruppo S.
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bancario:IBAN
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