Per i ciechi del Togo Bollettino del Gruppo San Francesco d'Assisi di Barbarano Mossano www.grupposanfrancesco.org Aprile 2021 Sommario 1 In tutto il Togo, dove serve, noi ci siamo - di Flavio Fogarolo 2 È ora di pensare anche a chi vede poco o male 3 Buoni i risultati del nostro 5x1000, grazie a tutti voi 4 Il nostro impegno per gli universitari del nord 5 Due grandi casse di aiuti sono partite per il Togo 6 Dal Veneto alla Sicilia, grandi soddisfazioni arrivano dalle scuole 7 Elevata qualità delle prestazioni e costi accessibili a tutti: così si combatte la cecità - di Moïse Tchapo 8 Il nuovo blocco chirurgico Articolo numero 1 I nostri interventi aumentano ancora e ora siamo attivi nell'intero paese In tutto il Togo, dove serve, noi ci siamo Non è semplice per una piccola associazione come la nostra operare in un intero paese africano, anche se relativamente piccolo come il Togo, e anche se ci occupiamo di un campo specifico, come l'istruzione dei ragazzi ciechi. Non è semplice perché il Togo proprio piccolissimo non è, e perché i problemi che si presentano sono tanti e più siamo conosciuti, più arrivano richieste d'aiuto, a volte che non ti aspetti. Un esempio: qualche mese fa due fratelli che studiano all'università si sono trovati di colpo senza la possibilità di pagare le tasse universitarie (che in Togo significa l'espulsione) perché il padre è morto all'improvviso per un incidente stradale. Non sono ciechi, ma disperati sì e hanno tentato anche con noi: siamo intervenuti con una donazione extra, senza intaccare i fondi dell'associazione destinati ai ciechi, ma una risposta l'abbiamo data. Dobbiamo dire che da un po' di anni la nostra organizzazione in Togo è molto migliorata e ora, grazie ai nostri collaboratori locali, riusciamo a filtrare le tante richieste che arrivano per evitare che gli aiuti vadano solo ai più furbi e insistenti. Il rischio rimane, e qualche errore possiamo farlo lo stesso, anche perché per noi vale la regola che nel dubbio si interviene ed eventualmente si corregge il tiro successivamente, ma siamo ragionevolmente certi che le persone che aiutiamo sono veramente bisognose e meritevoli. Nella cartina del Togo, qui a fianco, potete vedere dove operiamo: sei scuole per non vedenti, due università, il PINV, Progetto Integrazione Non Vedenti, che è il nostro polo operativo nella capitale e che fornisce a tutti i libri braille e gli audiolibri. E infine il nuovo ambulatorio oculistico DIFIIDI a Bassar, nel centro del paese, gestito dalla associazione So.T.Es. Solidaire Terre d'Esperance, nostra partner in Togo. Nel campo dell'istruzione stiamo cercando di dare rispose mirate, oltre ai ciechi, anche ai ragazzi che vedono poco, e sono davvero tanti anche qui, finora troppo trascurati. Siamo lieti di continuare a raccontarvi, tre volte l'anno, quello che facciamo nelle poche pagine di questo notiziario perché siamo convinti che comunicare sia sempre il modo migliore per ringraziare degli aiuti ricevuti. Perché, ovviamente, tutto questo è possibile grazie alla vostra concreta generosità. Flavio Fogarolo Articolo numero 2 È ora di pensare anche a chi vede poco o male Vogliamo dare risposte anche ai tanti bambini ipovedenti che, con interventi e strumenti su misura, possono frequentare le scuole di tutti Vedere poco è di sicuro molto meglio di non vedere niente ed è paradossale che in Togo i piccoli ipovedenti si trovino spesso svantaggiati perché costretti a scegliere tra un modo cosiddetto normale di far scuola, che ignora i loro problemi, e l'istruzione dei ciechi totali che non è adatta a loro. Il problema è che mentre c'è un solo modo di non vedere nulla, ce ne sono tanti, anche nettamente diversi tra loro, di vedere male e le soluzioni vanno adattate e personalizzate, partendo per forza da una diagnosi oculistica con il supporto di qualcuno che se ne intende e sa dare indicazioni valide. Non è facile, ma ci stiamo provando. I problemi più grossi riguardano i bambini ipovedenti (mal voyants in francese, ossia che vedono male) che frequentano le scuole normali, del loro villaggio o del loro quartiere, ma senza nessun aiuto per leggere un libro o per scrivere su un normale quaderno. Impossibilitati a studiare da soli, alcuni chiedono di essere ammessi alla scuola dei non vedenti, ma lì si fa tutto in braille, spesso con insegnanti totalmente ciechi, e viene ignorato del tutto il canale visivo che per loro rimane invece fondamentale. Qualche anno fa in una scuola per ciechi del nord abbiamo incontrato una ragazza che era lì perché nella scuola di prima non vedeva la lavagna: è bastata una visita oculistica e un paio di occhiali per superare il problema e adesso frequenta con successo un normale liceo. Abbiamo speso in tutto neppure 80 euro, ma le abbiamo cambiato la vita! Ma molti problemi sono assai più seri e non si supereranno così facilmente: serve attrezzatura, formazione, una rete di persone esperte, il supporto degli oculisti… Abbiamo iniziato con una dotazione di lenti e sistemi ingrandenti di vario tipo, da sperimentare caso per caso, ben sapendo che non esiste lo strumento che va bene per tutti, come per i ciechi totali, ma per ciascuno serve un vestito su misura. Didascalia delle foto: Abbiamo spedito recentemente in Togo un vasto campionario di sistemi di ingrandimento di vario tipo, utilizzabili a scuola da ragazzi ipovedenti e da sperimentare in modo che ciascuno possa avere quello che va meglio per lui. A sinistra, dall'alto, una lente di lettura a righello che ingrandisce una riga alla volta, una lente tradizionale e un monocolo per aiutare a vedere la lavagna. Qui sopra un ingranditore digitale. Articolo numero 3 Buoni i risultati del nostro 5x1000, grazie a tutti voi E' una risorsa fondamentale per sostenere i progetti in Togo: continuate ad aiutarci! Sono davvero positivi i risultati del 5x1000 degli anni scorsi, come si può vedere dalla tabella qui sotto. Per una piccola associazione come la nostra, avere oltre 300 persone che decidono di assegnare a noi la parte di solidarietà delle loro imposte è senza dubbio un bel risultato, tanto più se consideriamo il notevole incremento che c'è stato, con oltre il 20% di adesioni in più. Negli ultimi anni sono aumentati, e di molto, anche i nostri interventi in Togo considerando che adesso agiamo in tutto il Paese e le nostre spese sono di conseguenza cresciute anch'esse. Per fortuna, grazie alla generosità di tante persone, continuiamo a farcela anno dopo anno. Mandiamo aiuti in Togo per oltre 60.000 euro l'anno e il 5x1000 di sicuro da solo non basta, ma il suo apporto è davvero importante. Speriamo che in tanti vi ricordiate dei bambini ciechi del Togo anche quest'anno. Ci contiamo! Risultati 5x1000 dell'Associazione Gruppo San Francesco d'Assisi onlus, per i ciechi del Togo Anno della dichiarazione dei redditi Numero di adesioni Importo totale ricevuto 2019 320 8.491 € 2018 288 7.199 € 2017 261 6.384 € Articolo numero 4 Il nostro impegno per gli universitari del nord Sono diventati quasi venti gli studenti dell'università di Kara che sosteniamo e tra loro anche alcuni ragazzi diventati ciechi da poco Abbiamo iniziato da pochi anni a seguire gli studenti della seconda università del Togo, quella di Kara a circa 400 Km a nord della capitale Lomé, dove si trova l'ateneo più importante del Togo e dove fin dal 2006 abbiamo attivato un servizio di supporto per gli studenti ciechi. All'inizio erano solo 6, tutti ex allievi degli istituti per ciechi che seguiamo a Kara e Sokodé, ma di persone con problemi di vista qui ce ne sono tantissime, anche tra i giovani, e appena si sparge la voce chi è in difficoltà si fa sentire. E, come sempre, se sono bisognosi e studiano davvero, noi accogliamo tutti. Recentemente si sono rivolti al nostro servizio due giovani laureati da poco, con grande sforzo e impegno, che hanno perso la vista mentre stavano completando gli studi. Quello a destra nella foto in basso, con la maglietta bianca, si chiama Fare Manèsso; è diventato recentemente cieco totale per un grave glaucoma ma prima era riuscito a studiare e laurearsi in geografia. Ha imparato il braille e adesso vorrebbe frequentare un corso biennale per diventare insegnante. L'altro, con la maglia arancio, si chiama Kola Pouwèmanda, e ha perso la vista a causa della retinite pigmentosa. Anche lui laureato, in storia in questo caso, ha già imparato il braille e pure lui vuole seguire un corso per diventare insegnante. Hanno chiesto l'aiuto della nostra associazione e sono entrati anche loro nel progetto: faremo di tutto per aiutarli a realizzare il loro sogno. Nelle foto: Qui sotto un gruppo di studenti ciechi di Kara e a sinistra i due nuovi entrati. Articolo numero 5 Il Covid ha bloccato i nostri viaggi, ma per fortuna non le spedizioni Due grandi casse di aiuti sono partite per il Togo ÈAvevamo raccolto tante cose da spedire, troppe anche da mettere nelle valigie nei vari viaggi in aereo, ma da un anno abbondante non si muove più nulla e bisognava per forza trovare una soluzione alternativa. Abbiamo così preparato due grandi casse di legno, 300 Kg in totale, spedite via nave, con tutto quello che avevamo raccolto e acquistato, come le tavolette braille donate dalla scuola di Noventa V.na, uno scanner super veloce per la produzione di libri braille, decine di bastoni bianchi, cassettine braille per i bambini, tanto materiale didattico tattile, registratori, lenti e altri sistemi ingrandenti per gli ipovedenti, creme di protezione solare per gli albini, occhiali in quantità per il servizio oculistico di Bassar e, sempre per Bassar, due pompe per il pozzo donate dalla ditta Pedrollo di San Bonifacio. Articolo numero 6 Dal Veneto alla Sicilia, grandi soddisfazioni arrivano dalle scuole Il Covid ha impedito gli abituali incontri nelle scuole del territorio per parlare dei bambini ciechi del Togo, ma on line si può arrivare lontano, addirittura fino ad Agrigento! E la generosità dei ragazzi continua a stupire Da anni incontriamo abitualmente tanti ragazzi delle scuole della nostra zona, ma quest'anno l'emergenza Covid ha reso tutto più difficile. Con grande soddisfazione possiamo però dire che tante scuole hanno ben capito il nostro messaggio e continuano ad essere con noi. La prima bella notizia ci è giunta da Noventa Vicentina con una generosa donazione, raccolta dai ragazzi dell'Istituto Comprensivo Fogazzaro, che ci ha consentito di acquistare e spedire in Togo ben 100 tavolette braille con altrettanti punteruoli che dovrebbero soddisfare i bisogni di tutti per almeno 2-3 anni: dei bambini piccoli che entrano a scuola, degli adulti diventati ciechi che vogliono imparare il braille ma anche, inevitabilmente, di quelle che si rompono e vanno sostituite. Ma la vera sorpresa è arrivata dall'Istituto Comprensivo Guarino di Favara (Agrigento) che ha invitato la nostra associazione a un incontro on line in occasione della Giornata Mondiale dell’educazione, il 22 gennaio scorso, lanciando un'iniziativa in rete con altre 9 scuole, per un progetto a favore dell'istruzione dei ciechi de Togo dal titolo “Non c’è educazione senza solidarietà”. E la solidarietà c'è stata, e come! Queste dieci scuole hanno raccolto e donato oltre 4.000 euro che per una piccola associazione come la nostra significa un supporto enorme e preziosissimo che ci consente di dare risposte concrete ai tanti nuovi ragazzi ciechi che si sono rivolti a noi per chiederci di poter studiare e che vogliamo continuare ad aiutare, nessuno escluso, come abbiamo sempre fatto negli anni. Nella foto: i tre scatoloni con le 100 tavolette braille, acquistate con la donazione della scuola di Noventa, appena arrivate dalla Cina. Attualmente sono in viaggio per il Togo Articolo numero 7 Entrato in funzione da pochi mesi, il centro oculistico DIFIIDI di Bassar è già un importante punto di riferimento per un territorio molto vasto Elevata qualità delle prestazioni e costi accessibili a tutti: così si combatte la cecità Da quando è stato aperto nel villaggio di Nangbani, nel comune di Bassar, il centro oftalmologico sociale DIFIIDI (salvataggio in lingua locale) è impegnato con tutte le sue forze nella lotta alla cecità in questa zona del Togo in cui purtroppo le malattie agli occhi, anche gravi, sono molto diffuse. È un centro oculistico di qualità, tra i migliori in Togo, ma offre servizi alla portata di tutti, e anche gratuiti se necessario, perché la cecità colpisce soprattutto i più poveri. I pazienti arrivano numerosi, in media 40-50 persone al giorno. Una visita completa costa l'equivalente di un euro, un prezzo di molto inferiore a quello praticato negli ospedali e nelle cliniche private. Non si tratta solo di risparmiare: troppe persone rinunciano a curarsi se i costi della visita e delle medicine sono troppo alti, e rischiano così di perdere la vista. Alcuni non possono pagare neppure il poco che chiediamo noi e bisogna prevedere interventi gratuiti, soprattutto se dopo la diagnosi serve dell'altro, come operazioni chirurgiche, di cataratta ad esempio, o la fornitura di occhiali da vista, o la somministrazione prolungata di farmaci specifici e costosi, come in caso di glaucoma. Ecco quindi l'importanza di un centro come questo che, grazie al supporto ricevuto, riesce a fornire un servizio sanitario di qualità ma veramente accessibile a tutti. Ricordiamo, e ringraziamo, in particolare per il funzionamento e gli interventi, oltre al Gruppo San Francesco d'Assisi, il MAC - Movimento Apostolico Ciechi di Roma, per le attrezzature sanitarie la IAPB - Agenzia Italiana per la Prevenzione della Cecità di Roma e l'associazione tedesca Aktion PiT - Togohilfe di Monaco, per la costruzione degli edifici la Caritas Antoniana di Padova e la famiglia Ceola di Malo (Vicenza). Alcuni pazienti vengono da lontano anche perché la qualità dei servizi da noi offerti è di ottimo livello ed effettuiamo esami come rifrattometria e tonometria che nei dintorni non è in grado di fare quasi nessuno, se non a costi molto elevati. Anche qui abbiamo il problema del Covid e per evitare gli assembramenti in sala d'aspetto si è cercato di organizzare un sistema di prenotazione, ma non sempre funziona: tanti pazienti continuano ad arrivare senza appuntamento, a volte con problemi seri, dopo un lungo viaggio, anche a piedi in certi casi. Il centro DIFIIDI organizza gli spazi in sicurezza, ma non manda via nessuno perché è un servizio sociale che è stato aperto per aiutare tutti, in particolare le persone svantaggiate ed emarginate. Moïse Tchapo - Rappresentante in Togo del Gruppo San Francesco d'Assisi Articolo numero 8 Il nuovo blocco chirurgico Tra poco anche le operazioni di cataratta si potranno fare qui È arrivata al tetto la costruzione del nuovo edifico che ospiterà la sala operatoria, con i locali e gli impianti annessi compreso un gruppo elettrogeno per garantire la corrente elettrica anche in caso di interruzione, cosa che succede spesso in queste zone e che avrebbe ovviamente gravi conseguenze durante un intervento chirurgico. Ci sarà spazio anche per il laboratorio per la preparazione degli occhiali da vista, taglio delle lenti e montaggio. Il costo dell'edificio è stato interamente sostenuto dalla Caritas Antoniana di Padova, grazie alle offerta raccolte dai fedeli di Sant'Antonio, e ha compreso pure lo scavo di un pozzo che consente di dare acqua anche al villaggio vicino. Nella foto: L'edificio del nuovo blocco operatorio in costruzione e, a destra, quello degli ambulatori già in funzione. Come aiutarci: Potete inviare le vostre donazioni: - Presso gli uffici postali con bollettino di C.C.P. n. 18 88 33 55 intestato a “Gruppo S. Francesco d’Assisi onlus” - Con bonifico bancario:IBAN IT07 U076 0111 8000 0001 8883 355 Bancoposta Agenzia di Vicenza - On line con PayPal seguendo il link diretto nell'home page del nostro sito: www.grupposanfrancesco.org 5 per 1000 Sostieni con il 5 per mille l'istruzione dei bambini e ragazzi ciechi in Togo Codice Fiscale: 9 5 0 4 7 8 6 0 2 4 2