Per i ciechi del Togo Kekeli Neva Bollettino del Gruppo San Francesco d'Assisi di Barbarano Mossano www.grupposanfrancesco.org Dicembre 2019 Sommario 1 Cosa possiamo tagliare? di Flavio Fogarolo 2 Nuovo anno scolastico e nuovi arrivi nelle scuole per ciechi del Togo 3 Il nuovo ambulatorio oculistico a Bassar 4 Riparare le macchine da scrivere braille: si può fare. 5 15 nuove matricole entrano nel nostro progetto per gli universitari non vedenti. 6 Un Natale di Gioia! di Padre Fabio Gilli. Articolo numero 1 I bisogni aumentano e non siamo più in grado di dare risposte a tutti. Cosa possiamo tagliare? Stiamo concludendo un anno un po' complicato per le nostre attività a favore dei ciechi in Togo e ci viene la paura di esserci allargati oltre le nostre possibilità e di aver assunto impegni troppo grandi per una piccola associazione come la nostra. Come sapete ora aiutiamo ben cinque istituti per ciechi, ossia circa 250 bambini e ragazzi in tutto. Facciamo in modo che possano studiare in modo regolare e forniamo gli strumenti necessari. Solo per la carta braille, tanto per fare un esempio, spendiamo diverse migliaia di euro l'anno: in Togo la carta è tutta importata dall'estero e i prezzi sono assai più alti che da noi. Ma di sicuro non possiamo lasciare i bambini senza carta per scrivere. È aumentato enormemente il nostro impegno a supporto degli universitari. Ci siamo impegnati da tempo a far studiare tutti i ragazzi ciechi che superano l'esame del Bac: è l'equivalente della nostra maturità, ma estremamente più difficile e selettivo che da noi, basti pensare che solo il 30% degli studenti riesce a superarlo. Se, come è successo quest'anno, i nostri ragazzi ciechi ce la fanno quasi tutti, pur senza avere nessuna agevolazione, è segno che le nostre scuole funzionano e i ragazzi sono indubbiamente capaci e impegnati nello studio. E quindi anche noi vogliamo mantenere i nostri impegni e continuare a dare a tutti la possibilità di accedere all'università, anche se sono in tanti. Ma non è facile! I ragazzi provengono quasi tutti da famiglie poverissime e da villaggi lontani e vanno sostenuti concretamente: diamo loro un contributo di circa 30 euro al mese per vivere in città, affittare una stanza, mangiare, pagare una moto-taxi (il sistema di trasporto più economico in Togo) per raggiungere l'università dove, a piedi e da solo, uno che non vede non arriverebbe mai. Con 30 studenti solo per questo servono oltre 10.000 euro l'anno, ma poi ci sono da pagare anche le tasse universitarie e fornire assistenza e i libri in braille. Con le nostre attuali entrate però non ce la facciamo e tra un po' dovremo ridurre le spese. Cosa tagliamo? I contributi, già modesti, alle scuole? La carta ai bambini? Il diritto di studiare ai più grandi? Le spese sanitarie a chi ci chiede aiuto? Preferisco non pensarci. O meglio: pensiamoci assieme. E intanto Buon Natale a tutti! Flavio Fogarolo Articolo numero 2 Nuovo anno scolastico e nuovi arrivi nelle scuole per ciechi del Togo Ecco alcune delle loro storie Abbiamo chiesto ai responsabili degli istituti per non vedenti che aiutiamo in Togo di presentarci alcuni dei bambini entrati quest'anno per la prima volta. Condividiamo queste testimonianze con tutti voi perché è grazie al vostro aiuto che possono andare a scuola. Randame Lui è Ramdane Yerima, un bambino di otto anni gravemente ipovedente dalla nascita, arrivato quest'anno al Centro IFRAM di Sokodé. La mamma, cinquantenne casalinga, e il papà, ex contadino, ottantenne non più autonomo, non avevano le risorse per farlo studiare, ma soprattutto non capivano l'importanza di investire su un bambino con problemi di vista. Il suo futuro sembrava già segnato. I nostri operatori in Togo sono riusciti a far capire ai genitori quanto fosse importante per Yerima, ma anche per loro, che andasse a scuola. «Altrimenti sarà due volte handicappato - hanno detto - cieco e analfabeta». Il Gruppo San Francesco si sta impegnando per coprire ogni spesa e garantire al bambino la soddisfazione dei suoi bisogni fondamentali. Rama Rama Samorou è una bambina di 9 anni, nata da mamma vedente e papà cieco. Rama ha 4 sorelle e 2 fratelli. La prima delle sorelle è vedente, mentre tutti gli altri hanno problemi di vista, anche gravi. La malattia agli occhi di Rama, che è chiaramente di origine ereditaria, non le ha permesso lo scorso anno di concludere l'anno scolastico nella scuola del suo villaggio, a causa di un improvviso aggravamento. La bambina è stata presa in carico a livello sanitario dall'associazione FONTES, che ha sostenuto le spese per sottoporla a un intervento chirurgico agli occhi, ma era ormai troppo tardi e non ha dato gli esiti sperati per la sua vista. Da settembre Rama è entrata nella scuola per ciechi “Centre des Aveugles Saint Paul d’Atèda” di Kara, uno degli istituti sostenuti dal Gruppo San Francesco d'Assisi. Anifatou Anifatou Issifou è una ragazzina di 15 anni, con una storia assai travagliata. Ha studiato in Ghana fino all'età di circa 9 anni, quando è diventata completamente cieca. A quel punto è dovuta tornare nel suo villaggio d'origine, Akéita nella zona di Bassar, dov'è rimasta letteralmente "chiusa in casa" per tutti questi anni, ovviamente senza la possibilità di studiare. La sua situazione è emersa nel corso della campagna di visite oculistiche gratuite organizzate quest'anno dall'associazione FONTES. Per l suoi occhi non si poteva fare più nulla, ma Moise Tchapo, rappresentante in Togo del Gruppo San Francesco, ha proposto che fosse accolta presso una delle scuole per ciechi che noi seguiamo, in modo da poter riprendere gli studi. E così da settembre 2019 Anifatou è ospite del Centro IFRAM di Sokodé e ha ripreso ad andare a scuola. Pyabalo Claude Lui è Agama Pyabalo Claude, un ragazzo gravemente ipovedente di 12 anni originario di Atakpamé, capoluogo della Regione degli Altopiani. Purtroppo non è stato possibile capire cosa abbia causato la sua malattia, che si è manifestata per la prima volta all'età di circa 8 anni, quando Claude frequentava la classe CE1 (terza Primaria). Lo scorso anno, dopo un aggravamento delle condizioni di salute dei suoi occhi, il ragazzo è stato sottoposto a diverse cure: i genitori l'hanno portato in vari ospedali del Togo e anche in Ghana ma nessuno è riuscito a trovare una soluzione ai suoi problemi e adesso è quasi completamente cieco. È stato accolto al centro per non vedenti di Kara dove passerà un anno a imparare il braille per poi riprendere gli studi dalla classe che frequentava in precedenza e che aveva dovuto abbandonare. Articolo numero 3 Il nuovo ambulatorio oculistico a Bassar Dopo pochi mesi dall'inizio dei lavori l'edificio è quasi ultimato. Ultimi ritocchi per attivare il servizio entro maggio del 2020. Dopo quattro campagne annuali di prevenzione della cecità organizzate con mezzi di fortuna, a volte anche con visite oculistiche fatte sotto gli alberi, l'associazione togolese con cui collaboriamo, FONTES Togo, sta portando a compimento la costruzione di un presidio fisso di oculistica a Bassar, al centro del Togo. L'esperienza delle campagne di screening ha confermato gli enormi bisogni nel campo delle malattie agli occhi che ha questa popolazione, molto povera e lontana da tutti i centri di cura. Migliaia sono state le persone visitate e centinaia quelle alle quali il progetto ha restituito la gioia di vedere, a volte dopo un'operazione di cataratte, altre semplicemente con degli occhiali. Fornire al servizio una sede stabile era un'esigenza sentita da tempo e oggi finalmente concretizzata. Grazie a una generosa donazione raccolta dalla nostra associazione e l'intervento di altri importanti benefattori, è iniziata a giugno la costruzione di un piccolo edificio destinato ad ambulatorio medico e farmacia. I lavori sono quasi ultimati: mancano la recinzione, il pozzo per l'acqua, pavimenti, porte, mobili… Ma ci siamo! Si sta lavorando per dotare il centro delle attrezzature mediche essenziali e poter così iniziare l'attività entro il mese di maggio 2020. Importantissima è la rinnovata collaborazione con la sezione italiana di IAPB - Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità e di UICI - Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, che abbiamo incontrato recentemente a Roma. Didascalia delle foto: A sinistra il nuovo ambulatorio a novembre 2019. In basso, tratto dal nostro giornalino di agosto, il cantiere questa estate. Tutto è sorto dal nulla in pochi mesi, lavorando a mano, senza gru e betoniera, e costruendo sul posto anche i mattoni. Articolo numero 4 Riparare le macchine da scrivere braille: si può fare. Visitando le scuole per ciechi in Togo succede spesso di vedere delle Perkins, le macchine da scrivere in braille, messe da parte e inutilizzate. Se si prova a chiedere spiegazioni la risposta è sempre la stessa: «Elle est gâtée». È rotta, non funziona. Sono macchine molto robuste, interamente in acciaio, che non si rompono per usura ma si bloccano per mancanza di lubrificazione e accumulo di polvere. Problema diffuso in Togo dove per un paio di mesi l'anno soffia l'harmattan, un vento dal Sahara che porta una polvere sottile che si infila dappertutto. L'anno scorso abbiamo fornito al nostro centro di supporto di Lomé strumenti e conoscenze per smontare le macchine, pulirle e lubrificarle. Ora raccogliamo da tutto il Togo quelle gâtées e le restituiamo funzionanti, con la raccomandazione di coprirle bene quando soffia l'harmattan! Nella foto: Il direttore del Centro per non vedenti CESA di Lomé controlla soddisfatto la Perkins riparata dal nostro servizio. Articolo numero 5 15 nuove matricole entrano nel nostro progetto per gli universitari non vedenti Siamo presenti in entrambe le Università del Togo, a Lomé e a Kara, e accogliamo studenti che provengono da 8 istituti per ciechi. Il nostro servizio di supporto per gli studenti universitari ciechi si è esteso anche all'università di Kara, nel Togo centrale, dove seguiamo 9 studenti, di cui ben 6 matricole del primo anno. Il gruppo più nutrito, con 20 studenti di cui 9 matricole, è nella capitale Lomé. A tutti diamo una borsa di studio che consente di vivere in città (circa 30 euro al mese a testa), paghiamo le tasse universitarie e forniamo assistenza e libri braille. All'inizio seguivamo solo gli studenti che provenivano dalla scuola di Togoville, ma poi il servizio si è esteso e ora provengono da tutti e otto gli istituti per ciechi del Togo. Altra novità positiva è la presenza delle ragazze. Fino a pochi anni fa le studentesse cieche erano rarissime, adesso sono circa il 30%. Anche questo è un chiaro segno di qualcosa che sta cambiando. Nella cartina del Togo le due università dove studiano i nostri ragazzi ciechi (UL Lomé e UK Kara) e gli otto istituti da cui provengono, Articolo numero 6 Un Natale di Gioia! Gli auguri di Padre Fabio Gilli, il comboniano non vedente, già missionario in Togo, che anima sempre il nostro impegno Cari amici è arrivata la ricorrenza: il Natale! E sono felice di tornare a rivolgermi a voi del Gruppo San Francesco d'Assisi, fondato dalla cara amica Urbana Carezzoli. Sono informato di quello che fate e posso dirvi che sono veramente molto contento: le attività per i ciechi in Togo direi che vanno meglio adesso che non ci sono più io, grazie all'associazione che Urbana ha creato. Il Togo è sempre nel mio cuore e in testa ai miei pensieri e vorrei tanto poter tornare laggiù, anche se sono suonati i miei 84 anni, per ritrovare i miei vecchi compagni di avventura, i non vedenti del Togo, i tanti che adesso sono diventati grandi, si sono diplomati, laureati, che insegnano e fanno tante belle cose. In Togo ho aperto anni fa una scuola per non vedenti e l'ho voluta chiamare Kekeli Neva, che in lingua locale significa "Venga la luce". Ma ho sempre detto ai ciechi, bambini e adulti: la luce non arriva tanto per voi, ma siete voi che la dovete dare agli altri: mostrando la vostra gioia, cantando con entusiasmo, facendo vedere a tutti che siete contenti. Perché Gesù vi ama, non per come dovreste essere, ma per come siete, perché vi vuol bene, non si dimentica di voi, ha dato la vita per voi. Gesù è la colonna che mi ha sostenuto in questi miei 84 anni ed è sempre questo il primo significato del mio Natale. Ho ripeso ad andare in giro a parlare, a spiegare, a raccontare… E la gente vede questo vecchio cieco, che sta in piedi a stento, che è quasi sempre seduto, ma che è contento. Dalla mattina quando mi vengono ad alzare e mi chiedono: come è andata? È andata benissimo. Come stai? Sto benissimo. Ed è proprio così: sono in carrozzina, non vedo niente, ma sto bene. Grazie anche a dove mi trovo, questa comunità di anziani comboniani, dove tutti ti aiutano. Questa mattina mi ha portato in chiesa il più anziano tra noi, ha 98 anni: ha spinto la mia carrozzella e mi ha accompagnato fino al mio posto. Poi c'è Padre Giacomo che ha 4 anni più di me ma non si risparmia mai, mi aiuta sempre. Ecco il mio augurio: che Gesù Bambino che viene possa portare a tutti voi la gioia più grande, quella che ci aiuta a donare e a donarci, come ha fatto lui. Buon Natale e felice anno nuovo a tutti. Lodato sia Gesù! Padre Fabio Gilli Nella foto: Padre Fabio Gilli, al centro, con il confratello P. Giacomo, il nostro rappresentante in Togo Moise Tchapo e le cognate di Urbana Carezzoli, Antonia e Bertilla Da trent'anni la nostra associazione sostiene l'istruzione dei bambini e ragazzi ciechi in Togo I nostri impegni attuali: - gestiamo un Centro di supporto agli studenti ciechi, con stamperia braille, nella capitale Lomé; - manteniamo agli studi 30 studenti ciechi nelle università di Lomé e di Kara; - forniamo materiale didattico a sei scuole per non vedenti e aiuti finanziari a quelle più bisognose; - aiutiamo con progetti di assistenza e adozioni a distanza vari bambini figli di genitori non vedenti; - collaboriamo ai progetti sanitari di prevenzione della cecità promossi dall'associazione partner FONTES. Come aiutarci: Potete inviare le vostre donazioni: - Presso gli uffici postali con bollettino di C.C.P. n. 18 88 33 55 intestato a “Gruppo S. Francesco d’Assisi onlus” - Con bonifico bancario:IBAN IT07 U076 0111 8000 0001 8883 355 Bancoposta Agenzia di Vicenza - On line con PayPal seguendo il link diretto nell'home page del nostro sito: www.grupposanfrancesco.org Assieme abbiamo vissuto il sogno di un Natale di solidarietà che dura tutto l'anno. Grazie per averci ascoltato, grazie per averci aiutato. Buon Natale dal Gruppo San Francesco d’Assisi