Bollettino
del "Gruppo San Francesco d'Assisi" - Barbarano
Vicentino (VI) Prestami la tua luce.
Io devo andare" 27 settembre 2000. Sono venuti da lontano a
trovare maman Urbana. Avevano preparato delle canzoni,
anche in italiano, apposta per lei. Anche per noi è stato un giorno denso
di emozioni e di sentimenti contrastanti: dalla festa al
dolore, dalla felicità di un incontro alla tristezza per
un abbraccio mancato. Urbana ci credeva. È questo il primo
bollettino che pubblichiamo senza Urbana. Senza Urbana? È difficile crederci. Forse sarebbe
meglio dire: "Con Urbana che ci aiuta in modo
diverso". Flavio Fogarolo Padre Fabio: Un giorno per telefono Urbana mi disse: Ero in mezzo a bombardamenti, la casa
era stata presa di mira, la bombe cadevano da ogni parte.
In un momento di tregua Urbana mi telefonò e mi disse:
"Come va?" Era un po' questo il senso della nostra relazione. Il fatto che io ero in Togo e lei era immobilizzata a letto. Il fatto che io potevo aiutarla, rispondendo alle sue telefonate, soprattutto mettendola al corrente di quello che accadeva nel Togo. Un'altra volta durante le mie vacanze
mi trovavo da lei ed eravamo riuniti per la Messa
Eucaristica alla fine della quale io dissi: E Urbana veramente era per tutti noi
questo, come una mamma che sapeva ascoltare, sapeva
intervenire nei momenti più difficili. Urbana, parlo a te adesso, apertamente. Ti sento più presente che mai. Prima eri a Barbarano, sul tuo letto, paralizzata da 40 anni, mi potevi raggiungere per telefono, ora invece so che sei presente, mi accompagni ogni istante, ogni momento della giornata, in ogni cosa che faccio. Ecco, prega per tutti noi, intercedi per tutti noi, da lassù. Un dolore grande che mi è rimasto è
quello di non averti potuto incontrare prima della tua
morte. Lo avrei voluto, ma tante cose, la mia salute, non
me l'ha permesso. Adesso riparto per il Togo. Glielo ho
promesso il giorno del funerale che sarei ritornato,
benché i mie dolori continuino e mi senta più debole
del solito. Non scoraggiamoci mai davanti alle difficoltà, può darsi che talvolta ci siano dei malintesi, può darsi che giudichiamo qualche cosa come mancanza di trasparenza , ma tutto questo non è frutto di cattiveria, forse non è frutto di egoismo o di chiusure in se stesso. Tutt'altro. È sempre per il bene, si lavora sempre perché il Kekeli Neva sia veramente luce per tutti. Ciao e tutti e arrivederci. Padre Fabio ci ha
mandato questo testo, registrato su cassetta, pochi
giorni prima di ripartire per il Togo. Il 16 settembre si è riunita
lassemblea annuale Sappiamo che non sarà possibile andare avanti come prima, ma sappiamo anche che interrompere oggi il lavoro di Urbana sarebbe, oltre che un tradimento nei suoi confronti, anche come infliggere un grosso colpo, forse mortale, allistituto "Kekeli Neva". Il Gruppo San Francesco ha deciso pertanto, in pieno accordo, di fare il possibile per continuare ad aiutare come prima la scuola di Togoville. Dovremo per forza rivedere la nostra organizzazione, dato che Urbana svolgeva un ruolo fondamentale e di fatto insostituibile. A questo riguardo lassemblea ha approvato un documento che afferma tra laltro: "Il primo obiettivo del nostro
programma annuale è quello di riorganizzare il
Gruppo in modo da dare continuità
allattività intrapresa dalla fondatrice e prima
presidente Urbana Carezzoli. Il Gruppo conserva la propria sede
presso la famiglia Carezzoli che ringraziamo per la
rinnovata disponibilità. Lassemblea ha eletto anche il nuovo consiglio, rinnovato per circa un terzo, che avrà un compito ben più importante di prima: sappiamo infatti che potremo riuscire in questa difficile impresa solo se riusciremo a fare in tanti, con coesione, quello che prima Urbana faceva da sola. Benvenuti ragazzi di Kekeli Neva Il 27 settembre scorso
un gruppo di ragazzi della scuola di Togoville, con
alcuni accompagnatori, sono stati nostri ospiti a
Barbarano. Vai alla pagina con le immagini della giornata. Una
grande luce
Una grande luce ha rubato la tua vita. Ritroverai, cara dolce amica, Il silenzio dei tuoi occhi Ma tu, mai hai smarrito la strada, Te ne sei andata Vola Urbana, ora puoi farlo Scrive la direttrice di Kekeli Neva Diminuiscono gli aiuti, Per la scarsità di mezzi sanitari, i bambini ciechi o ipovedenti sono assai numerosi nel nostro paese. Essi rappresentano un impegno enorme per le loro famiglie che quasi mai hanno mezzi idonei per seguirli; vengono così abbandonati o rinchiusi da soli nelle case, senza alcuna possibilità di istruzione, a volte senza neppure delle relazioni sociali. Per la cultura locale essi sono dei bambini maledetti dagli dei, e questo certamente non aiuta, anzi per queste credenze essi vengono talvolta cacciati di casa o rifiutati dal gruppo sociale. Nasce "Kekeli Neva": arriva un po di luce L'I.A.T, Istitut des Aveugles de Togoville "Kekeli Neva" è stato fondato nel 1984 dal reverendo Padre Fabio Gilli. Kekeli Neva in lingua Ewé significa "Che la luce venga".A Togoville si trova il Santuario della Madonna del Lago Togo e la presenza di questo Istituto per ciechi nei pressi di un luogo di intenso pellegrinaggio è una testimonianza continua di come ci si possa liberare da queste credenze, sensibilizzando la popolazione e portando speranza e luce per i nostri fratelli più sfortunati. Nel 1984, quando è stato aperto
listituto, cerano cinque allievi. Siamo
arrivati a 91 nel 1999, di cui il 30% adolescenti ed
adulti. In particolare il laboratorio del gesso costituisce unimportante occasione di inserimento socio-economico e un mezzo concreto di sussistenza. Un difficile momento Non riceviamo nessuna sovvenzione dallo stato. Le nostre numerose domande di aiuto, almeno per coprire gli stipendi degli insegnanti, sono sempre cadute nel vuoto. Le poche richieste di contributi, in natura o in denaro, che rivolgiamo alle famiglie degli allievi trovano raramente una risposta. Il nostro istituto, dunque, vive
essenzialmente delle offerte che provengono dall'estero. Qualche progetto per uscire dal buio Abbiamo preparato un elenco di attività lavorative realizzabili e adatte alle capacità dei nostri ragazzi, in grado di procurare un po di reddito sia per i ciechi stessi che per listituto: allevamento di polli e di maiali, attività di giardinaggio, gestione di telefoni pubblici, ampliamento del negozio all'interno dell'Istituto con l'aggiunta di oggetti sacri e mercerie, creare altre cooperative come quella che gestisce il mulino, organizzare una banda musicale Cari Amici, con Dio, con voi, noi non abbiamo paura. Abbiamo fiducia in Dio e nella sua Divina Provvidenza; egli non sbaglia mai i suoi progetti. Abbiamo fiducia in voi. Vi ringrazio Suor Sophie Deogratias KPODZO Una antologia delle poesie di Urbana
Nell'intento di sentirci meno soli, di ricercare e compilare tutto ciò che Urbana ci ha lasciato in eredità, ci accorgiamo che sono tante le cose che ci restano di Lei. Tra tutte le raccolte delle sue poesie, ben otto. Scrigni preziosi che contengono i gioielli della sua intimità e dei suoi ricordi. Mezzo privilegiato per entrare nel ricordo di Urbana attraverso se stessa, dei suoi momenti amari, di noia, di dolore sia fisico che morale, ma anche di gioia, di speranza, di generosità. Come ci ricorda Adriana Carezzoli che introduce le liriche di Illusioni dolcissime, "anche Urbana ha un suo rifugio, una dimensione che appartiene a lei sola, il giardinetto che coltiva in fondo al cuore: in esso ripone i suoi sogni, i suoi segreti; in esso si rifugia quando è assalita dall'inquietudine e dalla noia e lì si abbandona alla nostalgia dei suoi mondi incantati. Lì incontra i suoi genitori e le persone care che se ne sono andate, lì ritorna tra i fiori, i profumi e gli alberi della sua fanciullezza". "Ma questo indugiare nei ricordi dell'infanzia e dell'adolescenza, non è una fuga dalla sua realtà", come sottolinea Antonio Marin nella prefazione di Fiori di mandorlo e coccinelle, "è invece un riattingere agli affetti e alle sicurezze che i suoi familiari le hanno abbondantemente elargito in quella fase della vita. Non è un rimpianto per il paradiso perduto, ma un ricordare a se stessa e agli altri che se il mondo dell'abbondanza di oggi fosse completato dal calore umano che allietava la povertà della sua famiglia, il paradiso sulla terra non sarebbe più un'utopia". Continua Marin parlando del linguaggio poetico di Urbana "estremamente chiaro semplice e di immediata comprensione", facendo notare come, "ad un'attenta osservazione appare evidente la scelta preferenziale di termini riferiti alla dimensione visiva. Questa caratteristica è comune a molti poeti e scrittori non vedenti, S. Francesco d'Assisi ad esempio scrisse il suo Cantico quando già non vedeva più". Rileggendo queste poesie, certo la nostalgia ci inumidisce gli occhi, ma ciò che prevale è sempre la dolcezza di rivisitare quei luoghi a Lei tanto cari, di riscoprire la sua immensa sensibilità, di sentirci ancora consolati, perché forse il miracolo che è riuscita a fare è di averci lasciato i mezzi per farci sentire che è ancora con noi. Stefania Pedersini I libri di Urbana sono disponibili presso la famiglia Carezzoli (tel. 0444 896571). Solo "Prima che il tempo", del 1996, è ormai esaurito.Il ricavato della vendita è destinato interamente al Gruppo San Francesco per la scuola Kekeli Neva di Togoville Tre opere ("Fiori di mandorlo e coccinelle", "Illusioni dolcissime, inquiete sensazioni", "Nei giardini dellarcobaleno") sono disponibili in versione registrata su cassetta ad uso dei non vedenti. Rivolgersi al Centro del Libro Parlato di Feltre tel. 0439 333212. Il Gruppo San Francesco d'Assisi Chi siamo Il Gruppo San Francesco di Assisi è
unassociazione di volontariato fondata da Urbana
Carezzoli, recentemente scomparsa, che dal 1992
raccoglie fondi e materiali per la scuola per ragazzi
ciechi "Institut des Aveugles di Togoville"
Kekeli-Neva nel Togo. La scuola di Togoville Listituto per Ciechi di Togoville
è sorto nel 1984 su iniziativa dei Padri Comboniani, in
particolare di padre Fabio Gilli che, dopo aver perso
completamente la vista, ha voluto tornare nei luoghi dove
prima operava. La nostra attività nellanno 2000 Abbiamo spedito in giugno
labituale versamento semestrale di 20.000.000 di
lire. Il nostro impegno, assunto e sempre onorato fin dal
1992, è quello di fornire ogni anno la somma di 40
milioni per coprire buona parte delle normali spese di
funzionamento della scuola. Come si finanzia il nostro Gruppo Le principali fonti di finanziamento per il nostro gruppo sono:
C.C. Postale n. 18 88 33 55
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