Amici di Togoville
Kekeli Neva
Bollettino del Gruppo
San Francesco d'Assisi di Barbarano Vicentino
Associazione di solidarietà per i ciechi del Togo
Luglio 2008
Tra i
bambini ciechi di Togoville
1
Album
fotografico a Kekeli Neva
2
Educare
all'autonomia i bambini ciechi: a Togoville si fa sul serio 3
Voglio
diventare giornalista. E ce la posso fare! 3
Gruppo
San Francesco d'Assisi 4
Dopo una
settimana in Togo, notizie, considerazioni e qualche fotografia
da condividere con voi
Si torna caricati da questi viaggi, anche perché è una vera soddisfazione vedere quante cose riesce a fare, con poche risorse, un piccolo gruppo come il nostro grazie soprattutto al rapporto diretto con chi sta laggiù e alla concretezza delle proposte.
Sono stato in Togo a fine aprile, assieme alla nostra socia Stefania Pedersini; il viaggio è stato breve, solo una settimana, ma abbiamo potuto vedere, e capire, molte cose.
La scuola per ciechi di Togoville, che rappresenta sempre il primo impegno della nostra associazione, funziona davvero bene. Il clima è sereno e si respira aria di amicizia e collaborazione tra tutti.
Più complessa, ma lo sapevamo, è la situazione degli studenti più grandi, universitari e liceali, ai quali servirebbero più strumenti di studio (libri braille e parlati, soprattutto). Ci ha fatto però piacere vedere come alcune attività che avevamo proposto due anni fa adesso cominciano a funzionare.
Ma la soddisfazione maggiore è stato constatare come i progetti di microcredito, avviati nel 2006, stanno davvero consentendo ai primi beneficiari di vivere del proprio lavoro e restituire il prestito. E di poter dire, con legittimo orgoglio: «Io sto onorando il mio impegno».
Flavio Fogarolo
La festa di
accoglienza: tutti i ragazzi di Kekeli Neva, piccoli e grandi,
accolgono gli ospiti italiani con canti e parole di benvenuto.
La classe dei
più piccoli. Un allievo sta eseguendo un esercizio di copiatura:
con la mano sinistra legge il testo in braille mentre, con la
destra, scrive con il punteruolo. sulla tavoletta.
Abbiamo
consegnato, a nome della nostra associazione, un piccolo regalo a
tutti: un animaletto di peluche per i piccoli, un marsupio per i
più grandicelli.
Foto ricordo con
una delle classi. A destra la direttrice, suor Marcel.
Festa di saluto
l'ultima sera, con un piccolo spettacolo organizzato dai ragazzi.
Norbert,
studente liceale, ha accolto a nome di tutti i compagni la
delegazione del Gruppo S. Francesco
Cari benefattori
e sostenitori italiani del Gruppo San Francesco d'Assisi, vi
auguriamo dal più profondo del nostro cuore un ben arrivati tra
noi.
Siate i
benvenuti a Togoville.
Se solamente poi
poteste immaginare la gioia che ci anima in questo istante,
mentre sentiamo la vostra presenza tra di noi!
È da circa tre
mesi che abbiamo saputo del vostro prossimo arrivo e da allora vi
aspettiamo con trepidazione.
Come possiamo
lodarvi e ringraziarvi per il grande lavoro che non vi stancate
di fare per noi?
Senza di voi noi
saremmo perduti. Grazie a voi i nostri occhi, che credevamo di
aver perso, sono aperti sul mondo.
Dopo la
creazione del nostro centro dei ciechi Kekeli Neva, non avete mai
smesso di fornirci aiuto e, lo crediamo fermamente, mai calerete
le braccia.
Sentitevi a casa
vostra e passate un gradevole e indimenticabile momento con noi e
che Dio onnipotente vi accompagni in tutte le vostre iniziative.
Noi vi preghiamo
di volerci scusare per qualche mancanza che andrete forse a
scoprire durante il vostro soggiorno tra noi
Una volta
ancora, benvenuti tra noi.
Sapevo che in molti paesi non esiste la figura del bidello e sono i bambini stessi a tener pulita la classe. Ma mi ha fatto lo stesso una certa impressione vedere i bambini ciechi di Kekeli Neva, alle sei di mattina, pulire con una scopetta la propria aula dopo aver messo tutte le sedie sui banchi. E la pulizia, anche fatta a occhi chiusi, non era poi male.
Gli allievi di Togoville, anche i piccoli, mi sono parsi molto autonomi in tutte le loro attività quotidiane, tanto che a volte quasi ci si dimenticava che facevano tutto senza vedere. Si spostano con sicurezza nei vari ambienti e non hanno mai bisogno di chiedere dove sono le loro cose.
Li ho visti di sera fare i compiti per casa, da soli, in assoluto silenzio. Fuori dell'aula si sentiva solo il ticchettio dei punteruoli.
Non ho mai assistito a un capriccio o un litigio, anche i richiami delle suore erano molto rari: ognuno sapeva cosa doveva fare e lo faceva, senza tante storie.
Davvero un altro mondo!
F.F.
Nelle
fotografie:
Qui sotto: i bambini ciechi lavano i piatti dopo la colazione.
A sinistra e in centro: giorno di bucato; ognuno lava e stende i propri panni.
Una trentina
al liceo e venti all'università, studiano in piena integrazione
con i ragazzi vedenti
Una classe del liceo St. Augustin a Togoville. Dopo la primaria, interna all'Istituto, i ragazzi frequentano questa scuola superiorecon i compagni vedenti. Purtroppo i libri per loro sono pochi e spesso in classe possono solo ascoltare.
Il
gruppo degli studenti universitari ciechi sostenuti dalla nostra
associazione.
Il primo a sinistra, con la camicia azzurra, è Louis, studente
di giornalismo nel vicino Ghana, autore della testimonianza
pubblicata a fianco.
Sono
studente allUniversità Africana per
Il mio obiettivo è di diventare giornalista internazionale per cui ho perseguito il diploma in inglese, cosa che mi ha permesso di integrarmi in questa università dove tutti gli insegnamenti si tengono in inglese. Ho preparato anche il diploma in tedesco per poter diventare davvero un reporter senza frontiere.
Sono il primo disabile visivo in questa università e nonostante le difficoltà ho la speranza di farcela; sento di poter essere ottimista e di sperare in un avvenire migliore nellambito del giornalismo. Grazie a tutti coloro che mi stanno aiutando.
Koukou Louis ex allievo di Kekeli Neva
Sono
sette i ragazzi ciechi che hanno avviato una attività economica
usando la cassa di microprestiti che abbiamo attivato due anni
fa. Superate le prime inevitabili difficoltà le piccole imprese
cominciano a funzionare.
Il nostro viaggio di quest'anno aveva anche lo scopo di verificare l'andamento dei progetti di microcredito. È un'attività che abbiamo fatto partire nel 2006 per aiutare alcuni ex allievi ad avviare una semplice impresa che desse loro da vivere.
Lattività preferita, per adesso, è la vendita di petrolio per illuminazione. Sono 4 i ragazzi che hanno chiesto finanziamenti per questo tipo di lavoro; riescono a svolgerlo abbastanza autonomamente ed è un campo in cui non cè troppa concorrenza, anche se l'aumento del greggio rende tutto un po' più difficile.
Matthieu e Antoine sono stati i primi ad accedere al prestito, nel 2006: adesso le loro rivendite sono ben avviate e riescono anche a rimborsare il debito (non a noi, ovviamente, ma alla cassa che va andrà a sostenere altri progetti).
Da alcuni mesi sono partite altre due rivendite di petrolio, gestite da due ragazze: Alphonsine e Delphine. I clienti per adesso sono ancora pochi, ma i risultati dovrebbero arrivare.
Un gruppetto di tre ragazzi, due ciechi e uno ipovedente, hanno avuto un prestito per avviare un allevamento di maiali. L'attività è partita da poco e non è possibile far bilanci: i ragazzi avranno infatti il loro primo reddito solo quando venderanno i primi animali ingrassati. Ma anche in questo caso si è vista molta determinazione.
Adesso l'associazione dei ciechi ACATO, che gestisce il fondo, sta raccogliendo e valutando i nuovi progetti. Sono arrivate una quindicina di domande per attività di vario tipo, soprattutto di piccolo commercio.
Possiamo dire davvero di essere soddisfatti di questa iniziativa. Per noi è stato un vero esperimento e non avevamo notizie di altre iniziative di microcredito destinate solo a utenti con disabilità, senza nessuna esperienza di gestione di impresa.
Finora i progetti sono andati bene, anche perché i beneficiari sono ben seguiti: assieme al prestito, ricevono una formazione iniziale sulle regole del commercio e vengono sostenuti dall'associazione ACATO in tutta la fase di avviamento dell'attività.
La
rivendita di petrolio di Alphonsine, ipovedente, è situata nell'estrema
periferia della capitale Lomè. Vende anche un po' di alimentari
e del carbone di legna per cucinare.
Alphonsine
ha ricevuto un prestito di circa 800 euro con i quali ha pagato
il primo rifornimento di petrolio; la cisterna è stata fornita
gratuitamente, in uso, dal grossista.
Matthieu
vende il petrolio nel suo piccolo villaggio. Ha iniziato
l'attività da oltre un anno e adesso le cose vanno decisamentebene:
vende circa mille litri al mese.
Matthieu
in posa con la fidanzata. Si sposeranno tra breve, adesso il futuro
non fa più paura.
Abbiamo realizzato un DVD con dei brevi filmati sulla nostra recente visita in Togo.
È un prodotto molto artigianale, senza pretese artistiche, ma può essere utile per conoscere meglio Kekeli Neva.
Ci farà molto piacere inviarne una copia a tutti i soci e sostenitori che ce la chiederanno.
Il DVD è prodotto e duplicato in casa e costa praticamente nulla. Basterà una piccola offerta per le spese di duplicazione e, se serve, di spedizione.
Associazione
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Amici
di Togoville Kekeli Neva - luglio 2008
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Direttore responsabile: Alberto Carollo.