Amici di Togoville

  Kekeli Neva

  Bollettino del  Gruppo San Francesco d'Assisi

  Barbarano Vicentino (VI)

  Luglio 2006

 

In copertina: fotografia di una bambina cieca che scrive con il punteruolo. La didascalia dice:"Per tutti i bambini la scuola è importante. Per i bambini ciechi africani è una speranza di vita"

 

"Kekeli Neva" in lingua ewè significa Venga la luce.

Si chiama Kekeli Neva la scuola per ragazzi ciechi di Togoville, in Togo, che la nostra associazione ha adottato e sostiene da quasi vent'anni.

Lavoriamo perché la Luce arrivi per tutti, soprattutto per coloro che vivono da svantaggiati in un paese tra i più poveri del mondo.

Kekeli Neva - La luce viene anche con il tuo aiuto

 

Indice

 

Di ritorno dal Togo: la soddisfazione per il cammino percorso e la paura di non farcela. 1

La mappa delle azioni di solidarietà del Gruppo S. Francesco. 2

Le nostre attività in Togo meridionale. 2

La nostra visita alla scuola dei piccoli 2

Un appello. 3

Com'è difficile studiare in Africa per chi non vede! 3

Sette semplici progetti per gli studenti ciechi del Togo. 4

Un fondo di microcredito per i ragazzi ciechi che hanno concluso gli studi 5

In Africa trovare un lavoro decoroso per chi non vede non è certo una cosa facile... 6

"C'era una volta una famiglia con tre figli: uno sordo, uno paralitico ed uno cieco..." 6

La mia speranza. 7

Concorso di Braille in Togo: i ragazzi di Kekeli Neva ai primi tre posti 7

Il Gruppo San Francesco d'Assisi 8

 

 

Di ritorno dal Togo: la soddisfazione per il cammino percorso e la paura di non farcela.

 Buona parte di questo giornalino annuale è dedicato al resoconto del nostro recente viaggio in Togo, a Lomè e Togoville.

 In una intensa settimana abbiamo visitato, io e Stefania Pedersini, tutte le attività a favore dei ciechi che sosteniamo laggiù. I ricordi e le emozioni di quel viaggio ci accompagneranno per parecchio tempo: i contatti personali, innanzitutto, e l'incontro con tanti ragazzi che ci hanno resi partecipi dei loro sogni e dei loro problemi.

 Certamente di strada ne abbiamo fatta tanta: fa impressione vedere tanti ciechi che frequentano, e con successo, corsi di studi superiori in un paese in cui solo vent'anni fa la cecità portava senza scampo all'analfabetismo e all'accattonaggio. È la prova  che la scuola primaria di Togoville, la "Kekeli Neva" tanto cara ad Urbana e a tutti noi,  funziona davvero e ha saputo offrire in questi anni vera  istruzione, non assistenza.

 Ma ogni passo avanti porta inevitabilmente anche dei problemi nuovi: i nostri studenti più grandi hanno bisogno di strumenti adeguati per poter studiare e giustamente ce li chiedono.  Così siamo venuti a casa  con la testa piena di idee e progetti, piccoli e grandi, da realizzare: ve li raccontiamo più avanti in queste pagine.

 Tutto bene? Purtroppo un problema, e serio, c'è. I finanziamenti ordinari che riceviamo dai nostri sostenitori hanno subito nell'ultimo anno una grossa diminuzione e per la prima volta abbiamo concluso l'anno con i conti in rosso. Se si ripete ancora, dovremo per forza rivedere tutti i nostri piani di aiuto e bloccare i nuovi progetti.

 Confidiamo nel vostro indispensabile aiuto. Grazie.

 Flavio Fogarolo

 

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La mappa delle azioni di solidarietà del Gruppo S. Francesco

  Fino a pochi anni fa l'attività del nostro Gruppo era concentrata a sostegno dell'Istituto Kekeli Neva di Togoville che ospitava e accudiva quasi tutti i ragazzi ciechi della zona.

  Negli ultimi anni la realtà è diventata assai più complessa, con molti studenti più grandi sistemati fuori dell'istituto e altre piccole e grandi iniziative di supporto sparse nel territorio.

  Nella cartina della pagina a fianco abbiamo indicato i principali luoghi del Togo meridionale in cui interviene il nostro gruppo. L'istruzione dei ciechi è sempre il nostro impegno primario, ma sono aumentati notevolmente i ragazzi più grandi per cui l'istituto Kekeli Neva di Togoville, che si occupa direttamente solo della scuola primaria, ospita ormai una minoranza degli studenti ciechi che il nostro Gruppo ha preso in carico.

  A Togoville ci sono 29 bambini e ragazzi ciechi della scuola primaria, interni all'istituto,  22 studenti delle superiori, esterni all'istituto, che vengono seguiti da personale di sostegno di Kekeli Neva, e  7 adulti che frequentano un corso di formazione professionale e alfabetizzazione braille.

  A Lomè ci sono 11 studenti universitari e 7 delle superiori; a tutti il nostro Gruppo paga le spese di frequenza e una somma mensile per l'alimentazione. È inoltre a nostro carico lo stipendio di 4 professori di sostegno per l'aiuto didattico.

  Finanziamo inoltre gli studi di un ragazzo cieco, ex allievo di Kekeli Neva, che adesso studia giornalismo a Cotonou, in Benin, e di un ragazzino con disabilità motoria a Vogan, un grosso villaggio a una decina di chilometri da Togoville.

  Complessivamente pertanto gli studenti disabili che abbiamo  sostenuto nell'anno scolastico 2005/06 sono 78.

 

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Le nostre attività in Togo meridionale

La pagina contiene una cartina del Togo meridionale e 8 riquadri con un breve testo, ciascuno collegato con una freccia ad una città o ad un villaggio

1- A Lomè, la capitale del Togo, sosteniamo gli studi di 11 studenti universitari ciechi

2 - Sempre a Lomé il nostro gruppo finanzia gli studi di 7 studenti liceali ciechi.

3- A Lomé c'è anche il piccolo ospedale S. Anna, specializzato nella prevenzione della malattie oculistiche. Il nostro gruppo l'aiuta con la fornitura di medicine specifiche e raccogliendo occhiali da vista usati.

4- All'interno dell'Istituto dei ciechi Kekeli Neva di Togoville studiano 29 bambini e ragazzi della scuola primaria e 9 adulti della scuola professionale. Il nostro gruppo è sempre il principale finanziatore di Kekeli Neva.

5- 22 studenti liceali ciechi frequentano la scuola superiore a Togoville, assistiti dall'Istituto Kekeli Neva.

6 - A Vogan sosteniamo gli studi del piccolo Amevi, con disabilità motoria, dal prossimo anno alle medie.

7 - A Klologo c'è il primo impianto di vendita di petrolio gestito da un non vedente e finanziato dalla nostra associazione. Altri sorgeranno in villaggi vicini grazie al nostro progetto di microcredito (v. pag. 8).

8- A Cotonou, capitale del Benin (il paese che confina a est con il Togo), finanziamo gli studi in giornalismo di Joseph, uno studente universitario cieco, ex allievo di Togoville. C'è un suo articolo a pagina 11.

 

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La nostra visita alla scuola dei piccoli

Un sintetico resoconto del nostro recente viaggio in Togo. Cominciamo dall'Istituto dei Ciechi di Togoville

La scuola primaria di Kekeli Neva ospita 29 bambini e ragazzi. È un ambiente sereno, con insegnanti preparati e molto impegnati.  I bambini ciechi imparano il braille ma anche il francese, lingua ufficiale in Togo.

 

Abbiamo visitato la scuola di Kekeli Neva la mattina del 2 maggio. Come in tutte le scuole in Togo, i bambini indossano la divisa e la giornata inizia con l'alzabandiera e l'inno nazionale.

La visita parte dalla "CI", o classe iniziale. Potrebbe essere paragonata, in teoria, alla nostra scuola dell'infanzia ma per i bambini ciechi serve anche per introdurre il braille e potenziare il tatto e la manualità fine. I bambini lavorano molto con i nostri chiodini, inserendoli in una tabella di compensato con dei fori che rappresentano le celle del braille.  Ma a questo punto dell'anno scolastico sanno anche scrivere un po' con il punteruolo e leggere il braille. In CI ci sono 8 bambini; la maestra è suor George-Marie, l'unica religiosa che fa anche l'insegnante.

La CP1 è la prima classe preparatoria, simile alla nostra prima elementare. Il maestro è M. Djanta, non vedente e presidente dell'associazione dei ciechi ACATO. Ci sono 3 bambini che stanno facendo un dettato. In CP2 i bambini sono 4 e stanno facendo esercizi di calcolo.

Assai più numerosa è la CE (classe elementare) che ospita ben 11 ragazzi ciechi. L'insegnante si chiama Pierre: sta facendo matematica e riesce a seguire bene tutti quanti.

La CM, classe media, è ancora poco numerosa: solo 4 allievi. Qui si stanno facendo esercizi di grammatica anche perché giusto il giorno successivo c'era una specie di prova  generale degli esami che concludono la scuola primaria.

Infine una veloce visita nella classe degli allievi adulti della scuola professionale che seguono anche un corso di alfabetizzazione sul braille e la lingua francese. Si tratta in genere di persone che hanno perso la vista da adulti e che hanno ora bisogno di acquisire almeno gli elementi fondamentali della scrittura e della lettura.

La scuola è parsa nel complesso ben attrezzata e organizzata. Gli allievi hanno tutti i loro libri e le attrezzature fondamentali per la scrittura braille e le altre discipline scolastiche.

 

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Un appello

Per far funzionare la scuola di Togoville e mantenere agli studi gli studenti ciechi più grandi ci servono circa

35.000 euro all'anno.

Finora ce l'abbiamo fatta, ma ogni anno diventa sempre più difficile.

Il nostro finanziamento si basa soprattutto su un accordo di adozione a distanza collettiva: sono oggi un centinaio le persone o le famiglie che  offrono una cifra regolare e costante al Gruppo San Francesco d'Assisi, ed è soprattutto grazie a loro che da quasi vent'anni riusciamo a portare avanti questo nostro progetto di solidarietà.

Abbiamo bisogno anche del tuo aiuto: diventa anche tu sostenitore di Kekeli Neva.

 

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Nel corso della nostra ultima visita abbiamo visto che la scuola primaria funziona bene ma troppe cose ancora non vanno per gli studenti più grandi.

Com'è difficile studiare in Africa per chi non vede!

  I ragazzi ciechi delle superiori e dell'università non hanno praticamente nulla per studiare, a parte la loro determinazione e volontà.

  Non hanno libri in braille né libri parlati. Non hanno computer né registratori.

  I ragazzi ciechi delle superiori e dell'università vanno a lezione e si sforzano di ricordare quello che hanno ascoltato. Per ripassare, cercano  poi qualcuno che accetti di studiare con loro, leggendo i libri ad alta voce. 

  Il nostro gruppo paga già lo stipendio di cinque insegnanti di sostegno a Lomé, altri sei  lavorano a Togoville presso l'istituto. Ma non basta: gli studenti sono in tutto quaranta ed essi riescono a preparare in braille solo poco materiale, in pratica i testi dei compiti e poco altro. È particolarmente difficile la situazione degli universitari che frequentano facoltà diverse (diritto, sociologia, lingue...) ed hanno quindi bisogno ciascuno di libri particolari.

  Nei vari incontri che abbiamo avuto con gli studenti, sia a Lomè che a Togoville, ci hanno chiesto tutti di aiutarli fornendo strumenti più efficienti per studiare: computer, registratori...

  La cosa non è facile, e non solo per i costi ma anche perché non si saprebbe dove mettere questo materiale visto che quasi tutti i ragazzi abitano in case molto povere, prive di luce elettrica e senza nessuna protezione per i furti.

  Ma una soluzione è indispensabile, anche perché i nostri ragazzi sono tutti dotati di buona volontà e molti riescono davvero bene negli studi, nonostante queste difficoltà ed un sistema scolastico, come quello togolese, estremamente selettivo e competitivo.

  Considerando i bisogni e le nostre povere finanze abbiamo formulato alcuni progetti  poco costosi, ma in grado, speriamo, di cambiare sensibilmente le cose.

  Ve li presentiamo in sintesi nella pagina a fianco.  Per realizzare davvero queste cose, semplici e concrete, chiediamo l'aiuto di tutti.

  F. F.

 

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Sette semplici progetti per gli studenti ciechi del Togo.

Cerchiamo qualcuno che ci dia una mano a realizzarli.

1 Centro Studi a Togoville

  Costo: circa 2.000 €

  All'interno dell'istituto di Togoville vogliamo organizzare uno spazio attrezzato (2-3 stanze) dove gli studenti liceali potranno studiare assistiti dagli insegnanti di sostegno.

  Già con il prossimo container riusciamo a spedire alcuni computer con sintesi vocale e una decina di registratori.

  I locali sono già disponibili ma hanno bisogno di qualche intervento di manutenzione, di un po' di arredo e dell'installazione di inferriate e di un cancello metallico (i furti sono purtroppo frequenti). Il costo di circa 2.000 euro riguarda proprio la sistemazione dei locali. I computer ci sono stati donati.  

2 Centro di produzione di libri parlati

  Costo: 400 €

  I libri parlati, registrati su cassetta, sono molto utili per lo studio e la loro produzione è assai più semplice, veloce ed economica dei libri braille. Inoltre possono essere prodotti anche da persone che non conoscono il braille, in genere volontari, come in Italia (i cosiddetti "donatori di voce").

  Poiché ci siamo accorti che in Togo non conoscevano questa tecnica, abbiamo organizzato questo secondo progetto che prevede la fornitura di un'attrezzatura base per la registrazione e la duplicazione delle cassette. Il Centro del Libro Parlato di Feltre ci ha fornito gratuitamente alcune opere registrate in francese che possono servire da esempio per capire come funziona il sistema. Abbiamo avuto, sempre gratuitamente, anche diverse centinaia di audiocassette usate da riutilizzare per la registrazione.

  Complessivamente questa prima fase del progetto costa circa 400 euro per l'acquisto di una dozzina di registratori e di una macchinetta per realizzare le etichette in braille da applicare alle cassette. In futuro si potrà eventualmente pensare a potenziare il servizio con impianti più sofisticati.

 

3 Centro studi  all'Università di Lomè

  Costo: da 8.000 a 15.000 €

  Per gli studenti universitari si pone innanzitutto il problema di reperire un locale dove sistemare il materiale.

  Durante la nostra visita in Togo abbiamo incontrato il direttore dell'Università, la prof.ssa Isabelle Glitho, alla quale abbiamo chiesto di sviluppare un progetto congiunto nel quale l'università mette i locali, la nostra associazione il personale (ricordiamo che i professori si sostegno sono già pagati da noi) mentre con la collaborazione di un altro partner italiano, che stiamo cercando, si andrà a fornire la nuova struttura degli strumenti necessari, in particolare dei computer, una stampante braille e un sistema di registrazione degli audiolibri.

  La prof. Glitho ha garantito ampia disponibilità.

 

4 Attrezzature per i liceali di Lomè.

  Costo: --

  Ai sette liceali ciechi di Lomè paghiamo da un paio d'anni l'affitto di un appartamento decoroso, dotato di corrente elettrica, dove vivono tutti assieme. Per loro quindi non si pone il problema di cercare un locale apposito dove mettere il materiale.

  Spediremo già con il prossimo container un paio di computer con sintesi vocale e alcuni registratori. I computer sono stati donati mentre il costo dei registratori rientra nel progetto n.

 

5 Bastoni bianchi per l'autonomia

  Costo: 250 €

  Quasi tutti i ragazzi ciechi più grandi ci hanno chiesto un bastone bianco per muoversi con maggiore sicurezza per le strade. Servono bastoni pieghevoli, leggeri, in grado di segnalare gli ostacoli, non solo di farsi riconoscere.

  Pensiamo sia una esigenza ragionevole, ma un bastone bianco, modello più economico, costa sui  16 euro e i ragazzi che ne avrebbero bisogno sono una trentina.

  Per adesso vogliamo spedirne almeno 15, per un costo di circa 250 euro.

 

6 Fondo supplementare per cure mediche

  Costo: 500 € l'anno

  Alcuni ragazzi purtroppo sono ammalati, anche seriamente, ed hanno bisogno di cure particolari. Uno, ad esempio, è ipovedente e potrebbe conservare quel poco di vista che gli rimane ma dovrebbe assumere regolarmente dei farmaci considerati in Togo troppo costosi.

  Per risolvere questi problemi servirebbe una somma aggiuntiva di circa 500 euro all'anno.

  Da notare che si tratta di un  impegno continuativo, non una tantum come per gli altri progetti

  

7 Fondo di microcredito per i ragazzi che hanno concluso la formazione scolastica.

  Costo: 5.000 €

  È un progetto finalizzato ad aiutare alcuni ragazzi a avviare una semplice attività artigianale o commerciale. I 5.000 euro rappresentano il fondo iniziale, eventualmente da integrare in seguito. Ne parliamo meglio nelle pagine successive.

 

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Un fondo di microcredito per i ragazzi ciechi che hanno concluso gli studi

Il nostro Gruppo apre un fondo a rotazione per finanziare l'avvio di piccole imprese commerciali o artigianali gestite da ex studenti di Togoville, per aiutarli a

diventare autonomi. La rivendita di petrolio per illuminazione sembra attualmente l'attività più promettente.

 

La nostra recente visita in Togo ci ha permesso di constatare che il nostro ventennale progetto di educazione scolastica per i bambini e ragazzi non vedenti ha dato degli ottimi frutti. Necessita però ora di una evoluzione, diciamo di un logico seguito per questo paese dove le opportunità di lavoro e sviluppo personale sono scarse per tutti, a maggior ragione per i disabili.

Già da qualche tempo raccoglievamo via posta i preoccupati appelli dei ragazzi che stavano per terminare gli studi o che li avevano terminati da qualche tempo, senza trovare opportunità lavorative. Alcune iniziative in loco ci sono, ricordiamo il laboratorio della produzione di gessetti per le scuole, l'atelier di intreccio sedie

e stuoie, le fattorie formative e quelle di integrazione ad opera dell'Associazione ACATO per apprendere e dare ai non vedenti un mezzo di sussistenza.

Ultimamente con il progetto di riabilitazione per handicappati promosso da Suor Delphine, alcuni ragazzi non vedenti, ex-studenti di Kekeli Neva, sono stati formati alla fisioterapia e li abbiamo visti al lavoro all'ospedale Sant'Anna.

Accanto ad alcuni fortunati casi di avvio professionale, ve ne sono molti altri che, per motivi vari, non si sono potuti integrare nel lavoro.

Ci siamo dunque chiesti come poterli "aiutare ad aiutarsi". Riflettendo su alcune esperienze già fatte, ad esempio l'avvio di una stazione di petrolio a nome del ragazzo ipovedente Marius, qualche tempo fa, ci siamo messi al lavoro per ideare un fondo di rotazione e cioè una somma, sotto forma di prestito, messa a disposizione di un certo numero di beneficiari affinché possano avviare un'attività lavorativa.

Con il graduale rientro delle somme al fondo, tramite rimborsi mensili, altri progetti potranno essere finanziati a simili condizioni. Questo fondo sarà

gestito in collaborazione con l'Associazione locale ACATO, che ci darà il suo aiuto per individuare i progetti che da sostenibili possono diventare auto-sostenibili. Ovviamente ci sarà un lavoro preventivo di valutazione sia economica che ambientale, per la quale ci affidiamo ai nostri amici in loco. Il nostro desiderio è che questa forma di aiuto possa arrivare a camminare un giorno con le proprie gambe e sostenere nuove attività.

L'importanza di questo progetto sta anche nella catena di solidarietà che speriamo possa generare. I ragazzi non vedenti che hanno la possibilità di iniziare questa esperienza sono consapevoli che il rispetto del loro impegno permetterà ad altri loro amici, facilmente ex compagni di scuola, di poter accedere alla stessa possibilità.

Anche così il disegno sognato da Urbana va a compimento. Dopo la scuola che ha insegnato a questo ragazzi la dignità personale e l'auto consapevolezza, un'opportunità di lavoro che confermi che tutti possono avere una propria funzione nella società.

Stefania Pedersini

 

Due fotografie mostrano dei ragazzi ciechi che visitano la stazione di petrolio di Klologo.

Testo della didascalia: Durante la nostra visita in Togo abbiamo accompagnato due ragazzi ciechi, Antoine e Mathieu, a visitare l'impianto per la rivendita di petrolio che già abbiamo finanziato negli anno scorsi e che oggi consente a Marius, giovane non vedente, di vivere in modo autonomo e decoroso. Dopo aver esaminato tutto con molto interesse hanno dichiarato entrambi che è un lavoro che un non vedente, con l'aiuto eventuale di un familiare per gestire certi aspetti più complessi, può svolgere senza problemi.

 

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In Africa trovare un lavoro decoroso per chi non vede non è certo una cosa facile...

Ma a Togoville, a Lomè e nei villaggi vicini si fa veramente l'impossibile.

Sono attualmente tre le fattorie gestite da non vedenti, con allevamenti di vario tipo. Alcuni ragazzi ciechi fanno i massaggiatori in ospedale, a Lomè.

A Togoville, dentro l'istituto Kekeli Neva funziona da anni un laboratorio per la produzione di gessetti da lavagna che dà lavoro ad una dozzina di ciechi adulti. Poi ci sono i mulini, le cabile telefoniche, le attività artigianali...

Le esigenze sono sempre tante ed è necessario offrire risposte diverse, adatte ai bisogni di ciascuno.

Nelle foto, in alto, la fattoria, con allevamenti vari, gestita dall'associazione di ciechi ACATO vicino a Togoville.

Sotto, due immagini del laboratorio per la produzione dei gessetti da lavagna di Kekeli Neva: il reparto della foggiatura, sopra, e il confezionamento

finale nelle scatole. Questo secondo reparto è interamente gestito da non vedenti.

 

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"C'era una volta una famiglia con tre figli: uno sordo, uno paralitico ed uno cieco..."

I bambini di Kekeli Neva hanno messo in scena per noi, con convinta partecipazione, una storia che parla delle loro paure su disabilità e cecità.

 

Siamo stati accolti la sera del nostro arrivo all'istituto di Togoville con una scenetta, ideata ed interpretata dagli stessi ragazzi in lingua ewé.

Una storia complicata, ingenua e tragica come le fiabe di tutto il mondo, con la quale i piccoli attori affrontano a viso aperto il problema dei  rischi di emarginazione che in Togo colpiscono i bambini disabili già nelle loro famiglie.

Per noi due, venuti da lontano, l'emozione di assistere, come unici spettatori, allo spet¬tacolo certamente indimenticabile di bambini ciechi che si muovono con sicurezza nella scena raccontando una storia che, grazie a Kekeli Neva, non potrà più essere la loro storia. 

 

Ecco la trama della scenetta interpretata dai bambini ciechi di Togoville:

C'era una volta, in un villaggio, una famiglia composta da papà, mamma e tre figli. Uno  dei figli era sordo-muto, il secondo paralitico e il terzo cieco.

Pensando che il cieco fosse un essere inutile, un giorno la domestica decise di fargli bere dell'acqua avvelenata. Ma lui non aveva sete e si rifiutò di bere.  Ma anche i genitori volevano liberarsi del figlio cieco e cercavano un modo di sacrificarlo per ricavare dei soldi che li aiutassero a far fronte ai loro bisogni.

Ma Dio non era d'accordo e ordinò ad una donna del villaggio di andare a salvare questo ragazzo, togliendolo dalle mani dei suoi genitori. Ella andò quindi a incontrare  i due genitori e li convinse ad affidarle il figlio cieco; poi lo portò a vivere con sè e ne prese cura.

Ma il marito di questa donna, che era anche il re del villaggio, dopo qualche tempo cominciò a provare invidia per questo ragazzo e, mosso da cattive intenzioni, lo invitò a cenare una sera che la moglie non era in casa. Alla fine della cena gli diede in dono una scatola che conteneva una vipera.

Il ragazzo, ignaro di tutto, se ne andò contento del regalo ricevuto; per strada incontrò il principe, figlio del re del villaggio che gli aveva dato quel dono. Il principe, curioso e geloso, volle assolutamente vedere cosa il padre aveva donato al ragazzo ma aprendo la scatola fu attaccato dal serpente che con uno scatto brusco lo morse provocandone la morte.

Nella vita si raccoglie ciò che si semina.

 

Nelle fotografie, due immagini del semplice spettacolo teatrale che i bambini dell'istituto dei ciechi Kekeli Neva di Togoville hanno organizzato per noi ospiti la sera del nostro arrivo

 

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La mia speranza

Pubblichiamo questo breve testo di Joseph, lo studente di giornali¬smo di Cotonou. Joseph è l'unico cieco della sua università e non ha nessun tipo di sostegno orga¬nizzato. Come racconta in questo articolo, lui supera tutti i problemi costruendosi attorno un ambiente di relazioni umane e di amicizia.

 

Ogni volta che la luna sparisce per lasciare il posto al sole, il cieco deve accettare la sfida di vivere in un mondo che non è fatto per ciechi.

Ma da tempo però alcuni uo¬mini, tra cui anche alcuni ciechi, hanno creduto che un mondo adatto a loro fosse possibile. Su questo sono d'accordo anch'io: il cieco ha il potere e la capacità di uscire dal suo isolamento.

Prima che l'Università, che ancora frequento, mi accettas¬se, ho dovuto superare la diffidenza, mal nascosta, e i dubbi del direttore sulla mia capacità di progressione tra gli altri studenti vedenti. Oggi penso umilmente che l'impegno nel mio lavoro di studente e lo sforzo incessante di cercare un rapporto amichevole con tutti mi abbiano permesso di superare la diffidenza del direttore.

Se l'assistente dei nostri lavori pratici M. Alain Badou e l'incaricata dello studio Signora Alice Adoko si mettono ge¬nerosamente a mia disposizio¬ne per aiutarmi, sono ripagati, penso, dal mio impegno, dalla mia determinazione e ambizio¬ne di riuscire sempre meglio.

Per i reportage e gli altri la¬vori "sul terreno" gli studenti miei colleghi, fanno a gara per darmi una mano. Credo che questo sia il frutto del mio principio di pacifica coabitazione. Per avere delle informazioni, usufruisco della disponibilità delle persone in¬tervistate che, colpite dalla mia ambizione di diventare gior¬nalista, mi parlano con pia¬cere. Mi ritengo fortunato per aver potuto frequentare l'isti¬tuto Kekeli Neva, per aver po¬tuto proseguire gli studi universitari, grazia al sostegno del Gruppo San Francesco, per poter accedere alla co¬noscenza e alla stima di per¬so¬nalità del mio paese che ammirano il mio impegno fa¬cendomi sen¬tire parte integrante della comunità in cui vivo.

Alla luce di tutto questo potete capire che sono nella posizione giusta per poter dire che l'isolamento non esiste in un cieco che abbia voglia di impegnarsi. I ciechi quindi non devono crearsi un proprio mondo perché questo contribuisce al loro iso¬la¬men¬to, al loro senso di oppres¬sione. Credo che avere degli obiettivi chiari, determinati e realizzabili, sia il primo passo per qualunque uomo, anche se cieco, di trovare il proprio posto nella società.

BGEHOUNDJI Joseph

Studente di giornalismo a Cotonou

 

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Una bella notizia che ci manda Biyao Zakari, non vedente, insegnante di sostegno per matematica e fisica a Togoville

Concorso di Braille in Togo: i ragazzi di Kekeli Neva ai primi tre posti

Il 4 maggio 2006 alcuni studenti di Kekeli Neva hanno partecipato ad un Concorso Nazionale di dettato braille organizzato dall'ONG ABEA (Azione per il benessere e lo sviluppo dei ciechi) in collaborazione con la sezione togolese di Francofonie, in occasione dell'anno Senghor. Hanno partecipato ragazzi ciechi provenienti, oltre che da Togoville, anche dal collegio protestante di Lomé, dall'Istituto di Kpalimé e dall'Università di Lomé.

I primi tre premi sono stati assegnati ad altrettanti ragazzi di  Kekeli Neva e consegnati ai vincitori dal Ministro degli affari sociali e protezione dell'infanzia, alla presenza di altre autorità dello stato Togolese. Questa occasione ha permesso al Presidente della ONG organizzatrice, signor Asmanou Bouraima, di sottolineare a queste persone che i ciechi del Togo non sono seguiti dallo Stato, ma vivono e studiano grazie al supporto di paesi come l'Italia e la Germania.

Da parte nostra, noi professori siamo fieri di questo risultato che premia il nostro impegno nell'Istituto.

Biyao Zakari

 

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Il Gruppo San Francesco d'Assisi

Chi siamo

Il Gruppo San Francesco di Assisi è un'associazione di volontariato, fondata da Urbana Carezzoli, che dal 1992 raccoglie fondi e materiali per la scuola per ragazzi ciechi Institut des Aveugles de Togoville nel Togo e per altre iniziative umanitarie di questa regione africana, soprattutto a favore dei non vedenti e di altri disabili.

Siamo iscritti al registro delle ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) presso la Direzione delle Entrate del Veneto. Da quest'anno partecipiamo anche alla distribuzione del 5 per mille destinato alle associazioni di volontariato

La scuola per i ciechi di Togoville

L'istituto per Ciechi di Togoville Kekeli Neva è sorto nel 1984 su iniziativa dei Padri Comboniani, in particolare di padre Fabio Gilli che dopo aver perso la vista ha voluto tornare nei luoghi dove prima operava.

La scuola è affidata alle suore to¬golesi della congregazione di Notre Dame de l'Eglise ed è interamente gestita da operatori locali.

I ragazzi più grandi frequentano come esterni le scuole superiori, usufruendo sempre del supporto economico e didattico dell'istituto.  Alcuni cechi adulti seguono un corso di formazione professionale e alfabetizzazione braille.

Accanto alla scuola sono state realizzate numerose iniziative di promozione sociale ed economica grazie alle quali attualmente sono decine i ciechi adulti che vivono decorosamente del loro lavoro.

Quello che abbiamo fatto lo scorso anno

Anche nel 2005 abbiamo inviato il nostro  abituale  contributo  di  24.000 euro all'Istituto dei Ciechi Kekeli Neva di Togoville.

Altri 13.000 euro abbiamo speso per sostenere gli studi degli universitari ciechi e dei collegiali di Lomé e per altri adulti non vedenti in difficoltà.

Nel 2005 abbiamo spedito in Togo due container con una spesa di circa 8.000 euro tra acquisto di materiale e spese di spedizione. Il valore del materiale spedito è di molto superiore dato che molte cose sono state donate o recuperate dai nostri volontari.

Come si finanzia la nostra associazione

Circa tre quarti delle nostre entrate derivano dalle offerte dei soci e dei sostenitori, in particolare di coloro che si sono impegnati a ver¬sare a scadenze regolari la quota da loro stessi definita. Il resto dalla lotteria e dalle offerte raccolte durante i concerti di beneficenza.Il gruppo S. Francesco non riceve nessuna sovvenzione pubblica.

 

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Gruppo San Francesco d'Assisi - Associazione di solidarietà ONLUS

Sede legale: via Salvi, 13 - 36021 Barbarano Vic. (Vicenza)

Tel. e fax 0444 / 638033

mail: info@grupposanfrancesco.org

web: www.grupposanfrancesco.org

C.C. Postale n. 18 88 33 55 intestato a "Gruppo S. Francesco d'Assisi ONLUS"

C.C. Bancario n 18 88 33 55 Bancoposta Agenzia di Vicenza Coordinate bancarie: ABI 7601 CAB 11800 Conto 18 88 33 55

Codice Fiscale: 95047860242

Il Gruppo S. Francesco d'Assisi è iscritto al registro ONLUS della Direzione Regionale delle Entrate del Veneto.

Le offerte versate in posta o banca possono essere detratte dalla denuncia dei redditi.

 

Amici di Togoville - Kekeli Neva

luglio 2006

Bollettino dell'Associazione Gruppo San Francesco d'Assisi

Pubblicazione registrata presso il tribunale di Vicenza 12/2002

Direttore responsabile:

Alberto Carollo.

Redazione a cura del Gruppo San Francesco Onlus di Barbarano Vicentino

Stampa: Tipografia L'Alba Cooperativa Sociale -Noventa V.na

Distribuzione gratuita

Questa pubblicazione è disponibile in versione accessibile su file digitale prelevabile dal nostro sito: www.grupposanfrancesco.org