Amici di Togoville
Kekeli Neva
Bollettino del Gruppo San Francesco d'Assisi di Barbarano Vicentino
Dicembre 2009
Abbiamo adottato in Africa una scuola per bambini ciechi.
Ci prendiamo cura dellIstituto dei ciechi Kekeli Neva di
Togoville, in Togo, e dei cento studenti, piccoli e grandi, che
ospita e assiste.
Kekeli Neva in lingua ewè significa Venga la Luce.
A Togoville la Luce viene grazie al vostro aiuto.
Sommario
1 I 25 anni di Kekeli Neva: Un anniversario che dedichiamo a
Urbana
2 è giunta l'ora. Poesia di Urbana Carezzoli
3 «La vostra storia è la nostra storia». Nel ricordo di
Urbana, riviviamo i nostri 25 anni accanto ai ciechi di
Togoville. Di Flavio Fogarolo
4 25 ottobre 2009 Grande festa per i 25 anni di Kekeli Neva
5 Spero anchio di entrare un giorno in quella camera. Di
Suor Marcel Pascaline
6 La vita è un andare nascendo. Di Padre Fabio Gilli
7 5x1000: in tanti avete scelto i bambini di Togoville. Grazie!
8 Auguri natalizi
1
I 25 anni di Kekeli Neva: Un anniversario che dedichiamo a Urbana
Listituto Kekeli Neva ha iniziato la sua attività,
accogliendo in classe i primi bambini ciechi, nellautunno
del 1984.
Venticinque anni dopo la scuola è in festa e rivive, con
soddisfazione e riconoscenza, il grande cammino compiuto in
questo periodo: dallanalfabetismo pressoché totale di
allora a decine di giovani ciechi diplomati o laureati, alcuni
tornati come insegnanti nella scuola dove erano stati tra i primi
allievi.
A noi del Gruppo S. Francesco è sembrato opportuno dedicare
questo anniversario ad Urbana Carezzoli che da quando ha avuto
notizia di questa scuola, che era stata costruita ma non aveva i
mezzi per funzionare, le ha dato ogni ora della sua vita.
Vogliamo dedicare a lei queste pagine natalizie di Amici di
Togoville e ci piace rileggere, qui in copertina, l'invito
della sua poesia: è giunta l'ora, andiamo amici ad incontrare i
derelitti...
Perché questo è Natale.
Grazie Urbana!
2
È GIUNTA L'ORA.
È giunta l'ora...
andiamo amici
ad incontrare
i derelitti,
i senza pane,
i derubati,
gli oppressi e offesi
dall'orgoglio altrui,
gli intrappolati
in loschi intrighi.
Andiamo amici...
e il nostro andare
sarà richiamo per altre genti,
sarà respiro
per altri cuori;
e insieme, uniti,
faremo un mondo
dove saremo
tutti fratelli.
Urbana Carezzoli
Frammenti di favole vere (1993)
3
Pubblichiamo la lettera di saluto che abbiamo spedito
a Togoville per il 25° anniversario di Kekeli Neva.
«La vostra storia è la nostra storia». Nel ricordo di
Urbana, riviviamo i nostri 25 anni accanto ai ciechi di
Togoville.
Cari amici di Togoville
è con vera gioia che partecipiamo alle celebrazioni del 25°
anniversario dell'Istituto dei Ciechi di Togoville.
La storia di Kekeli Neva è anche la storia del Gruppo San
Farcnesco d'Assisi, la nostra piccola associazione fondata tanti
anni fa Urbana Carezzoli con l'unico scopo di sostenere Kekeli
Neva.
Urbana era cieca e paralizzata ma dal suo letto di inferma, che
non abbandonava mai, ha saputo raccogliere con fede e convinzione
tutti i suoi amici per far vivere e crescere questa pianticella
appena piantata: l'istituto dei ciechi di Togoville era una
realtà, ma bisognava sostenerlo anno dopo anno con sostanziosi
finanziamenti per consentigli di funzionare adeguatamente e dare
ai giovani ciechi del Togo un'istruzione di qualità, fino ai
più alti livelli, non solo un luogo di assistenza e
alfabetizzazione.
Urbana ha avuto un'infanzia molto povera ed ha sempre benedetto
la possibilità che ha avuto, da piccola, di ricevere una valida
istruzione in una scuola attrezzata per ciechi.
Lincontro con Kekeli Neva.
In Acqua Marina, il suo libro autobiografico, ha raccontato
co-me ha conosciuto Kekeli Neva:
Un giorno ascoltando la radio ho sentito parlare di come aiutare
una scuola per bambini non vedenti del Togo.
E stata come una folgorazione: «Essi sono come me - ho
pensato - provano le difficoltà che ho provato io, i miei stessi
disagi di povertà, di emarginazione; più di loro, chi potrei
aiutare?». Aiutarli nellistruzione, nella cultura, che per
me è stata luce... Anche per loro, come per tutti gli altri non
vedenti, la scuola deve portare luce, aprire la loro anima,
aiutarli a capire meglio gli altri uomini, a valorizzare la
propria personalità e la propria dignità.
Era il progetto più bello ed importante che avessi mai
incontrato e mi ci sono buttata a capofitto.
Attorno al suo letto.
Negli anni '90, a più riprese, le prime direttrici, suor
Delphine e suor Aimée, sono venute in Italia, a Barbarano,
calorosamente accolte da Urbana a casa sua, e si sono avvicinate
al suo letto per raccontare il miracolo di questa piccola scuola
che stava crescendo, portando cultura e dignità ai ragazzi
ciechi, proprio come lei aveva sognato.
Suor Sophie, terza direttrice, è arrivata con una ventina
ragazzi, nel settembre del 2000: Urbana, purtroppo, era morta da
pochi mesi. Sono entrati nella sua stanza, quel luogo che per
dieci anni aveva ascoltato la sua voce che incessantemente
chiamava tutti a raccolta per aiutare Kekeli Neva. La stanza era
muta e tra quelle mura è risuonato ancora più forte il canto
d'amore e riconoscenza dei ragazzi ciechi di Togoville.
Io ero stato eletto presidente del Gruppo San Francesco, al posto
di Urbana, da neppure due settimane. Non avevo la minima idea di
come avrei potuto sostituirla e mantenere in vita un'associazione
che portava tutta la sua impronta e che viveva grazie al suo
carisma e alla sua grande personalità.
Ma tutti noi del Gruppo San Francesco, amici di Urbana, avevamo
ben chiaro che dovevamo assolutamente mettercela tutta per
riuscire a tenere vivo il sogno di Urbana: Kekeli Neva doveva
continuare a vivere e quindi anche il Gruppo San Francesco doveva
fare la sua parte, anche senza Urbana.
O meglio: con Urbana che ci aiutava in un altro modo.
Non siete soli!
Ho recuperato gli appunti del saluto che ho dato quella sera
ai ragazzi di Togoville nel teatro di Barbarano, davanti alla
sala gremita. Ho pronunciato allora queste parole:
Insieme, noi ci impegneremo affinché il sogno di Urbana, di
padre Fabio Gilli e di tutti gli educatori di Togoville si
realizzi sempre di più. Che anche in Togo i ciechi possano
raggiungere una vera integrazione sociale: essere cittadini
attivi del loro paese, guadagnarsi la vita con il proprio lavoro,
gestire il proprio avvenire.
E questo, come ben sapeva Urbana, non può avverarsi se non con
listruzione, la cultura, la formazione professionale.
Ditelo dunque ai vostri amici in Togo, ai compagni di Togoville:
«Non siamo soli. In Italia ci sono tante persone che pensano a
noi. Ce la possiamo fare. Possiamo vincere. Il nostro avvenire è
nelle nostre mani».
Maman Urbana è morta, il suo grande cuore lha tradita, ma
la sua anima lavora ancora per noi e per loro.
Nove anni dopo.
Nove anni dopo posso ripetere, ancora più convinto, queste
stesse parole: Non siete soli!
Da allora sono venuto tre volte in Togo, con Stefania Pedersini,
ho conosciuto personalmente molti di voi, ho incontrato le nuove
direttrici Suor Monique e Suor Marcel Pascaline, ho instaurato un
rapporto di viva collaborazione con gli amici dell'ACATO, ho
ammirato il gran lavoro che è stato fatto.
E ho rivissuto tante volte l'emozione di sentire le vostre voci
cantare con passione e riconoscenza come quella volta nella
stanza vuota di Urbana.
Grazie cari amici di Togoville. Grazie per aver reso possibile il
sogno a cui abbiamo creduto.
Il Gruppo San Francesco d'Assisi vi è sempre vicino.
Vi siamo vicini oggi, in questo giorno di festa, e ci piace
condividere la vostra gioia e festeggiare con voi.
Ma vi siamo vicini anche nel quotidiano lavoro di tutti i giorni,
nelle mille attività di chi insegna e di chi impara, dei piccoli
e dei grandi, di tutti voi che faticosamente, con grande
coraggio, sapete costruire il vostro avvenire anche nella
cecità.
Anche Urbana vi è vicina: più adesso di quando, nel suo letto,
trascorreva le giornate parlando sempre di voi.
Con affetto,
Flavio Fogarolo
con tutto il gruppo San Francesco.
25 ottobre 2009.
4
25 ottobre 2009.
Grande festa per i 25 anni di Kekeli Neva
Sono pubblicare alcune immagini dei festeggiamenti per il 25°
anniversario della fondazione di Kekeli Neva.
La cerimonia religiosa, a sinistra, si è svolta presso il
santuario di Nostra Signora del Lago a Togoville. In una foto si
vede Padre Fabio con i paramenti sacri assieme a un chierico, in
un'altra un gruppo di ragazze cieche, vestite a festa.
In altre foto si vedono alcuni momenti della festa presso
lIstituto dei Ciechi. Per il taglio della torta, assieme a
Padre Fabio Gilli, ci sono il Vescovo emerito Roberto Dosseh, la
direttrice suor Marcel Pascaline e la Madre Generale
dellordine delle suore di Togoville. Altre due foto
mostrano i ragazzi e le ragazze di Kekeli Neva.
5
Suor Marcel, direttrice di Kekeli Neva, risponde alla nostra
lettera.
Spero anchio di entrare un giorno in quella camera.
Monsieur Flavio, grazie per la lettera che ci avete mandato e
che ha fatto la storia della vostra associazione fondata sulla
speranza e sullamore di Maman Urbana Il suo sogno è
diventato realtà e noi che siamo vivi lottiamo perché continui
a vivere, per sempre, lopera che ci è stata affidata
affinché, cito dalla vostra lettera, anche in Togo i ciechi
possano raggiungere una vera integrazione sociale: essere
cittadini attivi del loro paese, guadagnarsi la vita con il
proprio lavoro, gestire il proprio avvenire...
Voi, nostri amici dItalia, siete vicini a noi e noi a voi.
Anche a voi diciamo: non siete soli! Spero anchio di
entrare un giorno nella camera di Urbana e di guardare da vicino
la sua impronta. Saluto la sua memoria e prego affinché ella
interceda per noi.
Suor Marcel Pascaline.
Direttrice di Kekeli Neva.
3 novembre 2009.
6
Padre Gilli era con noi a Barbarano, a settembre, per partecipare
alla nostra assemblea.
Ci ha lasciato queste parole che con grande piacere, adesso che
si avvicina Natale, condividiamo con tutti voi.
La vita è un andare nascendo.
Cari amici del Gruppo San Francesco
grazie prima di tutto per avermi invitato ed accolto in mezzo a
voi con tanta benevolenza.
Non vi dimentico mai nelle preghiere per quello che avete fatto e
che continuate a fare per i non vedenti del Togo e non solo.
Invoco su di voi le benedizioni e le grazie del Signore.
Se poi qualcuno è interessato a qualche riflessione che ho fatto
in questi giorni, ve le metto qui per iscritto.
Con i soldi si può fare tutto?
Si può comperare un letto, ma non il sonno, delle medicine, ma
non la salute.
Possiamo comperare cibo, ma non l'appetito. Bei vestiti, ma non
la bellezza.
Possiamo comperare una bella casa, ma non la famiglia.
Possiamo comperare lusso e conforto, ma non la pace.
Possiamo comperare il piacere, ma non la gioia.
Comperare un bel crocifisso, anche dorato, ma non il Salvatore.
Possiamo comperare un bel posto in chiesa, ma non la salvezza.
Possiamo comperare un bel posto in cimitero, ma non un posto in
paradiso.
Con i soldi si può comperare qualche cosa, ma non le cose più
essenziali ed importanti.
Urbana Carezzoli scriveva anni or sono in occasione del Natale:
Alziamoci fratelli
e lontani dal fragore di tante sconfitte recitiamo il nostro
Credo a Chi sa dell'errore che ci sovrasta e viene a farsi dono
di amore.
Destiamoci dunque e udiamo il grido di chi disperato sforza il
sole.
Andiamo incontro al vero Natale, quello che nella notte del mondo
spalanca all'uomo porte e finestre.
E Urbana continuava:
Se fisseremo nella nostra mente queste parole:
c'è più gioia nel dare che nel ricevere.
Se avremo mani più vuote e cuori più pieni. Se continueremo a
credere alle stelle anche nelle notti le più buie .
Se deporremo ogni mattina sulla strada un fiore di bontà.
Allora ogni giorno faremo sorgere il sole. Ogni giorno sarà
Natale, perchè avremo capito che peggio di morire è smettere di
nascere.
Ed io aggiungo: la vita non è un andare morendo ma un andare
nascendo.
Maria prega per noi adesso e nell'ora della nostra nascita. Amen.
Con affetto.
vostro Padre Fabio Gilli.
19 settembre 2009
7
Pubblicati i dati della dichiarazione dei redditi del 2007:
ottimo risultato per la nostra associazione.
5x1000: in tanti avete scelto i bambini di Togoville. Grazie!
Sono davvero positivi per il Gruppo S. Francesco i dati del 5
x 1000 del 2007 recentemente pubblicati dal-lAgenzia per le
Entrate: ci vengono assegnati 9.603 euro (erano stati 6.335
lanno scorso) grazie alladesione di 307 contribuenti,
58 in più del 2006.
È un risultato importante, e non solo per laiuto
finanziario che ci consente di guardare con maggior ottimismo ai
nostri progetti per i ciechi di Kekeli Neva, ma anche per
levidente segnale di fiducia che ci conforta e ci
incoraggia.
Un grande grazie a tutti!
8
Assieme abbiamo vissuto il sogno
di un Natale di solidarietà
che dura tutto l'anno.
Grazie per averci ascoltato,
grazie per averci aiutato.
Buon Natale dal Gruppo San Francesco dAssisi
Nell'immagine: un affresco con un'immagine della Natività
fotografato presso il Santuario della Madonna del Lago a
Togoville.
Intestazione
Gruppo San Francesco d'Assisi
Associazione di solidarietà ONLUS
Sede legale: via Salvi, 13 - 36021 Barbarano Vicentino
(Vicenza)
Tel. e fax 0444 / 638033
mail: info@grupposanfrancesco.org
web: www.grupposanfrancesco.org
C.C. Postale n. 18 88 33 55 intestato a "Gruppo S.
Francesco d'Assisi ONLUS"
Codice IBAN IT07 U076 0111 8000 0001 8883 355
Bancoposta Agenzia di Vicenza
Coordinate bancarie: ABI 7601 CAB 11800 Conto 18 88 33 55
Codice Fiscale: 95047860242
Amici di Togoville Kekeli Neva - dicembre 2009
Pubblicazione registrata presso il tribunale di Vicenza 12/2002
Direttore responsabile: Alberto Carollo.
Abbiamo adottato, in Africa, una scuola per bambini
ciechi.
Da ventanni ci prendiamo cura dellIstituto dei ciechi
Kekeli Neva di Togoville, in Togo,
e dei cento studenti, piccoli e grandi, che ospita e assiste.
Kekeli Neva in lingua ewè significa Venga la Luce.
A Togoville ogni giorno la Luce viene grazie al vostro aiuto.
Ragazze cieche in Togo: anche per loro le cose stanno cambiando
Dedichiamo la nostra foto di copertina a Veronique, la prima
ragazza cieca di Kekeli Neva che ha superato il Bac, ossia
lesame di stato, o di maturità, Togolese.
Negli anni scorsi vi abbiamo raccontato, di volta in volta, dei
primi ragazzi ciechi di Togoville ammessi alle superiori, poi del
primo diplomato, dei primi universitari, del primo laureato, del
primo assunto come insegnante
Tanti importanti traguardi che hanno contrassegnato il veloce
cammino verso lemancipazione, sociale e culturale, di
questa piccola comunità di ciechi africani. Sono risultati
incredibili se si pensa che tutto è iniziato solo venticinque
anni fa, praticamente dal nulla, con una piccola scuola
elementare. E ricordando che in Europa per raggiungere, a suo
tempo, traguardi del genere cè voluto limpegno di
generazioni di ciechi ed educatori.
Il successo di Veronique rappresenta però per la nostra
Associazione qualcosa di nuovo e speciale perché in un paese
come il Togo per le donne è tutto più difficile, tanto più per
le donne cieche, doppiamente svantaggiate.
È una notizia che, certamente, piacerà molto anche a Urbana:
brava Veronique!
Flavio Fogarolo
Cinque promossi su sei: bravi anche questanno i
nostri studenti non vedenti, ma con una bella novità
Veronique è la prima ragazza cieca che
conquista il Bac
Un altro importante traguardo per Kekeli Neva
Il Bac, abbreviazione di Bacalaureat, è lequivalente
del nostro esame di Stato, ex di maturità. In Togo è un esame
davvero molto selettivo e i promossi sono appena il 30%.
Ogni anno i ragazzi ciechi di Togoville riescono a superare
questo terribile esame con ottime percentuali. Questa volta gli
studenti dellultimo anno erano in 6 e ce lhanno fatta
in 5. Speriamo che lultimo possa riprendersi lanno
prossimo.
Ma la notizia più bella è che per la prima volta tra i
diplomati cè una ragazza: si chiama HODOR Akossiwa
Veronique, è cieca assoluta, entrata da piccola a Kekeli Neva
diversi anni fa.
Allistituto le bambine sono numerose nella scuola primaria
ma poi sono sempre meno: gradualmente abbandonano gli studi, ma
non per mancanza di capacità ma perché le famiglie in genere
preferiscono così. In Togo già è raro far studiare una figlia
femmina, se poi è anche disabile è quasi inconcepibile.
La nostra associazione segue e mantiene agli studi quasi 20
universitari ciechi, tutti maschi. Quando sono stato in Togo,
lanno scorso, Veroniqu frequentava il penultimo anno ed era
la più avanti delle ragazze. Le ho detto: «Forza! Sarai tu la
prima studentessa cieca delluniversità di Lomè.». Lei,
con un sorriso, mi ha risposto che per adesso era abbastanza
preoccupata, e spaventata, del suo Bac. Una cosa alla volta!
Da ricordare che in Togo i ciechi non hanno nessuna facilitazione
quando sostengono questo esame. Ci sono materie che essi possono
studiare solo in parte, come matematica, nelle quali prendono dei
voti bassissimi perché, ad esempio, non sanno tracciare un
grafico o leggere una formula (ho visto pagelle con zero e uno)
che però vengono conteggiati come gli altri: se non si
raggiunge, in media, la sufficienza lesame non è superato.
Un cieco quindi sa già in partenza che deve ottenere voti molto
alti nelle materie letterarie per pareggiare queste inevitabili
insufficienze.
F.F
Comè difficile andare a scuola in Togo,
soprattutto per le ragazze
Una su cento ce la fa
Il grafico qui a destra, tratto dal sito internet del
ministero delleducazione togolese (www.educ.tg), mostra
landamento della popolazione scolastica in Togo dalla prima
classe elementare (CP1) alla Terminale, corrispondente alla
nostra quinta superiore. A sinistra i dati delle ragazze
(Filles), a destra i maschi (Garçòns).
La dispersione è impressionate, soprattutto tra le ragazze: solo
metà concludono i sei anni della scuola primaria (CM2) e
pochissime arrivano alla Terminale. Da ricordare che di queste
meno di un terzo supera il Bac, ossia meno dell1% delle
bambine che iniziano le elementari (da 104.806 a circa 1.000).
Ma in Togo la scuola non è obbligatoria e quindi molti bambini,
e chissà quante bambine, non vengono neppure presi in
considerazione da queste statistiche perché non sono mai entrati
in unaula scolastica.
Descrizione del grafico:
Rappresenta il numero di alunni iscritti nelle varie classi in
Togo, da un lato le femmine dall'altro i maschi.
La diminuzione è nettissima per cui il grafico ha l'aspetto di
una piramide a gradoni.
Le femmine in CP1 (ossia la prima elementare) sono 104 mila 806,
i maschi 114 mila 276. In classe sesta, circa la nostra prima
media, le femmine sono 40278 e i maschi 62588.
In classe terminàl, l'ultimo anno delle superiori, le femmine
sono 3839 e i maschi 13396.
Su iniziativa della nostra associazione, una bambina
marocchina è stata operata a Schio per un trapianto di cornea.
Tornerà in ottobre per operare laltro occhio.
Saaida è tornata a casa
contenta: adesso finalmente ci vede!
Sollecitato da alcune persone del Marocco che lavorano qui da
noi, il Gruppo San Francesco si è attivato presso la Regione
Veneto per far curare in Italia una bambina con un grave problema
agli occhi. In Marocco non si poteva operare e, se rimaneva
così, in poco tempo sarebbe diventata cieca del tutto.
Saaida è arrivata in Italia con il padre verso Pasqua e il 20
aprile è stata operata al primo occhio presso lospedale di
Schio.
Il dottor De Liberato, chirurgo oculista, ha trovato una
situazione più complessa di quella che appariva dalle carte che
ci erano arrivate dal Marocco: locchio destro, che non
vedeva nulla da diversi anni, era molto deviato e cera il
rischio che non potesse più riprendere la funzionalità anche
dopo loperazione.
Invece tutto è andato molto bene e in un paio di mesi
locchio si è quasi sistemato.
Resta da operare locchio sinistro ma il medico ha preferito
attendere alcuni mesi perché tutto si stabilizzasse.
Saaida e suo padre sono quindi tornati a casa, un piccolo
villaggio del Marocco meridionale: torneranno da noi in ottobre
per il secondo e decisivo intervento. Locchio sinistro ha
meno problemi e ci sono tutte le premesse perché la bambina
acquisti, alla fine, una funzionalità visiva molto buona.
Ma già adesso è tornata a casa molto contenta e dice che ci
vede bene, grazie anche a dei nuovi occhiali da vista.
Un grande grazie al dottor De Liberato e al reparto di oculistica
dellospedale di Schio dove la bambina è stata curata con
grande professionalità e cortesia. Grazie anche a Don Lorenzo
Nicolin, ex parroco di Orgiano e adesso cappellano
dellospedale a Schio, che ci ha sostenuto in tutte le
procedure.
Tutto lintervento è stato facilitato dalla grande
collaborazione dei connazionali marocchini, in particolare il
gruppo di Campiglia, che ha sostenuto gli ospiti accogliendoli,
guidandoli e accompagnandoli a Schio. E svolgendo anche
lindispensabile la-voro di interprete.
La tettoia è già stata ricostruita
Nel numero di marzo di Amici di Togoville abbiamo
pubblicato le fotografie del crollo della tettoia di collegamento
tra gli edifici dellistituto dei ciechi.
Fortunatamente nessuno si è fatto male: al momento del crollo i
bambini erano nelle aule ma fino a pochi minuti prima alcuni
giocavano proprio in quella posizione.
Il danno è stato contenuto e, come dimostrano, queste foto,
tutto è già stato riparato: in alto a destra la tettoia dopo il
crollo, qui sotto i lavori in corso.
Un sentito ringraziamento a chi ci ha aiutato anche in questa
occasione.
Nelle foto una immagine della tettoia crolalta e due dei lavori
di ricostruzione.
Il missionario cieco che ha fondato
Kekeli Neva è attualmente in Italia per alcuni controlli medici.
Sarà con noi a Barbarano, per lAssemblea annuale della
nostra Associazione, il 19 settembre.
Un saluto da Padre Fabio
Cari amici del Gruppo San Francesco
Spero in bene per tutti voi.
Io sto bene. Analisi e visite sono state buone e i medici mi
hanno dichiarato ancora abile e arruolato per il Togo.
Non vedo lora di partire.
A Togoville stanno preparando la festa del venticiquesimo di
fondazione del Centro Kekeli Neva.
Sarà unaltra occasione per dire grazie al Signore e a
tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questa
opera che tanto bene ha fatto e sta facendo.
Il 19 settembre ci incontreremo a Barbarano e avrò modo di
raccontarvi tutto per bene.
Di nuovo a tutti cari auguri e arrivederci a presto. Uniti nella
preghiera.
Vostro affezionatissimo nel Signore
Padre Fabio Gilli
Sporminore (Trento)
10 agosto 2009
Nella fotografia: Padre Fabio Gilli con lArcivescovo di
Trento, Sua Eccellenza Mons. Luigi Bressan, in visita
allistituto dei ciechi di Togoville (aprile 2009)
Grazie anche al Pane per amor di Dio di
Quaresima dellUnità Pastorale di Barbarano-Mossano
È in partenza il container 2009
Anche questanno siamo riusciti a completare il container
di aiuti per i nostri amici togolesi. Mentre scriviamo, stiamo
terminando il carico e la partenza è prevista per i primi giorni
di settembre.
Il vestiario raccolto, tutto pulito e controllato, è stato molto
abbondante per cui abbiamo allargato il numero dei destinatari.
Oltre ai ciechi di Togoville e Lomè, diversi scatoloni di
vestiti sono destinati alle suore comboniane che seguono, tra
laltro, i carcerati della capitale; altri alle Piccole
Suore della Sacra Famiglia che si occupano di poveri e ammalati
(compresi i lebbrosi), altri infine alla Caritas della popolosa,
e povera, parrocchia di Adigogome dove dallanno scorso è
parroco padre Bruno Gilli, fratello di padre Fabio.
Come sempre, inviamo anche alimentari e molto materiale specifico
per i ciechi: carta braille in abbondanza e computer,
registratori e materiale didattico vario. Arriverà a
destinazione a fine settembre.
La spedizione del container di questanno è sostenuta
dalliniziativa quaresimale «Un pane per amor di Dio»
dellUnità Pastorale di Barbarano-Mossano. Con le offerte
raccolte durante la Quaresima 2009 è stata coperta una quota
importante delle spese sostenute per la spedizione.
Un sentito ringraziamento a Don Daniele e Don Pietro, al
consiglio pastorale e a tutti coloro che hanno generosamente
contribuito con le loro offerte.
Assemblea 2009
Sabato 19 settembre 2009 ore 17.15 presso le opere
parrocchiali di Barbarano Vicentino
Assemblea annuale dellAssociazione Gruppo S. Francesco
dAssisi - Onlus
Partecipa Padre Fabio Gilli
Missionario comboniano, non vedente, fondatore dellIstituto
dei Ciechi
Kekeli Neva di Togoville.
Lassemblea è pubblica e aperta a tutte le persone
interessate a conoscere i progetti della nostra associazione
Intestazione
Gruppo San Francesco d'Assisi
Associazione di solidarietà ONLUS
Sede legale: via Salvi, 13 - 36021 Barbarano Vicentino (Vicenza)
Tel. e fax 0444 / 638033
mail: info@grupposanfrancesco.org
web: www.grupposanfrancesco.org
C.C. Postale n. 18 88 33 55 intestato a "Gruppo S. Francesco
d'Assisi ONLUS"
Codice IBAN IT07 U076 0111 8000 0001 8883 355
Bancoposta Agenzia di Vicenza
Coordinate bancarie: ABI 7601 CAB 11800 Conto 18 88 33 55
Codice Fiscale: 95047860242
Amici di Togoville Kekeli Neva - settembre 2009
Pubblicazione registrata presso il tribunale di Vicenza 12/2002
Direttore responsabile: Alberto Carollo.