Per i ciechi del Togo Bollettino del Gruppo San Francesco d'Assisi di Barbarano Mossano www.grupposanfrancesco.org Settembre 2023 Sommario 1 Le esigenze sono tante ma possiamo farcela. Ecco perché l'ottimismo è obbligatorio - di Flavio Fogarolo 2 Promessa mantenuta: gli studenti universitari di Kara avranno i compiti d'esame in braille 3 Wouyo, l'incredibile musicista non vedente che suona contemporaneamente cinque strumenti con mani, bocca e piedi - di Chiara Onger 4 Nei racconti del nonno delle iris tutto il fascino della natura 5 I non vedenti imparano toccando, non solo ascoltando e leggendo. Produciamo e forniamo disegni in rilievo per consentire ai bambini e ai ragazzi ciechi del Togo di imparare davvero 6 Non più solo Togo: i nostri materiali didattici per i ciechi arrivano ora anche in Benin e Tanzania 7 Avevamo preparato del materiale anche per i ragazzi ciechi del Niger 8 Adattando un popolare giocattolo per bambini, un nuovo strumento per imparare il braille. 9 Mai più pazienti che dormono all'aperto! 10 Con la lampada a fessura l'ambulatorio torna efficiente al 100% 11 È vitale per gli albini africani proteggersi dai raggi del sole 12 Grazie a "SEVA for Africa" in arrivo i pannelli solari Articolo numero 1 Le esigenze sono tante ma possiamo farcela. Ecco perché l'ottimismo è obbligatorio Sostenere l'istruzione dei bambini ciechi di un intero paese non è uno scherzo. È vero che il Togo è uno dei più piccoli stati africani, ma stiamo parlando di un territorio lungo 600 Km, con 7 milioni di abitanti. Qui i ciechi sono davvero tanti: noi seguiamo sei scuole per non vedenti, forniamo carta braille e strumenti didattici di vario tipo a circa 400 ragazzi, dalla primaria all'università. I piccoli vengono accolti in scuole speciali, dove hanno da mangiare e vengono sempre seguiti, ma i più grandi vivono da soli in stanze prese in affitto, vanno a scuola a piedi con il bastone bianco e devono pagare tutte le spese che ne conseguono, compresa anche la retta della scuola o le tasse universitarie. Provengono quasi tutti da famiglie poverissime e se non vengono aiutati di sicuro devono interrompere gli studi. A 60 di loro, 30 delle superiori e 30 dell'università, diamo un piccolo aiuto economico (circa 20/25 euro al mese) e paghiamo i costi della scuola. A tutti, anche a quelli della primaria, forniamo carta braille e strumenti di base. Per una piccola associazione come la nostra far tutto questo, dicevo, non è uno scherzo. Ma visto che, grazie al vostro supporto, riusciamo a farcela da tanti anni, l'ottimismo è obbligatorio. Ci piace dire che il nostro punto di forza è l'attenta gestione delle risorse. Questo giornalino, che è l'unica spesa pubblicitaria (o meglio: informativa) che sosteniamo, è tutto realizzato in proprio, impaginazione compresa, e ci costa di stampa 133 euro per mille copie. In questo numero vi raccontiamo di come siamo riusciti a fornire alla seconda università del Togo, a Kara, una stampante braille per poter preparare i compiti per gli studenti ciechi acquistandone in internet una usata, ma funzionante, a un costo pari a un decimo di quello normalmente richiesto. Poi vi parliamo del tanto materiale didattico prodotto in autonomia, senza nessun costo per l'associazione. In ottobre tornerò in Togo e potrò consegnarlo di persona alle varie scuole, mostrandolo agli insegnanti e agli alunni. E, ovviamente, anche questi viaggi non sono a carico del gruppo. Ma soprattutto c'è il supporto che tante persone, con fiducia, garantiscono al nostro progetto ed è grazie a voi che l'ottimismo rimane obbligatorio. Flavio Fogarolo Articolo numero 2 Noi abbiamo procurato una stampante braille, l'università ha messo a disposizione una stanza e una persona che imparerà ad usarla Promessa mantenuta: gli studenti universitari di Kara avranno i compiti d'esame in braille Nel nostro notiziario di aprile scorso vi abbiamo raccontato della pesante situazione degli studenti universitari di Kara (la seconda università del Togo, al nord del paese) ai quali, essendo diventati troppi, era stato annullato il servizio di trascrizione braille delle prove d'esame, in precedenza fatto a mano. Abbiamo assicurato ai ragazzi che, con la collaborazione dell'università, ci saremmo impegnati a risolvere il problema ed ora possiamo dire con soddisfazione di avercela fatta. I nostri mezzi non ci consentivano di acquistare una stampante braille nuova ma cercando in internet abbiamo trovato una discreta occasione, vecchia ma funzionante, e, dopo averla verificata, l'abbiamo spedita in Togo. Il 13 giugno scorso il nostro rappresentante in Togo, Moise Tchapo, a nome dell'associazione partner Sotes, ha firmato con il presidente dell'università di Kara un formale accordo di partenariato per sostenere assieme gli studenti ciechi. Tutto è pronto e da settembre i compiti d'esame di sicuro arriveranno anche in braille. Articolo numero 3 Wouyo, l'incredibile musicista non vedente che suona contemporaneamente cinque strumenti con mani, bocca e piedi È passato quasi un anno dal nostro ultimo viaggio in Togo eppure permane vivace nei nostri ricordi l'immagine di Wouyo, polistrumentista non vedente togolese. Wouyo ha circa 46 anni e abbiamo avuto la fortuna di incontrarlo durante la festa di accoglienza che il Centro Caspak di Kara ha organizzato in occasione della nostra visita. Siamo rimasti incantati dalle sue capacità e da come riuscisse a suonare contemporaneamente tutti quegli strumenti, accompagnando magnificamente danze e canti popolari. Wouyo vive con la sua famiglia a Awandjelo, un villaggio che dista circa 7 km da Kara. Ha imparato il braille al Centro e si è formato nell'ambito dell'agricoltura e dell'allevamento, settore, il primo, in cui talvolta lavora. “E la musica?” chiederete voi... beh ci ha sorpresi scoprire che ha coltivato questa passione da autodidatta acquisendo delle competenze sbalorditive. Per questo viene spesso invitato a suonare durante feste o funerali pur non ricevendo grandi cifre come ricompensa. Buona fortuna Wouyo! Ci vediamo presto. Chiara Onger nella foto, Wouyo durante la sua esibizione a Kara lo scorso anno. Articolo numero 4 Per i ciechi del Togo questo libro del nostro socio Raffaele Staurengo Nei racconti del nonno delle iris tutto il fascino della natura Questa raccolta di racconti brevi ha come protagonista un nonno che intrattiene i nipoti con storie semplici, ma fantastiche, sulla natura che ci circonda e che spesso facciamo fatica a vedere. L'autore, che cura con passione da anni un fantastico giardino con centinaia di varietà di iris, è stato fin dall'inizio, oltre trent'anni fa, tra i sostenitori di Urbana Carezzoli nelle sue iniziative a favore dei ciechi del Togo e ora destina a loro tutti gli utili di questa sua iniziativa editoriale. Inviamo il libro a tutti coloro che ce lo chiedono facendo una piccola donazione alla nostra associazione. Articolo numero 5 I non vedenti imparano toccando, non solo ascoltando e leggendo Produciamo e forniamo disegni in rilievo per consentire ai bambini e ai ragazzi ciechi del Togo di imparare davvero Le scuole per ciechi del Togo funzionano abbastanza bene ma per anni non hanno avuto nessun materiale didattico a parte tavolette braille e punteruoli, ossia gli strumenti indispensabili per scrivere. I bambini ciechi possono conoscere il mondo solo attraverso quello che è possibile mettere sotto le loro dita e non bastano certo le parole a sostituire tutte le informazioni che i loro coetanei vedenti acquisiscono con gli occhi, direttamente dalla realtà o attraverso le immagini dei libri. Per i bambini ciechi europei ci sono centinaia di strumenti alternativi, per loro non ce n'era neppure uno. Da alcuni anni siamo impegnanti a portare in Togo disegni e oggetti da toccare, di vario tipo, e anche quest'anno, nel viaggio che faremo in ottobre, arriveremo con le valigie piene! Nelle foto: Due esempi di disegni a rilievo di scienze, con didascalie braille, che abbiamo preparato per le scuole del Togo, e non solo. A sinistra l'apparato digerente, a destra lo scheletro umano Articolo numero 6 Non più solo Togo: i nostri materiali didattici per i ciechi arrivano ora anche in Benin e Tanzania Entrando in contatto con altre strutture che sostengono l'istruzione dei non vedenti in Africa abbiamo capito che il problema della quasi totale assenza di materiali didattici non riguarda solo il Togo. Da quel che abbiamo visto tutti studiano, ad esempio, la geografia del loro paese solo a parole, senza aver mai potuto toccare una carta geografica. Nel nostro piccolo qualcosa siamo riusciti a fare e volentieri lo mettiamo a disposizione di chi ne ha bisogno. Qui sotto due esempi: la carta fisica del Benin e quella amministrativa della Tanzania. La prima è destinata alla scuola Siloè di Djanglame in Benin. È vicina al Togo e ci andremo di persona nel nostro prossimo viaggio, portando ovviamente tanto altro materiale. L'altra è per la Mitindo Primary School in Tanzania e fa parte di una raccolta di una dozzina di carte in rilievo che saranno consegnate tramite l'associazione Amici Mondo Indiviso di Faenza. Nelle foto: In alto, carta tattile amministrativa della Tanzania. Qui a fianco, carta fisica del Benin con fiumi e rilievi. Nel nostro sito grupposanfrancesco.org, alla sezione "Album fotografico", potete vedere tutte le immagini dei nuovi prodotti. Articolo numero 7 Avevamo preparato del materiale anche per i ragazzi ciechi del Niger In giugno siamo entrati in contatto con un missionario spagnolo, P. Rafael Casamayor, che opera nel Niger meridionale e ha iniziato da pochi anni a occuparsi dei bambini ciechi che, dice, "mi hanno colpito molto per la situazione di reclusione, solitudine e anche disprezzo in cui vivevano". P. Rafael ha organizzato delle attività di supporto per portarli a scuola e, al pomeriggio, insegnare loro il braille e ad essere il più possibile autonomi. I nostri impegni in Togo non ci consentono di fare molto per loro ma almeno del materiale didattico potevamo mandarlo, anche perché il Niger non sarebbe molto lontano. Ma adesso, come si sa, è tutto bloccato. Didascalia della foto: Sono pronte anche delle carte tattili specifiche per loro: questa è la mappa del Niger, con le didascalie in braille, ma per adesso non possiamo spedirla. Articolo numero 8 Adattando un popolare giocattolo per bambini, un nuovo strumento per imparare il braille. Siamo sempre alla ricerca di materiali didattici semplici ed economici per i nostri bambini ciechi, non per il gusto di risparmiare ma semplicemente perché sono tanti e solo in questo modo possiamo dare qualcosa a tutti. Dividendo con delle fascette da elettricista la tabella di un Pop it abbiamo ottenuto, con pochissimi euro di spesa, un ottimo strumento per formare e riconoscere le prime letterine in braille. Nella foto: immagine del nuovo piccolo apparecchio Articolo numero 9 Mai più pazienti che dormono all'aperto! Costruiremo accanto all'ambulatorio oculistico un edificio per ospitare le persone che vengono da lontano. Una mamma italiana ha voluto ricordare con questo dono il figlio tragicamente scomparso. Il nostro Centro Difiidi di Bassar, nel Togo centrale, è l'unica struttura medica in una zona vastissima che cura le malattie agli occhi accogliendo tutti, anche chi non ha i soldi per pagare visite, operazioni, occhiali… e rimarrebbe quindi escluso da ogni intervento sanitario. Sono quindi tantissime le persone che vengono da lontano, affrontando viaggi lunghi e scomodi, a piedi, bicicletta o moto, e alcuni non riescono a fare tutto in giornata e chiedono di passare la notte dentro il recinto dell'ambulatorio. Il problema si pone soprattutto dopo le operazioni di cataratta poiché tutti i pazienti devono essere visitati dall'oculista il giorno dopo l'operazione, quando si toglie loro la benda. Qualche anno fa, quando non avevamo nulla e facevamo le operazioni presso un ospedale, i pazienti appena operati passavano la notte all'aperto, sotto gli alberi; adesso usiamo il portico che di giorno fa da sala d'aspetto, spostando le panche. Nessuno di loro si è mai lamentato di questo trattamento perché erano tutte persone con la cataratta a uno stadio molto avanzato, praticamente cieche, e il mattino dopo, quando toglievano la benda, la gioia di vedere faceva dimenticare ogni disagio. Ma per noi il problema rimaneva e da un pezzo pensavamo a una possibile soluzione. Ora la risposta arriva da una donazione di una mamma di Lodi che ha voluto ricordare l'unico figlio, Giorgio, morto tragicamente in un incidente qualche anno fa, donando al MAC, Movimento Apostolico Ciechi, una parte dei suoi risparmi a favore dei non vedenti dei paesi poveri. E il MAC ha deciso di sostenere il nostro progetto di Bassar. Con questa somma sarà possibile costruire un piccolo edificio, con due stanze, per ospitare i pazienti ma anche acquistare, di occasione, il microscopio per le operazioni di cataratta che attualmente veniva preso a noleggio. Didascalia delle immagini: In alto, una foto di qualche anno fa, quando non avevamo ancora il nostro centro, che mostra alcuni pazienti appena operati di cataratta che dormivano per terra. Sotto uno schizzo del piccolo edificio, di due stanza, che a breve li accoglierà. Articolo numero 10 Con la lampada a fessura l'ambulatorio torna efficiente al 100% L'anno scorso un fulmine aveva irrimediabilmente danneggiato questo importante strumento di diagnosi, costringendoci a prenderlo a noleggio. Ora con uno d'occasione, recuperato in Italia via internet, abbiamo risolto il problema. Articolo numero 11 È vitale per gli albini africani proteggersi dai raggi del sole Grazie alla ditta Zeta Farmaceutici di Sandrigo (VI) abbiamo spedito in Togo una scorta consistente di creme solari di elevata protezione. Sono una dozzina i ragazzi albini che seguiamo, tutti più o meno ipovedenti, e il rischio più grosso per loro riguarda proprio i danni alla pelle. Nella foto: Moïse consegna le creme solari a due ragazzi albini, fratello e sorella Articolo numero 12 Grazie a "SEVA for Africa" in arrivo i pannelli solari Seva for Africa (www.sevaforafrica.com) è una fondazione benefica italiana che dal 2014 fornisce gratuitamente impianti fotovoltaici a missioni e altre strutture sanitarie e sociali dell'Africa subsahariana. Nel loro sito dicono: «Donare un impianto fotovoltaico è come donare una mucca al posto del latte». Abbiamo chiesto il loro intervento per l'ambulatorio oculistico di Bassar e la nostra proposta è stata accolta dalla loro commissione. Seva for Africa fornirà tutta l'attrezzatura e manderà dei loro tecnici a installarla. A nostro carico rimane il trasporto del materiale in Togo e l'ospitalità al personale. A Bassar la corrente elettrica è molto instabile, oltre che costosa, e i pannelli saranno di enorme aiuto. I lavori sono previsti per il 2024. Didascalia: Come si vede da questa immagine di progetto, i pannelli saranno installati sul tetto del blocco operatorio, metà verso est e metà verso ovest. Siamo praticamente all'equatore e non è indispensabile orientarli verso sud, come da noi. ----------------------- Come aiutarci: Potete inviare le vostre donazioni: - Presso gli uffici postali con bollettino di C.C.P. n. 18 88 33 55 intestato a “Gruppo S. Francesco d’Assisi onlus” - Con bonifico bancario:IBAN IT07 U076 0111 8000 0001 8883 355 Bancoposta Agenzia di Vicenza - On line con PayPal seguendo il link diretto nell'home page del nostro sito: www.grupposanfrancesco.org 5 per 1000 Sostieni con il 5 per mille l'istruzione dei bambini e ragazzi ciechi in Togo Codice Fiscale: 9 5 0 4 7 8 6 0 2 4 2 Gruppo S. Francesco d'Assisi Associazione di solidarietà per i ciechi del Togo - ONLUS Fondata da Urbana Carezzoli Sede legale: via Salvi, 13 36048 Barbarano Mossano (Vicenza) Tel. 0444 1270194 info@grupposanfrancesco.org www.grupposanfrancesco.org