Amici di Togoville Kekeli Neva Bollettino del Gruppo San Francesco d'Assisi di Barbarano Vicentino www.grupposanfrancesco.org Luglio 2016 Abbiamo adottato in Africa una scuola per bambini ciechi Ci prendiamo cura dell’Istituto dei ciechi Kekeli Neva di Togoville, in Togo, e dei cento studenti, piccoli e grandi, che ospita e assiste. Kekeli Neva in lingua Ewè significa Venga la Luce. A Togoville la Luce viene grazie al vostro aiuto. Sommario 1 La cecità è un problema da superare, non più una maledizione da subire di Flavio Fogarolo 2 Dall'Etiopia al Togo: l'impegno di Viola per i non vedenti dell'Africa 3 Che spettacolo il coro di Kekeli Neva! 4 Una mappa tattile per i bambini di Kekeli Neva 5 Cerchiamo vecchi cellulari 6 Madou Yovi è dottore in diritto 7 Emerson passerà l'estate negli Stati Uniti 8 Con i nuovi insegnanti ciechi 9 «Missionario fino all'ultimo soffio» di padre Fabio Gilli 10 Battere la cecità Articolo numero 1 La cecità è un problema da superare, non più una maledizione da subire Anno dopo anno, con costanza e coerenza. E i risultati si vedono. Anche quest'anno sono andato in Togo e questo numero estivo del nostro foglio informativo è dedicato in gran parte al resoconto del mio viaggio. Dal 2013 ci torno regolarmente una volta all'anno e, in tutto, questa è l'ottava volta che vado laggiù. Diciamo che ormai la strada la conosco e non mi aspetto molte sorprese. Anzi: spero sempre di non trovarne, di sorprese! Tutto il nostro progetto si basa sull'educazione e in questo ambito la costanza e la coerenza, anno dopo anno, senza scossoni e sconvolgimenti improvvisi, sono fondamentali. Qualche problema, è normale, si trova sempre e bisogna darsi da fare per cercare di risolverlo. Quest'anno, in particolare, è emersa la necessità di rivedere l'organizzazione del cosiddetto atelier, ossia il laboratorio dove i ragazzi ciechi che non riescono negli studi imparano, con un corso triennale, un lavoro manuale: fanno stuoie e cesti, impagliano sedie... L'obiettivo, ovviamente, è che al termine del corso possano fare questo lavoro nei loro villaggi e ricavarne un reddito con cui vivere, ma purtroppo questo non si avvera praticamente mai. Abbiamo discusso e fatto delle proposte per riorganizzare questa formazione inserendo anche altre attività lavorative: qualcuno ha visto, ad esempio, che la produzione in casa del sapone è possibile anche per chi non vede e può essere abbastanza redditizia. Meglio poi fare corsi più brevi, di alcuni mesi, seguiti da un periodo di accompagnamento, anche economico, a casa loro nel periodo in cui si avvia l'attività in attesa dell'autonomia economica. Il costo per noi dovrebbe essere lo stesso, forse anche minore, ma i risultati migliori, si spera. Questi viaggi sono importanti soprattutto per rafforzare i legami con le persone, giovani e adulti. Vedere, di anno in anno, i ragazzi cresciuti è un'emozione e una scoperta. Crescono e sbocciano, come tutti i ragazzi del mondo, ma incontrandoli una volta all'anno l'effetto è amplificato, come un film accelerato. Studiano, si impegnano, sognano… La cecità è un problema da superare, non più una maledizione da subire. Non è poco, vi assicuro Flavio Fogarolo Articolo numero 2 Dall'Etiopia al Togo: l'impegno di Viola per i non vedenti dell'Africa Ha trascorso alcuni giorni con noi in Togo anche Viola De Filippo, volontaria del MAC - Movimento Apostolico Ciechi, impegnata da anni a sostenere una scuola per non vedenti in Etiopia. Il coraggio di sicuro non manca a Viola che, non vedente, gira il mondo da sola senza problemi. Da alcuni anni trascorre regolarmente alcuni mesi presso l'istituto San Raffaele di Gondar, nel nord del l'Etiopia, e quest'anno ha deciso di venire in Togo per conoscere anche questa realtà. Il confronto è stato molto interessante e istruttivo per tutti. Viola ha condiviso con generosità le sue competenze e le sue esperienze in Etiopia. Il 27 aprile in Togo è festa per l'anniversario dell'indipendenza e non c'erano lezioni a scuola; ne abbiamo approfittato per organizzare al volo una dimostrazione pratica sull'uso del bastone bianco per i ragazzi più grandi e una sull'utilizzo di alcuni semplici strumenti didattici per gli insegnanti. Nelle foto: In alto, Viola spiega ai ragazzi come si usa il bastone bianco, sotto l'incontro con gli insegnanti. Articolo numero 3 Che spettacolo il coro di Kekeli Neva! Il pomeriggio di sabato 30 aprile l'Istituto dei ciechi di Togoville ha ospitato un bellissimo concerto in cui la parte del leone l'hanno fatta, manco a dirlo, i ragazzi ciechi della nostra scuola. Davanti ad alcune centinaia di persone si sono esibiti i grandi delle superiori, molto seri nella loro nuova tunica bianca e rossa, ma anche i piccoli della prima classe delle elementari con la loro divisa coloratissima e voglia di cantare e farsi sentire in abbondanza! I ragazzi più grandi hanno realizzato anche un CD con canzoni composte e cantate da loro e alcune sono state presentate durante il concerto. Victoire, Béatrice, Cyprièn, Roland, Norbèrt: li abbiamo visti bambini, qualche anno fa, cimentarsi con le prime letterine in braille, e vederli adesso dominare il palcoscenico con grinta e sicurezza fa un certo effetto… Nelle foto: In alto la corale dei ragazzi ciechi più grandi, in basso il gruppetto scatenato e scoppiettante dei bambini delle prime classe delle elementari. Articolo numero 4 Per aiutare a orientarsi i ciechi che arrivano per la prima volta Una mappa tattile per i bambini di Kekeli Neva Il complesso che ospita l'istituto dei ciechi di Togoville è piuttosto grande e, anche se ben strutturato, non è semplice per i bambini non vedenti che vi entrano per la prima volta riuscire ad orientarsi adeguatamente. In questi casi da noi in Italia si fa uso di piante a rilievo o di plastici a tre dimensioni, ma nulla di tutto questo era mai arrivato a Togoville. Con il viaggio di quest'anno abbiamo colmato la lacuna portando in Togo un grande plastico (100 per 80 cm) che rappresenta tutto l'istituto. I bambini hanno molto apprezzato e hanno riconosciuto subito i luoghi a loro familiari. Siamo verso la fine dell'anno scolastico e bambini nuovi adesso non ce ne sono: ne sperimenteremo la vera efficacia alla ripresa delle lezioni, in settembre. Nelle foto: Il nuovo plastico di Kekeli Neva e, in basso, i bambini che cominciano ad esplorarlo con le dita. Articolo numero 5 Cerchiamo vecchi cellulari Moïse, il nostro rappresentante in Togo, ha sperimentato un sistema semplice ed economico per mantenere i contatti con i ciechi che vivono soli e poter gestire le situazioni di emergenza: dà loro un vecchio telefono cellulare con un abbonamento che consente di mettersi in contatto con lui anche se il credito è esaurito. Vanno benissimo anche i vecchi modelli, con tastiera fissa, che sono anzi più semplici da usare per chi non vede. Basta che funzionino o che si possano in qualche modo riparare. Se ne avete, avvisateci. E, non buttateli Articolo numero 6 Madou Iovi è dottore in diritto Arrivato a Togoville da bambino, ha percorso con noi tutte le tappe dell'istruzione in Togo, fino alla laurea, e il 24 maggio ha conseguito il dottorato di ricerca presso l'Università di Poitiers in Francia Con la discussione di una tesi dal titolo: «La democrazia e la funzione presidenziale in Africa nera francofona: i casi del Benin, della Costa d'Avorio, del Mali e del Togo» ha concluso con successo il suo dottorato di ricerca in Francia. La sua storia all'inizio è simile a quella di tanti bambini ciechi del Togo: ad un certo punto, verso i 9 anni, non vede più nulla e nessuno sa spiegare perché. Il padre intanto muore e la mamma deve occuparsi interamente di lui perché i nonni non vogliono saperne di sostenere un nipote che non vede. Madù arriva così a Togoville e, anno dopo anno, segue con successo tutto il percorso scolastico. È un ragazzo sveglio e determinato: quando si mette in testa una cosa non c'è modo di fargli cambiare idea. Mi ha raccontato Padre Fabio che al liceo voleva imparare a suonare l'organo, non cosette facili ma l'Alleluia di Haendel. Ha cominciato così a inseguire il professore di musica facendosi dire le note da memorizzare, un po' alla volta, perché nessuno era in grado di predisporre degli spartiti in braille. Qualche mese dopo ha incontrato Padre Fabio e gli ha chiesto di ascoltarlo: dalla sua pianola è uscito tutto l'Alleluia! Nel 2012 ha conseguito la laurea quinquennale in legge all'università togolese. Grazie a una borsa di studio è riuscito ad accedere alla scuola di dottorato in "Diritto e scienze politiche" dell'Università di Poitiers. Ora torna in Togo con un titolo prestigioso e vediamo cosa combinerà. Per la nostra comunità di non vedenti rappresenta di sicuro uno stimolo molto importante, per noi una bella soddisfazione. Nelle foto: La giornata conclusiva di Madù all'università di Poitiers, due foto con la commissione esaminatrice. Articolo numero 7 Anche i più giovani si fanno valere Emerson passerà l'estate negli Stati Uniti Uno dei nostri studenti universitari, di nome Emerson, ha partecipato ad una selezione per un periodo di formazione negli Stati Uniti promosso dal presidente Obama per i giovani africani, e l'ha superata. Non era prevista nessuna agevolazione per le persone con disabilità e, quando si è presentato all'ambasciata americana per il colloquio, Emerson racconta che i funzionari sono stati molto stupiti nel vedere nel gruppo anche un non vedente. Nessuna obiezione, ovviamente, e sono stati anzi molto contenti di dargli questa opportunità. Mentre scriviamo, Emerson è già in USA, nell'Illinois. La formazione durerà solo un paio di mesi, ma di sicuro per lui sarà un'esperienza molto importante. Nella foto: un primo piano di Emerson Articolo numero 8 Con i nuovi insegnanti ciechi Sabato 23 aprile sono stato a Noitsé, un centinaio di chilometri a nord della capitale, per incontrare i nostri studenti ciechi che hanno superato il concorso come insegnanti della primaria e stanno frequentando un anno di formazione presso un centro apposito chiamato ENI, Ecòle Normàle d’Instititeurs. I non vedenti erano una decina, tutti molto determinati anche se con tantissime difficoltà per la scarsità di materiale specifico a loro disposizione. Uno di loro mi parlava di come sia complicato spiegare ai bambini ciechi la geografia del loro paese se non esiste neppure una carta in rilievo del Togo. Ha pienamente ragione e me lo sono segnato: vediamo se riusciamo a fare qualcosa. Nella foto: un momento dell'incontro tra Fogarolo e i nuovi insegnanti Articolo numero 9 Padre Fabio Gilli ha registrato un saluto per gli Amici di Togoville. Pubblichiamo qui qualche pensiero, il video completo è visibile nel nostro sito. Missionario fino all'ultimo soffio Cari amici, approfitto di questa occasione per salutarvi e ringraziarvi ancora per la vostra generosità che da anni ci accompagna e ci aiuta ad andare avanti con coraggio e serenità. Ricordiamoci sempre delle parole di Urbana: «Mani più vuote e cuori più pieni, perché c'è più gioia nel dare che nel ricevere. Alziamoci fratelli, destiamoci e udiamo il grido di chi è nel bisogno e nella necessità». Io sto benissimo, sono contentissimo anche perché Flavio ha passato 15 giorni molto belli e utili per i nostri ciechi qui a Lomè e a Togoville. Qualche voce gira: Fabio ormai sei ultraottantenne, hai anche qualche problemino… non è ora che metti i remi in barca e ti riposi? Insomma, vorrebbero farmi fare le valigie, ma io mi sento sempre missionario e lo sarò fino all'ultimo soffio e anche quello lo voglio dare per questa Africa che tanto ho amato e che tanto amo. Sapete che vivo con una trentina di giovani chierici comboniani con cui parlo spesso, che mi osservano e mi accompagnano, e l'altro giorno uno mi dice: non riesco a digerire la tua cecità, non capisco come fai a vivere senza vedere nulla. E io ho detto: sai, anche per me all'inizio è stata come una tegola sulla testa, difficile da accettare, poi a poco a poco, con l'aiuto di Dio, questa tegola è diventata un pezzo di pane che mi aiuta a stare vicino alla gente, a comprendere quello che gli altri vivono e in questo modo io posso dare tutto, dalla mattina alla sera, perché possano avere il necessario. E sono contento, come sono contento di stare qui con tanti giovani e bambini che mi dicono spesso che non basta che io sia ottuagenario, mi vogliono centenario. Quindi altri venti anni in Africa; ma io dico: mai mettere limiti alla Provvidenza! Coraggio quindi, e andiamo avanti. Un saluto affettuoso a voi tutti Amici di Togoville e grazie per quello che fate. Siete sempre nel mio cuore e prego tanto per voi. Ci sono momenti di difficoltà e angosce: alziamoci anche in questi momenti e andiamo incontro a Colui che è venuto per farci dono di amore. Parlo di Gesù che mi ha chiamato su questa via e continua a tenermi stretto per mano e mi sostiene se cado. Padre Fabio Gilli Nella foto: Un fotogramma del video con il saluto di Padre Fabio Gilli. Articolo numero 10 Battere la cecità prima che distrugga la vita alle persone: la scommessa di Moïse Il nostro rappresentante in Togo, Moïse Tchapoò, è anche presidente di un'associazione chiamata FonTeS che si è impegnata nella realizzazione di un piccolo presidio sanitario a Assikòr, a qualche decina di Km dalla capitale Lomè. È un'enorme periferia, nata di recente, con molte casette costruite alla buona, senza strade o altri servizi, dove si sono insediate persone molto povere perché i terreni vanno spesso sotto acqua e quindi i prezzi sono più bassi. Da queste parti viveva la piccola Luocadi, morta per una banale infezione agli occhi. Qui viveva anche la mamma vedova con due giovani figlie diventate cieche perché non avevano i soldi per curarsi, che alla fine si sono suicidate tutte e tre. Ne abbiamo parlato in Amici di Togoville di luglio 2015. La zona umida favorisce l'oncocercosi, malattia agli occhi causata da una mosca che se, non si interviene, porta alla cecità. Per adesso c'è solo un terreno recintato; passo successivo sarà scavare un pozzo per l'acqua, poi una piccola costruzione per il primo ambulatorio. È fatto tutto in estrema economia e buon senso, ma servono aiuti. Noi siamo molto impegnati con la scuola e possiamo fare poco, ma qualcosa comunque abbiamo cominciato a dare. Se qualcuno che ci legge vuole dare una mano a questo progetto, può usare i nostri soliti bollettini o bonifico scrivendo sulla causale: per progetto prevenzione cecità. Per altre informazioni: www.fontestogo.org, con varie pagine anche in italiano Come aiutarci Potete inviare le vostre donazioni a favore dei ragazzi ciechi di Togovillescegliendo una di queste tre modalità: - Presso gli uffici postali con bollettino di C.C. P. n. 18 88 33 55 intestato a “Gruppo S. Francesco d’Assisi onlus” - Con bonifico bancario: IBAN IT 07 U0 76 0 1 1 1 8000 0 0 0 1 8 8 8 3 355 Bancoposta Agenzia di Vicenza - On line con PayPal o carta di credito seguendo il link diretto nell'home page del nostro sito: www punto grupposanfrancesco punto org. Le donazioni al Gruppo San Francesco sono detraibili dalle imposte secondo la normativa vigente per le onlus. Conservare allo scopo la ricevuta originale delle poste o della banca. Intestazione Gruppo San Francesco d'Assisi Associazione di solidarietà ONLUS Sede legale: via Salvi, 13 - 36021 Barbarano Vicentino (Vicenza) Tel. e fax 0444 / 63 80 33 mail: info@grupposanfrancesco.org web: www.grupposanfrancesco.org Codice Fiscale: 950 478 602 42 Amici di TogovilleKekeli Neva - luglio 2016 Pubblicazione registrata presso il tribunale di Vicenza 12/2002 Direttore responsabile: Alberto Carollo.