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numero:

Da dieci anni a fianco dei bambini ciechi di Kekeli Neva 

È viva!

Un altro anno con i ragazzi di Kekeli Neva

Ma, per fortuna, non ci siamo solo noi…

La grande forza di Acqua Marina

Come avere  Acqua Marina

A che serve un missionario cieco?

Se n‘è andata Almeria Carlotto

Jolanda, un vero motore di generosità

Notizie e immagini dal Togo

Il Gruppo S.
 Francesco 
d'Assisi

Urbana Carezzoli

Gruppo San Francesco d'Assisi
Associazione di solidarietà per i ragazzi ciechi del Togo

Amici di Togoville

Bollettino del "Gruppo San Francesco d'Assisi" - Barbarano Vicentino (VI)
dicembre 2001

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Da dieci anni a fianco dei bambini ciechi di Kekeli Neva 

Tanto tempo è passato  da quando Urbana Carezzoli ha sottoscritto il patto morale che ha consentito all‘Istituto di Togoville, nel Togo, di continuare ad offrire istruzione  e  assistenza ai suoi cento allievi non vedenti.

All’inizio del 1992 l’Istituto dei ciechi Kekeli Neva attraversava un periodo molto difficile. Aveva perso una impor­tante fonte di finanziamento e non era più in condizione di funzionare regolarmente. Eppure proprio in quel periodo l’istituto, fondato solo sette anni prima e con un numero sempre maggiore di alunni, aveva bisogno di crescere e migliorare le sue strutture

«Urbana, cosa puoi fare tu?» chiese allora padre Fabio. Lei si guardò attorno, chiamò a raccol­ta amici e conoscenti e, sentita la disponibilità di ciascuno, si assunse l’impegno di fornire alla scuola 40 milioni l’anno. E la scuola continuò a vivere.

Sono passati dieci anni da allora. Urbana, instancabilmente, ha continuato a darsi da fare per raggranellare, mese dopo mese, la somma promessa. Quante telefonate per raccontare, spiegare, convincere… Urbana, cieca e paralizzata, non poteva muoversi dal suo letto ma le sue parole facevano il giro del mondo.

Ed ora, anche se Urbana non c’è più, il suo impegno continua. Il gruppo spontaneo da lei raccolto si è consolidato ed ha assunto totalmente, e con la stessa determinazione, gli impegni che lei aveva moralmente sottoscritto. Il miracolo continua e continua anche Kekeli Neva.


È viva!

Abbiamo tenuto a Verona, quest’anno, la nostra assemblea annuale. Una bella trasferta che ci ha consentito, come si suol dire, di unire l’utile di un importante momen­to di verifica e riflessione al dilettevole di un pomeriggio in compagnia.

A Verona, presso la casa ma­dre dei Missionari Comboniani, c’era anche padre Fabio Gilli, non più malato anche se non ancora proprio convalescente.

Tra i tanti ricordi di quella gior­nata spicca una sua esclamazione felice, di una gioia quasi infantile, durante l’assemblea, al termine del resoconto delle attività svolte quest’anno: «È viva, Urbana è viva!».

Ha ragione padre Fabio.

È viva in questo piccolo gruppo che, grazie alla vostra gene­rosità, riesce a mantener fede agli impegni che lei aveva preso.

È viva nel cuore di tante persone, anche di quelle che l’hanno conosciuta solo attraverso i suoi libri.

È viva con la sua assen­za che ci confonde e la sua pre­senza che ci conforta.

Mentre scrivo queste righe Padre Fabio è di nuovo in Togo, speriamo veramente guarito. L’ho sentito per telefono l’altra sera; mi ha  parlato ancora di problemi da risolvere e di progetti da sviluppare. Un po’ anche di sogni da sognare. È il padre Fabio di prima.

E anche noi siamo pronti per un altro anno di solidarietà.

Flavio Fogarolo 


Un altro anno con i ragazzi di Kekeli Neva

Un breve diario delle attività svolte nel 2001 a sostegno della scuola per i ragazzi ciechi di Togoville. Tante piccole iniziative e anche quest‘anno il nostro obiettivo alla fine è stato raggiunto.

n     Gennaio

Premio Bontà a Treviso

Il 15 gennaio si tiene a Treviso la consegna dei premi "Il ponte della bontà" organizzata dall'associazione filantropica "Amici del Ponte Dante". Tra i premiati Urbana Carezzoli e il Gruppo San Francesco.

Aumenta l'impegno ordinario del nostro gruppo

Il Consiglio del Gruppo San Francesco, considerate le esigenze dell'Istituto Kekeli Neva, decide di portare da 40 a 45 milioni il nostro versamento ordinario annuale. La somma verrà spedita in tre rate.

n     Febbraio

Contributi per una fotocopiatrice.

A Kekeli Neva serve una fotocopiatrice per ingrandire i libri scolastici per gli alunni ipovedenti dell'istituto. Il nostro Gruppo invia a questo scopo la somma di lire 5 milioni e la macchina viene subito acquistata.

Materiale didattico

Diverso materiale didattico specifico per non vedenti viene acquistato in Francia e spedito in Togo con il container dell'associazione Ciechi di Guerra di Padova.

Incontro di coordinamento

Il 25 febbraio si tiene a Padova un importante incontro di coordinamento tra i principali gruppi che aiutano Kekeli Neva. Si fa assieme il punto della situazione e si coordinano gli interventi.

n      Marzo

Torna in Italia Padre Fabio

Per le precarie condizioni di salute Padre Fabio Gilli deve tornare in Italia. Viene ricoverato all'inizio all'ospedale di Verona e poi trasferito all'infermeria della Casa Madre dei Comboniani di Verona.

n     Aprile

Primo versamento 2001

Ai primi di aprile viene spedita direttamente a Togoville la somma di lire 15.000.000, come primo contributo quadrimestrale.

Sostegno alle iniziative di Padre Fabio

Il gruppo si impegna a finanziare anche le iniziative umanitarie a favore dei ciechi adulti di Lomé, e degli studenti universitari, che prima Urbana sosteneva a parte con somme che non entravano nel bilancio dell'associazione. Occorrono 10 milioni all’anno e la prima quota, di 5 milioni,  viene subito versata.

n     Maggio

Visita della Superiora Generale dal Togo

Viene in visita a Barbarano suor Stephan Robert, generale dell'ordine che gestisce l'istituto di Togoville. Una visita breve ma utile per scambiare informazioni e impressioni. Suor Stephan riesce anche a intervenire nei concerti di Barbarano e Noventa del 19 maggio. E non mancano, naturalmente, un fiore e una preghiera alla tomba di Urbana.

Concerto "Cori nostri"

Sabato 19 maggio si tiene a Barbarano la quinta edizione della rassegna di cori parrocchiali "Cori nostri".  Come negli anni scorsi, durante la serata si raccolgono generose offerte per Kekeli Neva.

A Noventa concerto "Formazione Moderna"

Sempre sabato 19, contemporaneamente ai cori di Barbarano, si tiene a Noventa un altro concerto a favore di Kekeli Neva.
Si esibisce la Formazione Moderna, in una bella serata al Teatro Modernissimo organizzata dall'Amministrazione Comunale e dalla Scuola di Musica.

n     Giugno

Assemblea annuale

Sabato 9 ha luogo a Verona, presso la casa Madre dei Comboniani, l'assemblea annuale della nostra associazione. Partecipano alcune decine di soci e sostenitori con un pullman appositamente noleggiato.
Dopo la visita al Museo Africano, si tiene l’assemblea alla quale partecipa anche padre Fabio.
La giornata si conclude con una S. Messa celebrata da Padre Fabio nella cappella Comboni e una cena conviviale.

Risultati finali a Togoville

Bilancio di fine anno scolastico a Togoville: i promossi sono 70 su un totale di 75.

n     Luglio

Primo anniversario della morte di Urbana

Per ricordare Urbana a un anno dalla sua scomparsa, il Gruppo San Francesco ha pubblicato una biografia di Urbana tratta da alcune sue vecchie interviste..
Il libro "Acqua Marina" viene presentato al Teatro Berico di Barbarano il 18 luglio, nel corso di una serata che ha visto una notevole e sentita partecipazione.

n     Agosto

2° versamento

Viene effettuato regolarmente il secondo versamento annuale. La somma inviata è di 16 milioni perché serve un finanziamento aggiuntivo per sostituire la pompa che preleva l'acqua dal pozzo.

n     Settembre

Inizia il nuovo anno scolastico a Kekeli Neva

Il 23 settembre riapre, dopo le  vacanze estive, l'Istituto dei Ciechi di Togoville.
Quest'anno gli alunni iscritti sono 73: 42 frequentano la scuola elementare interna, 31 le medie o le superiori all'esterno, presso i Fratelli delle Scuole Cristiane. 
Gli alunni che frequentano la scuola comune sono notevolmente aumentati negli ultimi anni e questo fatto, indubbiamente positivo, pone ora dei problemi nuovi.

n     Ottobre

Serata a Orgiano

Il 13 ottobre si tiene a Orgiano un concerto di spirituals e gospel del coro Amici della Musica di Barbarano. La serata è dedicata a Padre Sinforiano Andriolo e al parroco Don Lorenzo Nicolin in occasione, rispettivamente, del 50° e 45° anniversario di sacerdozio. Le offerte raccolte vengono generosamente destinate alla nostra associazione per i ragazzi ciechi del Togo.

n     Novembre

Padre Fabio torna in Togo

Il giorno 18 padre Fabio, abbastanza guarito, ritorna in Togo. Il suo sogno si avvera e parte carico di speranza e di entusiasmo.

n     Dicembre

Estrazione della lotteria

Il 13 dicembre, Santa Lucia, si estraggono i biglietti vincenti della nostra lotteria. Anche quest’anno l’iniziativa ha avuto un buon successo: un grazie particolare a
tutti coloro che ci hanno aiutato, vedendo e acquistando i biglietti e offrendo generosamente i premi in palio.

Terzo versamento

Viene effettuato il terzo versamento annuale di 15 milioni di lire per la scuola di Kekeli Neva.

Concerto natalizio a Barbarano

Anche quest’anno il concerto di Natale organizzato dal Comune di Barbarano è dedicato  a Kekeli Neva. Sabato 22 dicembre il Coro Amici della Musica e l’Orche­stra A. Vivaldi eseguono cori e arie dal Messiah di G.F.Händel


 Ma, per fortuna, non ci siamo solo noi…

Il nostro gruppo si è preso un grosso impegno con la scuola dei ciechi di Togoville, coprendo circa il 50% delle spese correnti e inviando parecchio materiale didattico e di altro tipo.
Ma per fortuna non siamo soli: altre associazioni o singole persone intervengono in vario modo, integrando  efficacemente tra loro i vari aiuti.
Tra i vari gruppi esiste infatti un buon rapporto di collaborazione e uno scambio continuo di informazioni.

L’Associazione Italiana Ciechi di Guerra, consiglio Nord-Italia con sede a Padova, aiuta da anni il laboratorio per la produzione dei gessetti da lavagna che dà lavoro a una dozzina di adulti ciechi, ex alunni di Kekeli Neva. Quest’anno hanno spedito in Togo ben due container pieni di polvere di gesso, ma dove abbiamo potuto caricare anche noi diverso materiale destinato alla scuola.

L’Associazione Festeggiamenti Santa Lucia di Verona, dopo aver organizzato e finanziato lo scorso anno il viaggio in Italia di una ventina di ragazzi di Kekeli Neva, ha attivato diverse adozioni a distanza ed è riuscita a procurare all’Istituto, grazie alla generosità di un commerciante locale, un nuovo mini-bus di 15 posti. Si è impegnata poi nella realizzazione di una statua in bronzo di S. Lucia e ha finanziato i lavori necessari per ultimare la cappella.

Importante è anche il supporto del M.A.C. (Movimento Apostolico Ciechi) di Ravenna che invia contributi in denaro e materiale.

La sezione italiana del C.B.M. (Chri­stian Blind Mission International) con sede a Milano finanzia circa il 15% delle spese della scuola e fornisce diverso materiale didattico.

Da quest’anno, infine, si sta impegnando per Kekeli Neva anche l’As­sociazione Disabili Visivi di Roma.

Da ricordare la preziosa iniziativa individuale di Roberto Masserut di Pordenone, socio dell’As­sociazione Ciechi di Guerra. Dopo aver procurato questa primavera venti tandem nuovi di zecca per i ragazzi ciechi e materiale didattico, anche di valore, in quantità, da pochi mesi si  è preso l’impegno di raccogliere, sempre da solo, la somma necessaria per ristrutturare i servizi igienici dell’Istituto. E ci è già quasi riuscito!  


La vita, come l‘acqua del mare, diventa dolce elevandosi al cielo

La grande forza di Acqua Marina

Il Gruppo San Francesco ha ricordato Urbana, a un anno dalla sua scomparsa, realizzando un libro con la storia della sua vita da lei stessa raccontata. Ecco alcuni commenti dei lettori.

 

Padre Fabio G.:

Ho ricevuto con vero piacere quanto ci avete inviato circa la vita di Urbana. Ho già letto tutto­­
e ho trovato tutto bellissimo.

Il libro mi ha dato la possibilità di approfondire quello che sapevo su Urbana e la sua famiglia.
Con vera gratitudine ringrazio voi e quanti vi hanno collaborato.

Mi auguro che questa breve autobiografia possa far del bene a tanti. Merita di leggerla e di farvi lunga riflessione. Bello il titolo: io l’ho scelto come motivo per suonare la mia sinfonia.

Sono d’accordo su quanto Urbana dice sul Kekeli Neva di Togoville. Quando Urbana è entrata nella realtà di questo Istituto molte vite e molte cose hanno preso animo. Ci ha cambiati tutti.
Non sono mancate le discussioni su alcune cose, ma anche queste servivano per approfondire la nostra mutua conoscenza e la vera amicizia.

Sta a noi ora continuare, con lo stesso amore che animava Urbana. Ad essere forti e costanti soprattutto nelle prove e nelle difficoltà che possiamo incontrare. In questi ultimi mesi la salute è stata scossa non poco ma Urbana ci dona e mi dona tanto coraggio anche in simili circostanze.

 

Iolanda M.:

Parlare di Urbana, del libro delle sue memorie, di una vita particolare, forse rara. Dopo aver letto Acqua Marina non è facile trarre un discorso preciso, sbrogliare il pensiero che si accumula.

La  conosco dal 1990, dapprima solo per telefono. Dalla sua voce non traspariva la sua vera condizione, non era mai triste. Per telefono era una creatura normale e spiritosa e spronava a migliorare la nostra fratellanza.

Desideravo vederla e finalmente una cara signora del Gruppo San Francesco d’Assisi mi ha portata nella sua casa. Le ragazze e i ragazzi dell’Istituto li definiva i suoi bambini, descriveva le loro qualità e le qualità degli insegnanti che lei avrebbe voluto avere quando era giovane.

Leggendo nel libro tutte le memorie della sua vita ho scoperto molte cose che prima non percepivo. Le sue memorie sono precise, come se le avesse scritte nel momento stesso in cui le viveva. È piuttosto il nostro pensiero ad essere confuso in ciò che leggiamo.

È una lezione di storia vera, descritta con garbo e verità.

Grazie, cara maestra Urbana, di ciò che ci hai lasciato. Servirà per la nostra vita a ricordarti con affetto.

 

Ed altri in breve:

Ho letto tutto di un fiato e con emozione crescente il libro di Urbana Carezzoli. Grazie per la segnalazione.                        

Ho terminato di leggerlo ieri sera e la prima impressione che mi viene da esprimere è che mi è mancato di conoscere Urbana Carezzoli.      

Erano anni che non leggevo qualcosa con tanta passione. Mi sono trovata a leggerlo anche in cucina, in piedi con il libro in mano, mentre mescolavo le pentole. Volevo sapere come andava a finire.

Per me è stato veramente un piacere poter scorrere questo libro. In tanti punti mi sono sentito in perfetta sintonia con Urbana, perchè anch'io ho perso la vista da bambino nei primi anni della scuola e ho tribolato assai quando sono andato all'istituto ma ora, come lei, penso che sia stata un’ esperienza molto positiva per quello che ci ha dato.


Come avere  Acqua Marina

Il libro è distribuito solo attraverso il Gruppo San Francesco o la famiglia Carezzoli.

Inoltre viene spedito a chi lo richiede con un bollettino di C.C.P, per una offerta per Kekeli Neva.  Gli indirizzi sono in fondo a questo giornalino. Oltre all’edizione normale, il  libro è disponibile anche in una versione a grandi caratteri (corpo 16) per chi ha problemi di vista. Su richiesta, si può averlo  anche in  braille.

Sono state inoltre duplicate in serie le otto cassette della trasmissione radiofonica da cui sono stati tratti i testi del libro, per chi vuole sentire la stessa storia raccontata da Urbana stessa.

 

 

Un bel ritratto di padre Gilli, il comboniano fondatore dell’Istituto dei
ciechi Kekeli Neva di Togoville, tratto da un giornale brasiliano


A che serve un missionario cieco?

«Per molta gente non avrei potuto fare nulla, sarei anzi stato di impaccio agli altri missionari che avrebbero dovuto occuparsi di me. Tutta la mia attività era considerata una perdita di tempo. Ma il tempo mi ha dato ragione...».

 

Padre Fabio, missionario comboniano, ha perso la vista nel 1977, a 41 anni di età. Ma non ha mai perso la speranza.

Opera nel Togo, paese dell' Africa occidentale. A Togoville ha fondato un centro per i bambini ciechi chiamato Kekeli Neva (che nella lingua locale significa Che la luce venga). A contatto con questi bambini, padre Fabio ha scoperto che la sua minorazione fisica non era una disgrazia ma un autentico vantaggio. Gli occhi chiusi per la cecità si sono aperti comprendendo una grande verità: la sua missione era quella di portare la luce al mondo intero.

 

«Quando ho chiesto di andare in Africa mi hanno fatto tante domande», racconta padre Fabio. «Per molta gente, come cieco, non avrei potuto fare nulla. Sarei anzi stato di impaccio agli altri missionari che, oltre al loro compito pastorale, avrebbero anche dovuto occuparsi di me. La stessa cosa hanno pensato gli africani all' inizio del mio lavoro con i ciechi.

Tutta la mia attività era considerata una perdita di tempo.

Ma non ho mollato. La mia speranza andava oltre. Ero sicuro che io e miei bambini ciechi avremmo potuto realizzare grandi cose. E il tempo mi ha dato ragione. I ragazzi usciti dal nostro centro cominciano a lavorare, a studiare, fino a frequentare l'università. Davanti a questo miracolo tutti si sono convinti che anche i ciechi possono dare un grande contributo allo sviluppo sociale e politico del paese».

Padre Fabio ripete in continuazione che non esiste sulla terra un uomo più felice di lui. È difficile trovarlo triste. È sempre con il sorriso in faccia. La gente che par­la con lui si sente contagiata dal suo coraggio e dalla sua forza.

È uomo di preghiera. Passa ore davanti al tabernacolo a contemplare l'Eucaristia. È l'Ostia consacrata la sorgente del suo amore per i più poveri.

«Il missionario è colui che continua l'opera di Gesù. Il Maestro agisce attraverso di me. Fa del bene con le mie mani. Ama con il mio cuore. Arriva con i miei piedi fino ai posti più nascosti e lontani della terra. Consola con le mie parole.  Per questo ho da pregare sempre di più. Nella preghiera mi identifico con Lui in modo che ogni azione ed ogni parola siano veramente sue. Il missionario è colui che, malgrado le difficoltà, non deve mai perdere la gioia di annunciare il Vangelo.

Quando comunico con la gente, vedo che recuperano la serenità e trovano il senso della loro sofferenza ogni volta che fanno l'esperienza d'un Dio che ci ama e che vuole il nostro bene.

Per questo il missionario non può smettere di parlare al mondo dell' amore e della misericordia del Padre. Essendo un inviato di Dio, il missionario non può agire soltanto con la sua testa. Deve lasciarsi condurre dallo spirito.

In questo senso, mi ritengo un privilegiato. Non potendo andare in giro da solo devo per forza lasciarmi condurre da Lui. Non ho altra scelta».

 

Tradotto dal portoghese da: ALÔ MUNDO. N° 101 - Ottobre 1996.
http://www.ongba.org.br/news/alo/am101-1.html


Da tanti anni amica di Kekeli Neva

Se n‘è andata Almeria Carlotto

Il 2 maggio di quest’anno ci ha lasciati Almeria Carlotto, di Arzignano (VI). Almeria è una di quelle persone che fin dai primi momenti hanno accolto l’invito di Urbana a finanziare con regolarità la scuola dei ciechi di Togoville. Attivissima nella solidarietà, era animatrice del  Gruppo Fondo di Solidarietà Autotassazione per il terzo Mondo di Villaggio Giardini di Arzignano che sosteneva, tra le altre cose, anche la nostra scuola.

Il gruppo ci ha già comunicato che continuerà la sua opera: evidentemente Almeria è un’altra che si dà da fare anche quando non c’è più.


Nonostante i suoi quasi novant‘anni è la socia più attiva della nostra associazione

Jolanda, un vero motore di generosità

 

Vive da sola, ma ha una famiglia immensa. Passa le sue giornate, tutte le sue giornate, pensando ai bisogni degli altri. Va all’ospizio ad aiutare gli anziani (spesso più giovani di lei), soccorre  in tante piccole cose le persone non autosufficienti del suo quartiere: la spesa, la farmacia, il certificato…

A lei basta ben poco e dà ogni me­se in beneficenza più di metà della sua pensione.

È entrata nella nostra associazione sottovoce, portando la sua incredibile carica  di vita e di fiducia. Instancabilmente raccoglie offerte, vestiario, medicine, bende per i lebbrosari.

Non chiede mai nulla ed offre a tutti  serenità.

Parlando di Jolanda, Urbana si esprimeva così (1):
«Se ci fossero solo dieci persone così in una città, il mondo cambierebbe.

Lei è sempre piena di pensieri per tutti: per i lebbrosi prepara le bende da mandare alle missioni, per gli anziani che le stanno attorno va a prendere il giornale, a fare la spesa, dal medico per le impegnative, a prendere le medicine.
Non perde nemmeno un attimo del suo tempo, quando torna dal­l’Istituto per anziani e va a casa, a volte incontra delle persone che la verrebbero accompagnare in macchina, ma lei rifiuta.
Un giorno qualcuno mi ha chiesto se sapevo la ragione del suo rifiuto e allora io gliel’ho chiesto e lei mi ha detto che dall’istituto fino a casa ha il tempo di dire il rosario e se salisse in macchina non potrebbe più farlo.
Jolanda è un’amica cara che ammiro moltissimo, a cui vorrei somigliare e spero che sia d’esempio a molti».

(1) - Da “Acqua Marina”  - pag. 124


 

Notizie e immagini dal Togo

Qualche foto significativa tra le tante che ci sono giunte quest‘anno dai nostri amici di Togoville

Per questa parte, tutta fotografia, scaricare la versione PDF  


Il Gruppo S. Francesco di Assisi

Chi siamo

Il Gruppo San Francesco di Assisi è un’associazione di volontariato, fondata da Urbana Carezzoli, che dal 1992 raccoglie fondi e materiali per la scuola per ragazzi cie­chi “Institut des Aveugles di To­goville” nel Togo e per altre iniziative umanitarie di questa regione africana, soprattutto a favore dei ciechi e di altri disabili.

Il consiglio in carica è composto da: Fogarolo Flavio (pre­si­­den­te); Staurengo Raffaello (vice­pre­si­­dente); Berti Don Camillo; Bogoni Maria Giovanna; De Marzi Dalma; Michelazzo Aurora; Pedersini Stefania; Pozza Mauro (segretario); Vigolo Luigina. Le cariche sociali scadono nel 2002  e verranno rinnovate dall’assem­blea dei soci .

La scuola di Togoville

L’istituto per Ciechi di Togoville è sorto nel 1984 su iniziativa dei Padri Comboniani, in particolare di p. Fabio Gilli che, dopo aver perso la vista, ha voluto tornare nei luoghi dove prima operava.

La scuola è affidata alle suore togolesi della congregazione di Notre Dame de l’Egli­se, ed è interamente gestita da operatori locali.

In pochi anni gli alunni sono passati da una ventina ad oltre novanta.

Dopo la scuola di base i ragazzi possono frequentare una scuola superiore esterna oppure seguire dei corsi di tipo professionale.

La scuola non riceve contributi pubblici e solo una minima parte delle famiglie può versare una retta per la frequenza. 

Quello che abbiamo fatto nel 2001

Abbiamo spedito alla scuola, con tre versamenti quadrimestrali, la somma di 46.000.000 di lire italiane. Si tratta di un impegno che il nostro gruppo si è assunto fin dal 1992, e che finora ha sem­pre onorato, per  coprire buona parte delle normali spese di funzio­namento della scuola.

Abbiamo spedito  5.000.000 di lire per l’acquisto di una fotocopiatrice per gli alunni ipovedenti.

Abbiamo messo a disposizione di Padre Fabio Gilli la somma di lire 10.000.000 per gli studenti universitari ciechi di Lomé e di altri adulti non vedenti in difficoltà.

Abbiamo spedito, usufruendo dei container dell’A.I.Ciechi di Guerra , circa 30  pacchi di materiale didattico, vestiario, medicinali e altro. Attualmente stiamo organizzando un nostro container che partirà all’inizio del nuovo anno.

Come si finanzia il nostro Gruppo

Le principali fonti di finanziamento per il nostro gruppo sono:

·  versamenti regolari dei soci e dei sostenitori (autotassazione);

·  una lotteria annuale;

·  donazioni particolari di privati, altri gruppi, associazioni ed enti;

·  manifestazioni pubbliche, con­certi, rappresentazioni teatrali ecc….

·  vendita dei libri di Urbana Carezzoli.


Urbana Carezzoli

È nata a  Barbarano nel 1930, da una famiglia poverissima.

Diventata cieca all’età di sette anni, ha trascorso tutta l’infanzia e la giovinezza in vari istituti specializzati conseguendo il diploma di magistero di pianoforte.

In seguito, a causa di altre gravi malattie, ha cominciato a peregrinare da un ospedale all’altro, perdendo sempre più le forze e l’autonomia, fino ad essere costretta a trascorrere stabilmente a letto gli ultimi 40 anni della sua esistenza.

Quando ha sentito parlare di Kekeli Neva e dei bisogni di questi ragazzi ciechi, si è data da fare per raccogliere gli aiuti necessari per il suo funzionamento. Ha fondato così un gruppo, dapprima spontaneo e poi, nel 1998, formalizzato in una associazione ONLUS: il gruppo San Fran­ce­sco d’Assisi.

Urbana ha scritto, a partire dal 1992, otto volumi di poesie, riscotendo ambi consensi di critica e diversi premi. Anche la sua attività letteraria è servita, e serve ancora, a sostenere Kekeli Neva. 

Ci ha lasciati alle prime ore del 22 luglio 2000, al termine di una crisi cardiaca più intensa e dolorosa delle solite.

 

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