Amici di Togoville

Kekeli Neva

Bollettino del Gruppo San Francesco d'Assisi di Barbarano Vicentino

Luglio 2007

 

In copertina: immagine di studenti di Togoville che cantano.

La didascalia dice: "Cantiamo con gioia e riconoscenza perché ora per noi la cecità è un

problema, ma non più una tragedia"

 

Problema, non tragedia 1

“Non vedo l’ora di ripartire” 2

Adesso sono i ciechi che gestiscono i loro servizi 2

I numeri di quest’anno 3

Ricordate quei sette piccoli progetti? 3

Il micro-credito comincia a dare frutti: aperte altre due rivendite di petrolio 4

Progetti futuri 5

Un dono stupendo dai ragazzi della scuola media di Barbarano 5

Un prezioso aiuto anche dagli Istituti Comprensivi  di Longare e Noventa. 5

Un pane per amor di Dio dedicato a Kekeli Neva 6

Cori nostri musica e solidarietà 6

Il Gruppo San Francesco d’Assisi 7

Chi siamo 7

La scuola per i ciechi di Togoville 7

Quello che abbiamo fatto nel 2006 7

Come si finanzia la nostra associazione 7

Il 5 per mille 7

Gruppo San Francesco d'Assisi 7

 

Problema, non tragedia

Raggiungiamo anche quest'anno, con queste pagine, i nostri amici e sostenitori per raccontare quello che il Gruppo San Francesco ha fatto, grazie al loro aiuto, per i ragazzi ciechi del Togo.

Anche questa volta la notizia più importante è che siamo riusciti a raccogliere e consegnare la somma su cui ci siamo impegnati e che rappresenta, lo sappiamo bene, la risorsa fondamentale per Kekeli Neva. Non è una novità perché, per fortuna, ce la facciamo ogni anno, ma è importante non dimenticare che questo non è semplice né facile, soprattutto quando le difficoltà economiche si fanno sentire in molte famiglie. A tutti un grande grazie!

La costanza è la caratteristica principale di questo nostro progetto, e guai se viene meno. Abbiamo puntato sull'istruzione per sollevare le sorti, davvero misere, dei ciechi di quella regione africana. La scuola, come diceva Urbana, è la sola strada che porta all'emancipazione, non ci sono scorciatoie.

Ma, pur presi prima di tutto dalla necessità di mantenere in vita quello che già esiste e funziona, abbiamo proposto l'anno scorso qualche piccolo progetto per risolvere alcuni problemi particolarmente sentiti. È con grande soddisfazione che vi raccontiamo in queste pagine come tutte le cose cha avevamo previsto, e per le quali avevamo chiesto l'anno scorso il vostro aiuto, sono state realizzate.

Un’altra bella novità di quest’anno è l’accresciuta collaborazione con le scuole della zona che ci ha consentito di incontrare parecchie classi per parlare di ciechi, Africa e solidarietà. Abbiamo ricevuto da loro anche aiuti concreti, molto graditi, ma soprattutto ci è rimasto nel cuore il ricordo di tanti occhi attenti e curiosi. Questi ragazzi hanno capito che la cecità è certamente un problema ma non deve mai, per nessuno, diventare una tragedia.

È questo il nostro impegno.

Flavio Fogarolo

 

Da Padre Fabio Gilli, il missionario cieco che ha fondato Kekeli Neva, una lettera per amici e sostenitori

“Non vedo l’ora di ripartire”

Cari amici,

Vi raggiungo con questa mia per augurarvi buone vacanze ed una buona estate, sempre con la promessa di accompagnarvi con la mia preghiera.

Io mi sto rimettendo adagio adagio ed ho fissato il mio ritorno in Togo verso la metà del mese di settembre prossimo. Sarò accompagnato. Non vedo l'ora di ripartire, ma mi dicono tutti di riprendermi bene, ed è quello che sto facendo.

Vi ringrazio ancora una volta per tutto quello che avete fatto e che continuate a fare per la missione che il Signore mi ha affidato, che è quella della formazione dei giovani seminaristi comboniani, così come l'opera a favore dei non vedenti. Come sapete il Centro S. Lucia è stato terminato lo scorso agosto e prossimamente avremo l'inaugurazione di questo Centro.

Continuiamo insieme e concordi per superare con minor difficoltà le prove che incontriamo nel lavoro per la missione. Tanto è stato fatto per i non vedenti. Pensare che la cecità, oltre che essere un male per colui che la porta, in Togo è anche una maledizione divina che cade sul cieco e tramite lui sulla sua famiglia. Il povero malcapitato non è ben visto dai suoi familiari, e non viene accettato. Basta osservare come è trattato, trascurato sotto tutti i punti di vista. Ora la situazione è un pochino cambiata. Le testimonianze e le lettere dei non vedenti dimostrano soddisfazione, gioia, sono amati ed apprezzati dalla gente perché li vede eccellere a scuola. Molti di loro hanno superato gli esami di maturità e poi continuano gli studi all'università. Tra di loro alcuni hanno vinto un concorso ottenendo dal governo un impiego, mentre altri, che sono meno dotati, si mettono nel commercio e vendono petrolio, fabbricano borse, impagliano sedie, sgabelli, stuoie ecc.

Vi chiedo una preghiera per tutti noi, perché non abbiamo mai a perdere la gioia di annunciare il Vangelo, anche se si è avanzati in età. Che l'esperienza del Signore risorto sia sempre la gioia che scaturisce da questa esperienza, che sia il faro in questa mia notte senza luna e senza stelle, e che mi guidi sempre verso il porto sicuro fra le tempeste che ci stringono da ogni parte. Lo ripeto: è tanto bello essere missionari anche se non è una passeggiata comoda per nessuno. Con affetto, vostro nel Signore

P. Fabio Gilli

Verona, 25 maggio 2007

 

Abbiamo avviato a quest’anno una stretta collaborazione con l’associazione dei non vedenti togolesi ACATO

Adesso sono i ciechi che gestiscono i loro servizi

Dall'anno scorso il nostro gruppo ha affidato alcune attività in Togo all'ACATO (Association Catholique des Aveugles du Togo), un'associazione di ciechi che ha sede a Togoville e che è stata fondata anni fa su suggerimento di Padre Fabio Gilli.

Presidente dell'ACATO è il si­gnor Amoussou Djanta, cieco, che di professione fa il maestro elementare e insegna proprio nella scuola di Kekeli Neva.

L'ACATO gestisce una fattoria, con allevamento di maiali e polli, e organizza qualche altra attività di supporto per i numerosi ciechi della zona meridionale del Togo.

A questa associazione abbiamo affidato la gestione dei progetti di micro-credito con i quali abbiamo cominciato a finanziare alcune piccole attività commerciali. È compito loro indicarci i progetti più validi, stendere i contratti di prestito, seguire i giovani beneficiari e infine, raccogliere le quote che via via vengono restituite e sostenere con queste altri progetti.

Abbiamo affidato all'ACATO anche la gestione degli aiuti per gli studenti universitari di Lomè. Durante la nostra visita in Togo del 2006 erano emersi vari problemi ed abbiamo pensato che fosse meglio affidare il servizio ad una associazione di ciechi.

I risultati sono stati molto soddisfacenti: i soci dell'ACATO, aiutati da volontari vedenti, sono attenti e premurosi, molto disponibili verso gli studenti, scrupolosi nella gestione economica.

In pratica adesso i nostri referenti diretti in Togo sono la direttrice dell'Istituto Kekeli Neva per quanto riguarda la scuola di Togoville e il presidente dell'ACATO per le attività a favore degli universitari e i progetti i micro-credito. Il tutto con la supervisione di Padre Gilli e il supporto degli altri comboniani. Pensiamo che questa organizzazione sia efficace anche per dare maggiore continuità alle iniziative negli anni futuri.

 

I numeri di quest’anno

A Togoville, presso l’Istituto Kekeli Neva, ci sono 72 allievi: 34 alunni nella scuola primaria, 26 nella secondaria e 12 nel corso professionale.

I piccoli frequentano la scuola in istituto dove mangiano e dormono. I ragazzi della secondaria studiano in una scuola esterna e sono alloggiati in paese presso case private. Sono autonomi anche per l’alimentazione e ricevono ogni mese una som­ma per le loro esigenze personali. L’istituto for­ni­sce il supporto di insegnanti di sostegno.

Il nostro gruppo sostiene queste attività con 25.500 euro all’anno, pari a circa il 50% del bilan­cio complessivo dell’istituto.

A Lomè ci sono 14 studenti ciechi: 9 universitari e 5 liceali, tutti ex allievi di Togoville.

Paghiamo le loro rette scolastiche e diamo una somma mensile per la sussistenza; ai liceali pa­ghiamo l’affitto di un appartamento. A tutti fornia­mo assistenza didattica pagando lo stipendio a quattro insegnanti di supporto e abbiamo aperto per loro un centro studi attrezzato. Come diciamo sopra, da quest’anno il servizio è gestito dall’as­so­ciazione di ciechi ACATO.

I costi degli studenti di Lomè sono interamente a nostro carico. Nel 2006 abbiamo speso per loro 11.000 euro.

A Cotonou, capitale del vicino stato del Benin, c’è infine uno studente ex allievo di Togoville che sta ultimando un corso univer­sitario di gior­na­li­smo. Per lui spendiamo 1.200 euro l’anno.

 

 

Ricordate quei sette piccoli progetti?

Cose semplici ma di grande efficacia per migliorare la vita e lo studio dei nostri ragazzi ciechi. Grazie alla vostra generosità un anno dopo sono tutti realizzati, ma per alcuni serve ora un aiuto per mantenerli in vita.

 

L’anno scorso vi avevamo chiesto un aiuto per realizzare alcune iniziative che potevano migliorare sensibilmente la vita e lo studio dei nostri ragazzi ciechi. Si trattava di cose semplici e di costo contenuto, adatte alle modeste possibilità di una piccola associazione come la nostra, già molto impegnata nel finanziamento ordinario della scuola.

È con soddisfazione che possiamo ora dirvi che tutti e sette quei piccoli progetti sono diventati realtà. L’impegno non è concluso perché vanno adesso sostenuti e consolidati e per alcuni questo comporta una spesa aggiuntiva da corrispondere ogni anno. Ma molto è stato fatto.

1 Centro studi per gli studenti ciechi liceali di Togoville che non avevano un posto decoroso dove studiare. 

Abbiamo inviato 2.000 euro per sistemare un locale non utilizzato e spedito 5 computer con programma vocale, adatti ai non vedenti. Con il prossimo container spediamo una stam­pante braille e altri computer. I lavori sono stati fatti e il centro studi è entrato in funzione.

2 Centro produzione libri parlati. I nostri studenti ciechi non avevano libri parlati, ossia registrati su cassetta, e nessuno sapeva produrglieli.

Abbiamo spedito l’anno scorso un’attrezzatura di base per la registrazione e la duplicazione delle cassette. L'istituto ha assunto una persona per registrare e immagazzinare i libri parlati e la produzione dei libri è quindi iniziata.

Adesso dobbiamo fornire cassette vuote, una quota annuale per le spese di funzionamento e gli stipendi del tecnico e di un custode (circa 1.000 € l'anno).

3 Centro studi all'università di Lo­mè. Gli universitari ciechi avevano bisogno di un posto attrezzato per studiare, vicino all’università. È stato preso in affitto un locale, attrezzato con computer e un apparecchio ingrandente per ipovedenti. Sono in arrivo con il container una stampante braille e altri computer. È stato assunto un tecnico informatico e un guardiano.

Il centro funziona da diversi mesi, con grande soddisfazione degli studenti. Adesso dobbiamo fornire i soldi per pagare i due stipendi, l’affitto del locale e altre spese (circa 1.500 € l'anno).

4 Attrezzatura per i liceali di Lomè

I liceali hanno preferito usare la struttura degli universitari, per poter disporre del supporto del tecnico. Il progetto è stato quindi unificato con il precedente.

5 Bastoni bianchi.

Servono soprattutto per i ciechi più grandi che si spostano da soli in città. Ne abbiamo spediti quindici l'anno scorso, ma ne servono ancora.

Questo mini progetto è stato quindi realizzato ma i ciechi sono molti e servono almeno una dozzina di bastoni bianchi ogni anni (costo circa 250 euro).

6 Fondo per la salute .

Dal 2006 abbiamo aumentato di 500 euro la nostra sovvenzione annuale all'istituto di Togoville per sostenere alcune particolari spese mediche e adesso gli studenti ammalati possono essere ora curati come si deve.

Ma è un impegno continuativo e quindi ogni anno dobbiamo spedire 500 euro in più.

7 Microcredito.

Nel 2006 sono stati finanziati i primi due progetti per complessivi 2.500 euro: due ragazzi ciechi hanno cominciato a vendere al dettaglio petrolio per illuminazione (ne parliamo a pag. 5). 

Nel 2007 finanziamo altri 3 progetti per complessivi 3500 euro. Ma le richieste sarebbero molte di più.

 

Il micro-credito comincia a dare frutti: aperte altre due rivendite di petrolio

Con il progetto promosso dalla nostra associazione Antoine e Matthieu, ciechi ex allievi di Togoville, vendono nei loro villaggi petrolio per illuminazione.

 

Più di un anno è passato dalla nostra visita in Togo. Il bilancio su tutte le attività lanciate e finanziate è senz’altro positivo anche per quanto riguarda i primi due progetti di micro-credito che la nostra associazione ha inaugurato dopo quel viaggio, grazie al­l’aiuto di tutti i nostri sostenitori.

Erano numerosi i progetti che ci ha sottoposto l’associazione ACATO, nostra partner in loco nella gestione di tutto ciò che va seguito quotidianamente. La scelta è andata a due ragazzi, Antoine e Matthieu che si proponevano nella gestione di vendita di petrolio da illuminazione. Era un’esperienza già provata qualche anno fa quindi ci pareva che fosse bene cimentarsi, come prima volta, in una professione le cui modalità erano già familiari a tutti noi. Inoltre Antoine, padre di una bella bambina di un anno, e Matthieu che ha altri due fratelli ciechi come lui, ci sembravano le persone adatte, forse le più bisognose, anche se è molto difficile stabilire delle priorità. In ogni caso avevamo apprezzato la loro iniziativa, durante il nostro soggiorno di venirsi a proporre con delle idee precise e con molta buona volontà. A dicembre le cisterne sono state posate, i due neo-venditori sono stati formati sia per la vendita stessa per la quale si avvalgono dell’aiuto di una persona di famiglia, sia per quanto riguarda la gestione economica.

Imparare ad amministrare i soldi, a metterne da parte il necessario per il riapprovvigionamento, per il pagamento della rata del credito sono cose che si imparano, ma una volta imparate è per sempre. Sanno che la loro riuscita permetterà ad altri fratelli non vedenti di poter partire con progetti simili, perché la somma che restituiranno andrà a ricostituire il “fondo di rotazione” che a sua volta verrà reinvestito nell’apertura di nuove attività a credito come quelle menzionate. Sanno che una volta terminata la restituzione della somma saranno a giusto diritto i proprietari dell’attività che si sono guadagnati.

Una bella conquista di dignità professionale e personale. Urbana, che si è sempre battuta per questo, sarebbe fiera di loro.

Stefania Pedersini

 

Progetti futuri

La proposta di micro-credito ha riscosso molto interesse nella comunità dei ciechi che ruota attorno a Kekeli Neva e parecchie altre richieste ci arrivano.

Una prima selezione delle domande viene fatta a cura dei nostri referenti in loco, in particolare dall’associazione ACATO.

Per il 2007 siamo in grado, per adesso, di sostenere tre nuovi progetti. Due riguardano ancora la vendita di petrolio, ma per la prima volta a beneficiarne saranno due ragazze cieche. Il terzo prevede l’avvio di un allevamento di maiali e verrà gestito da un gruppetto di quattro ragazzi.

Per questi tre progetti serviranno circa 3.500 euro. Potremo sostenerne altri se le risorse a disposizione, come auspichiamo, saranno maggiori.

 

Un dono stupendo dai ragazzi della scuola media di Barbarano

Con i fondi del Mercatino di Natale hanno offerto a Kekeli Neva una moderna stampante braille

Da quattordici anni la scuola media di Barbarano, con il suo mercatino natalizio, finanzia iniziative di solidarietà in tutto il mondo. È un eccezionale progetto educativo, sostenuto con passione dal dirigente e dagli insegnanti, cresciuto continuamente, anno dopo anno; la produzione e la vendita di piccoli oggetti ha raggiunto ora livelli eccezionali di efficienza, ma anche di slancio e generosità, tanto che quest’anno i ragazzi sono riusciti a raccogliere la bellezza di 3.300 euro.

Beneficiario dell’iniziativa è stato quest’anno il Gruppo S. Francesco, per le iniziative a favore dei ciechi di Togoville.

Nel mese di aprile i ragazzi hanno incontrato una prima volta P. Fabio Gilli, che ha spiegato loro cosa significa essere ciechi in un paese povero come il Togo, ma anche quante cose possono fare questi ragazzi se vengono sostenuti.

 I fondi raccolti dalla scuola media sono stati usati per l’acquisto di una nuova stampante braille. Era una acquisto davvero urgente perché la produzione dei libri braille era stata sospesa dopo che l’unica, piccola, stampante era andata fuori uso per un guasto non riparabile alcuni mesi fa.

Sabato 26 maggio padre Fabio è tornato a scuola a Barbarano ed ha visto all’opera la stampante assieme ai ragazzi. .

Si tratta di una macchina assai potente, veloce, ed in grado di sostenere la mole di lavoro che richiedono le esigenze di quasi un centinaio di studenti ciechi di varie età.

Grazie ad altri aiuti, il Gruppo S. Francesco è riuscito ad integrare la somma offerta dai ragazzi e acquistare una seconda stampante, un po’ meno potente ma ugualmente efficace, per gli studenti universitari di Lomè, in modo che anch’essi possano avere i tanto sospirati libri di studio in braille.

Entrambe le stampanti partiranno per l’Africa quest’estate, con il nostro container.

F. F.

 

Un prezioso aiuto anche dagli Istituti Comprensivi  di Longare e Noventa.

Il Gruppo S. Francesco ha partecipato anche ad altre iniziative con le scuole, proponendo degli incontri con le classi per sensibilizzare i ragazzi sul tema della cecità e, in generale, sulla disabilità nei paesi poveri. Quest’anno siamo stati nelle scuole di Noventa Vicentina, Nanto, Villaganzerla di Castegnero, Longare, oltre che Barbarano.

I ragazzi di Noventa hanno donato a Kekeli Neva i proventi del loro giornalino. L’Istituto Comprensivo di Longare, già coinvolto da tempo in altri progetti di solidarietà, è riuscito ad accantonare un significativo aiuto anche per noi.

A tutti il nostro grande GRAZIE!

 

L’unità pastorale di Barbarano-Mossano ha destinato quest’anno ai ragazzi ciechi di Togoville l’iniziativa quaresimale di solidarietà

Un pane per amor di Dio dedicato a Kekeli Neva

L'unità pastorale formata dalle parrocchie di Barbarano, Ponte di Barbarano, Mossano e Ponte di Mossano quest'anno ha attivato un concreto sostegno alle iniziative del gruppo San Francesco. L'occasione è stata la tra­di­zionale pratica quaresimale "Un pane per amor di Dio", solitamente dedicata alla sensibilizzazione verso iniziative di solidarietà soprattutto verso le popolazioni dei paesi più poveri.

La risposta delle persone è stata molto positiva, non solo per la quantità di offerte raccolte (più di 5000 euro), ma anche perchè molti hanno potuto conoscere come opera il nostro gruppo e quali finalità si propone. In tutte le chiese abbiamo lasciato diverse copie del nostro giornalino che sono state distribuite alle persone interessate; i parroci Don Daniele e Don Pietro, hanno parlato durante le celebrazioni del periodo quaresimale delle attività del gruppo San Francesco; alcuni dei nostri soci hanno portato la loro testimonianza.

Si tratta di semi che, sicuramente, prima o poi daranno frutti; l'importante non è pretendere di raccogliere subito, ma continuare a seminare senza mai scoraggiarsi. Kekeli Neva chiede i tempi lunghi della formazione e della crescita; la scuola, l'istruzione, l'avviamento al lavoro non sono di per sè eventi spettacolari che suscitano risposte emotive forti e immediate, ma chiedono quella pazienza e lungimiranza che ci ha insegnato la nostra fondatrice, la carissima Urbana che dal cielo continua ad assisterci e incoraggiarci a non mollare.

Grazie a tutte le persone che si sono interessate al buon esito di questa iniziativa, in particolare Don Daniele e Don Pietro.

Antonio Zeffiro

 

Padre Fabio: «Questa è musicoterapia!»

Cori nostri musica e solidarietà

Sabato 26 maggio la chiesa di Barbarano era gremita da tante e tante persone che sono venute da ogni parte per ascoltare la decima rassegna "Cori nostri", tradizionalmente dedicata a Kekeli Neva. La novità di quest'anno è stata la larga partecipazione dei giovani, non solo nei cori di Barbarano, di Ponte di Barbarano, di Ponte di Mossano, di Nanto, di Villaganzerla, ma anche nei gruppi strumentali che accompagnavano con tanta bravura ed entusiasmo le voci.

A fianco delle tradizionali chitarre e tastiere abbiamo ascoltato strumenti a fiato come i flauti e le trombe, strumenti a percussione come la batteria, le campane a vento, gli jambè; e ancora gli strumenti ad arco con i violini. Tutti i musicisti erano giovani o giovanissimi che trasmettevano entusiasmo e gioia di suonare.

 Sentimenti questi che il nostro ospite d'onore, Padre Fabio Gilli, ha colto e sottolineato nel suo toccante intervento: “Questa è musicoterapia - dice Padre Fabio - la vostra gioia di cantare e suonare, la bellezza e l'intensità dei testi di queste musiche, mi fanno ritornare con la memoria alle celebrazioni in Africa, soprattutto a quell'esperienza meravigliosa che ho fatto tra i carcerati, dove la voce dei bambini del nostro Istituto ha portato un raggio di luce e di speranza tra persone che vivono nella disperazione”.

Salutato da grandi applausi l'intervento di Padre Fabio e il finale a cori uniti dove, più di cento coristi e strumentisti hanno eseguito "Jesus Christ you are my life".

Dato il grande successo di questa iniziativa, già gli organizzatori pensano ad una prossima edizione natalizia a dicembre; speriamo di trovarci in tanti anche per questa occasione.

A. Z.

 

Il Gruppo San Francesco d’Assisi

Chi siamo

Il Gruppo San Francesco di Assisi è un’associazione di volontariato, fondata da Urbana Carezzoli, che dal 1992 raccoglie fondi e materiali per la scuola per ragazzi cie­chi Institut des Aveugles de To­goville nel Togo e per altre iniziative umanitarie di questa regione africana, soprattutto a favore dei non vedenti e di altri disabili.

La sede legale è a Barbarano Vicentino. Abbiamo soci e sostenitori in tutti i paesi dell’area berica ma anche in varie regioni d’Italia.

Siamo iscritti al registro delle ONLUS presso la Direzione delle Entrate del Veneto.

La scuola per i ciechi di Togoville

L’istituto per Ciechi di Togoville Kekeli Neva è sorto nel 1984 su iniziativa dei Padri Comboniani, in particolare di padre Fabio Gilli che dopo aver perso la vista ha voluto tornare nei luoghi dove prima operava. Segue complessivamente quasi un centinaio di giovani non vedenti.

I ragazzi più grandi frequentano come esterni le scuole superiori, usufruendo sempre del supporto economico e didattico dell'istituto. Alcuni ciechi adulti seguono un corso di formazione professionale e alfabetizzazione braille.

Accanto alla scuola sono state realizzate numerose iniziative di promozione sociale ed economica grazie alle quali attualmente sono decine i ciechi adulti che vivono decorosamente del loro lavoro.

Quello che abbiamo fatto nel 2006

Abbiamo inviato un contributo di 24.500 euro all’Istituto dei Ciechi Kekeli Neva.

Abbiamo speso altri 11.000 euro per sostenere gli studi degli universitari ciechi e dei collegiali di Lomé e per altri adulti non vedenti in difficoltà. Abbiamo sostenuto piccoli progetti di microcredito con 2.500 euro.

Abbiamo spedito in Togo un container con una spesa di circa 8.500 euro tra acquisto di materiale e spese di spedizione.

Come si finanzia la nostra associazione

Circa tre quarti delle nostre entrate derivano dalle offerte dei soci e dei sostenitori, in particolare di coloro che si sono impegnati a versare a scadenze regolari la quota da loro stessi definita.

Il resto dalla lotteria e dalle offerte raccolte durante i concerti di beneficenza.

Il 5 per mille

Dall’anno scorso il gruppo S. Francesco partecipa alla distribuzione del 5 per mille delle imposte destinato alle associazioni di volontariato.

Al momento non abbiamo ricevuto ancora nessuna somma ma sappiamo che nel 2006 sono stati 268 i contribuenti che hanno indicato la nostra associazione: è un dato confortante che ci fa ben sperare, anche per gli anni futuri.

Un grazie particolare a tutti coloro che ci hanno sostenuto anche in questo modo.

 

Gruppo San Francesco d'Assisi

Associazione di solidarietà ONLUS

 

Sede legale: via Salvi, 13 - 36021 Barbarano Vicentino (Vicenza)
Tel. e fax 0444 / 638033

mail:  info@grupposanfrancesco.org
web: www.grupposanfrancesco.org

C.C. Postale n. 18 88 33 55  intestato a “Gruppo S. Francesco d’Assisi ONLUS”

C.C. Bancario n 18 88 33 55 Bancoposta Agenzia di Vicenza
Coordinate bancarie: ABI 7601 CAB 11800 Conto 18 88 33 55

Codice Fiscale: 95047860242

Il Gruppo S. Francesco d’Assisi è iscritto al registro ONLUS della Direzione Regionale delle Entrate del Veneto.

Le offerte versate in posta o banca possono essere detratte dalla denuncia dei redditi.

 

Amici di Togoville Kekeli Neva - luglio 2007
Bollettino dell’Associazione Gruppo San Francesco d’Assisi

Pubblicazione registrata presso il tribunale di Vicenza 12/2002
Direttore responsabile: Alberto Carollo.
Redazione a cura del Gruppo San Francesco Onlus di Barbarano V.no
Stampa: Tipografia L’Alba Cooperativa Sociale -Noventa V.na
Distribuzione gratuita

Questa pubblicazione è disponibile in versione accessibile su file digitale prelevabile dal nostro sito:

www.grupposanfrancesco.org