Amici di Togoville

Kekeli Neva

Bollettino del Gruppo San Francesco d'Assisi di Barbarano Vicentino

Aprile 2009

 

 

 

Grazie ad una scuola, qui è cambiato il destino dei ciechi

Si dice che fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce.

In questo giornalino vi raccontiamo della copertura dell’istituto di Togoville che è improvvisamente crollata; di rumore ne ha fatto tanto ma fortunatamente nessuno si è fatto male. Tutto è riparabile e tra breve, ne siamo certi, questo tetto sarà ricostruito.

La foresta che cresce silenziosamente, giorno dopo giorno, è l’enorme trasformazione che in due decenni  ha cambiato in questa zona del-l’Africa il destino di chi non  vede. Te ne accorgi solo facendo il confronto con il passato: qui vent’anni fa i ciechi potevano vivere solo di elemosina, spesso scacciati e tenuti nascosti per non irritare gli spiriti con la loro presenza.

Adesso sono in tanti che  vivono del loro lavoro. Alcuni hanno stu¬diato, con grandi sforzi e sacrifici, e cominciano a veder realizzato un sogno che fino a ieri sembrava impossibile: diventare a loro volta ins¬egnanti per aiutare altri bambini ciechi a vincere la loro battaglia contro l’igno¬ranza e l’e¬mar¬¬gina¬zione.

 Tutto è cambiato. Grazie ad una scuola, al loro impegno e al sostegno di chi, come il nostro Gruppo, ha creduto in loro.

Flavio Fogarolo

 

Davvero un bel disastro, ma nessuno si è fatto male. Le travi in legno sono state erose dagli insetti

Crollata una parte della copertura all'istituto dei ciechi di Togoville

È successo tutto in pochi secondi: ha ceduto una ventina di metri di tettoia, sul camminamento che collega la zona dei dormitori a quelle del refettorio e delle classi.

Fino pochi minuti prima sotto c'erano dei bambini ciechi che stavano giocando, ma al momento del crollo erano nelle aule. Tutto bene quindi, almeno da questo punto di vista.

Padre Fabio, che ha mandato un tecnico nei giorni successivi, dice che tutto è stato causato da degli insetti che hanno indebolito le travi. O meglio, la causa vera è che quando, 25 anni fa, sono state costruite le tettoie di questi corridoi, i soldi a disposizione stavano terminando e si sono fatte le cose con troppa economia usando del legno tenero, facile preda dei voraci insetti tropicali.

 Per fortuna mancano ancora diversi mesi alla stagione delle piogge e per adesso in Togo, con la stagione secca, non c'è rischio di bagnarsi. Ma certamente bisogna ricostruire e, questa volta, usando materiale adatto.

Non abbiamo ancora un preventivo, ma sembra che il costo della riparazione ri¬chiederà qualche migliaia di euro. Noi cercheremo di fare la nostra parte; con il vostro aiuto, naturalmente!

Per fortuna  c’è il 5 per mille!

Il 2008 è stato un anno un po’ complicato per la nostra associazione. Dal punto di vista contabile concludiamo con un di¬sa¬vanzo di oltre 5.000 euro, fortu¬na¬tamente bilanciato, almeno in buona parte, da alcuni resti degli anni precedenti.

Oltre ai nostri interventi abituali per Kekeli Neva e gli studenti ciechi di Lomè, l’anno scorso abbiamo cercato di dare risposta anche ad altri bisogni, di vario tipo, che ci si sono presentati, so¬prat¬tutto do¬¬po il nostro viaggio in Togo di aprile. Siamo contenti di averlo fatto ma, adesso, il piatto piange...

Ci ha salvati la riscossione del pri¬mo 5 per mille, quello del 2006: sono arrivati 6.335 euro, una vera manna per il nostro povero bi¬lancio

 

In occasione della Pasqua, una lettera dal Togo di Padre

Fabio Gilli, il missionario cieco che ha fondato Kekeli Neva

«Io del pilota mi fido»

In prossimità delle feste pasquali porgo a tutti il mio augurio con la promessa della mia preghiera. Preghiamo tutti gli uni per gli altri per avere il coraggio di alzarci e camminare verso la Pasqua e andare incontro a Gesù che sa dell'errore che ci domina e si fa dono di amore fino alla croce.

Spalanchiamo porte e finestre perchè la luce del Signore risorto invada tutto il nostro essere e ne evangelizzi tutti i settori.

Tante sono state le cose delle quali ci siamo occupati e cose anche più grandi di noi. Tante le difficoltà e le prove che la missione di oggi comporta.

Si racconta che un grosso aereo stava attraversando l'Atlantico. A bordo tra gli altri passeggeri c'era un piccolo bambino seduto al suo posto con al collo un cartellino su cui avevano scritto il suo indirizzo. Gli avevano dato pure un quaderno su cui faceva disegni ed anche scarabocchi. Era tutto tranquillo. Ad un certo punto l'aereo dovette affrontare una grossa tempesta con forte vento, tuoni e lampi. Il vento scuoteva l'aereo portandolo ora a destra ora a sinistra, ora in alto ed ora in basso. Tutti gridavano, presi dalla paura. Solo il bambino se ne stava calmo e tranquillo. Una signora, seduta vicina, gli chiede: - Ma tu non hai paura?

- Non ho paura - rispose il piccolo - perchè il pilota dell'aereo è mio papà. Ed ho fiducia in lui e so che mio papà non mi farà mai cadere in basso.

Credo che questa Pasqua ci invitai a diventare piccoli come il bambino di quell'aereo e di credere fortemente. Di qualunque colore siano i nostri peccati, il Padre che è amore ce li perdona nel Figlio che è morto per noi.

Di nuovo a voi tutti e ai vostri familiari il mio cordiale augurio. Con affetto, vostro nel Signore,

Padre Fabio Gilli.

 

Ben sei ex allievi di Togoville sono stati assunti dallo stato togolese come insegnanti nelle scuole speciali

Un risultato davvero eccezionale: finalmente un’occupazione vera!

Per la comunità dei ciechi di Lomè e Togoville è davvero un evento memorabile: in 6 hanno vinto un concorso e sono diventati insegnanti. È il riconoscimento di anni di impegno e di immani sforzi di volontà: studiare tra ragazzi vedenti, senza mai nessuna agevolazione, quasi sempre senza libri braille e senza nessun supporto, a parte quello che fornisce loro la nostra piccola associazione.

Abbiamo investito molto su questi ragazzi ma sapevamo bene che non c’era nessuna garanzia di avere poi un’ef¬fettiva integrazione sociale.

Che opportunità di lavoro potranno mai avere dei laureati ciechi in un paese in cui la stragrande maggioranza dei giovani che hanno studiato non trova nessuna occupazione?

Parlando di questi problemi tempo fa, amaramente, commentava così la situazione Suor Delphine, ex direttrice di Kekeli Neva:

- Prima avevamo i ciechi mendicanti, adesso rischiamo di avere dei ciechi istruiti, ma sempre mendicanti.

Puntare sull’istruzione era comunque l’unica strada ed è quella che abbiamo seguito.

Il successo di questi sei ragazzi sta dando un impulso eccezionale anche ai più giovani, vincendo titubanza e rassegnazione.

Il messaggio è chiaro: si può vincere la miseria e l’emarginazione, non aspettando l’aiuto degli altri ma investendo nel futuro con un forte coinvolgimento personale.

Oggi l’impegno è premiato, e questa è la cosa più importante.

Grazie, Marco

Proprio mentre preparavamo questo giornalino, il 27 marzo, ci ha lasciati Marco Polo, amico e socio di Barbarano.

Marco ha sostenuto fin dall’inizio, collaborando con Urbana, le attività per Kekeli Neva ed è stato per diversi anni membro del direttivo del Gruppo San Francesco. Recentemente, per i suoi problemi di salute, poteva fare poco e così si offriva per le attività che poteva svolgere da casa. Era lui, ad esempio, che rispondeva al telefono, dopo la lotteria, a chi chiedeva se i propri numeri avevano vinto qualcosa.

Era una persona mite, che odiava solo la violenza e le ingiustizie.

Anche per te, Marco, “Ke¬ke¬li Neva”. Venga la luce!

 

Stiamo sostenendo anche due interventi sanitari: perché la cosa migliore è che i ciechi non diventino ciechi

 

Una bambina del Marocco meridionale sarà operata a Schio

Trapianto di cornea per la piccola Saaida

Nello scorso mese di dicembre la nostra associazione ha presentato alla Regione Veneto un progetto di ricovero e cura a scopi umanitari per una bambina africana affetta da un grave problema visivo che la sta portando alla cecità. Serve un trapianto di cornea ma nel Marocco meridionale (West Sahara), dove abita, l’intervento è quasi impossibile e comunque dai costi proibitivi per la sua famiglia. A fine gennaio la Regione ci ha comunicato che il nostro progetto è stato approvato e Saaida, questo è il suo nome, verrà in Italia tra poche settimane.

Un grande ringraziamento va al reparto di Oculistica dell’Ospedale di Schio che ha accettato di effettuare l’intervento. Prezioso è stato l’interessamento di Don Lorenzo Nicolin, ex parroco di Orgiano e attualmente assistente spirituale presso quell’ospedale.

 

Un altro intervento sanitario sostenuto dal Gruppo S. Francesco

Moise ce l’ha fatta:ora vede di nuovo!

Moise è un giovane togolese; ce l’ha fatto conoscere Padre Fabio durante il nostro ultimo viaggio.

Per cause sconosciute in breve tempo era stato assalito da violenti dolori alla testa ed era diventato cieco. Ci aveva chiesto un aiuto per farsi curare all’estero: gli abbiamo  dato circa 2000 euro con i quali ha potuto recarsi presso un centro specializzato in Costa d’Avorio. La causa della sua malattia era un’infezione che è stata finalmente curata e Moise ha recuperato, in parte, la vista.

L’ultima volta che ci ha scritto raccontava, felice, di star usando da solo il computer, con i caratteri ingranditi. Adesso Moise vuole aprire una piccola attività di copisteria e internet point e ci ha chiesto alcuni computer usati. Glieli manderemo con il container.

 

A Kekeli Neva il progetto di “Un pane per amor di Dio” dell'Unità Pastorale di Barbarano - Mossano

Quaresima di solidarietà

Un pane per amor di Dio" significa dare un contenuto concreto all'impegno quaresimale di condividere la situazione dei fratelli che sono nel bisogno.

Le quattro parrocchie di Barbarano, Ponte di Barbarano, Mossano, Ponte di Mossano, hanno accolto volentieri, attraverso il consiglio pastorale, la proposta del gruppo San Francesco di sostenere le spese per l'invio del container di aiuti in Togo.

A fronte di entrate sempre più incerte, ogni anno le spese aumentano ed è diventato più difficile garantire l'invio dei preziosi aiuti.

Il nostro containe, inoltre, è atteso da diversi missionari del Togo e Benin, e da loro sostenitori, per poter ricevere dall'Italia cose di cui hanno bisogno o che sono state loro donate.

Il carico è sempre molto abbondante per cui da diversi anni viene caricato un container di misura doppia, da 12 metri di lunghezza.

L'intervento della nostra Unita Pastorale consiste pertanto nel pagamento delle spe¬se di trasporto del container del 2009 la cui spedizione è un programma, come gli anni scorsi, durante il periodo estivo (luglio-agosto) in modo che arrivi in Togo a settembre, all'inizio del nuovo anno scolastico.

Antonio Zeffiro

Il gruppo musicale di Lomè ringrazia

Nell’ultimo nostro giornalino avevamo parlato del gruppo musicale “Happy brothers” formato da ragazzi ciechi, ex allievi di Togoville. Sono bravi e molto richiesti per feste, matrimoni e altro, ma non avevano strumenti musicali propri e così tutto il povero guadano finiva nel noleggio delle attrezzature. Nel 2008 siamo riusciti a mettere nel container due chitarre con batteria, tastiera, amplificatori… e adesso le co¬se vanno molto meglio.

Come si vede in queste fotografie, i nostri musicisti, per inaugurare tutto questo ben di Dio e ringraziare gli amici italiani, hanno animato con passione una Messa celebrata da padre Fabio Gilli.

 

5 per 1000 per Kekeli Neva

Quando presenti la dichiarazione dei redditi o consegni il CUD, ricordati dei bambini ciechi del Togo.

È una solidarietà che a te non costa nulla, ma a loro sta cambiando la vita.

Codice Fiscale: 95047860242

 

Gruppo San Francesco d'Assisi

Associazione di solidarietà ONLUS

 

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Amici di Togoville Kekeli Neva - aprile  2009

Pubblicazione registrata presso il tribunale di Vicenza 12/2002

Direttore responsabile: Alberto Carollo.